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◄ ATTUALITA´: 20 gennaio San Sebastiano
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Respuesta  Mensaje 1 de 8 en el tema 
De: lucy46  (Mensaje original) Enviado: 20/01/2014 14:37

San Sebastiano Martire
Milano, 263 ca. – Roma, 304 ca. 


 
Patronato: Atleti, Arcieri, Vigili urbani, Tappezzieri

Etimologia: Sebastiano = venerabile, dal greco

Emblema: Freccia, Palma

Ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono. 
Sebastiano, nato e cresciuto a Milano, da padre di Narbona (Francia meridionale) e da madre milanese, era stato educato nella fede cristiana, si trasferì a Roma nel 270 e intraprese la carriera militare intorno al 283, fino a diventare tribuno della prima coorte della guardia imperiale a Roma, stimato per la sua lealtà e intelligenza dagli imperatori Massimiano e Diocleziano, che non sospettavano fosse cristiano. Grazie alla sua funzione, poteva aiutare con discrezione i cristiani incarcerati, curare la sepoltura dei martiri e riuscire a convertire militari e nobili della corte, dove era stato introdotto da Castulo, domestico (cubicolario) della famiglia imperiale, che poi morì martire. La leggendaria ‘Passio’, racconta che un giorno furono arrestati due giovani cristiani Marco e Marcelliano, figli di un certo Tranquillino; il padre ottenne un periodo di trenta giorni di riflessione prima del processo, affinché potessero salvarsi dalla certa condanna sacrificando agli dei. Nel tetro carcere i due fratelli stavano per cedere alla paura, quando intervenne il tribuno Sebastiano riuscendo a convincerli a perseverare nella fede; mentre nel buio della cella egli parlava ai giovani, i presenti lo videro circondato di luce e tra loro c’era anche Zoe, moglie del capo della cancelleria imperiale, diventata muta da sei anni. La donna si inginocchiò davanti a Sebastiano, il quale dopo aver implorato la grazia divina fece un segno di croce sulle sue labbra, restituendole la voce. A ciò seguì una collana di conversioni importanti, il prefetto di Roma Cromazio e suo figlio Tiburzio, Zoe col marito Nicostrato e il cognato Castorio; tutti in seguito subirono il martirio, come pure i due fratelli Marco e Marcelliano e il loro padre Tranquillino. Sebastiano per la sua opera di assistenza ai cristiani, fu proclamato da papa s. Caio “difensore della Chiesa” e proprio quando, secondo la tradizione, aveva seppellito i santi martiri Claudio, Castorio, Sinforiano, Nicostrato, detti Quattro Coronati, sulla via Labicana, fu arrestato e portato da Massimiano e Diocleziano, il quale già infuriato per la voce che si diffondeva in giro, che nel palazzo imperiale si annidavano i cristiani persino tra i pretoriani, apostrofò il tribuno: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me, ingiuriando gli dei”. Sebastiano fu condannato ad essere trafitto dalle frecce; legato ad un palo in una zona del colle Palatino chiamato ‘campus’, fu colpito seminudo da tante frecce da sembrare un riccio; creduto morto dai soldati fu lasciato lì in pasto agli animali selvatici. Ma la nobile Irene, vedova del già citato s. Castulo, andò a recuperarne il corpo per dargli sepoltura, secondo la pia usanza dei cristiani, i quali sfidavano il pericolo per fare ciò e spesso venivano sorpresi e arrestati anche loro. Ma Irene si accorse che il tribuno non era morto e trasportatolo nella sua casa sul Palatino, prese a curarlo dalle numerose lesioni. Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire e poi nonostante il consiglio degli amici di fuggire da Roma, egli che cercava il martirio, decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano e al suo associato Massimiano, mentre gli imperatori si recavano per le funzioni al tempio eretto da Elagabolo, in onore del Sole Invitto, poi dedicato ad Ercole. Superata la sorpresa, dopo aver ascoltato i rimproveri di Sebastiano per la persecuzione contro i cristiani, innocenti delle accuse fatte loro, Diocleziano ordinò che questa volta fosse flagellato a morte; l’esecuzione avvenne nel 304 ca. nell’ippodromo del Palatino, il corpo fu gettato nella Cloaca Massima, affinché i cristiani non potessero recuperarlo. L’abbandono dei corpi dei martiri senza sepoltura, era inteso dai pagani come un castigo supremo, credendo così di poter trionfare su Dio e privare loro della possibilità di una resurrezione. La tradizione dice che il martire apparve in sogno alla matrona Lucina, indicandole il luogo dov’era approdato il cadavere e ordinandole di seppellirlo nel cimitero “ad Catacumbas” della Via Appia. Le catacombe, oggi dette di San Sebastiano, erano dette allora ‘Memoria Apostolorum’, perché dopo la proibizione dell’imperatore Valeriano del 257 di radunarsi e celebrare nei cosiddetti “cimiteri cristiani”, i fedeli raccolsero le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo dalle tombe del Vaticano e dell’Ostiense, trasferendoli sulla via Appia, in un cimitero considerato pagano.  La figura di S. Sebastiano era diventata molto popolare e quando nel 680 si attribuì alla sua intercessione, la fine di una grave pestilenza a Roma, il martire venne eletto taumaturgo contro le epidemie e la chiesa cominciò ad essere chiamata “Basilica Sancti Sebastiani”. Il santo venerato  è considerato il terzo patrono di Roma, dopo i due apostoli Pietro e Paolo. Le sue reliquie, sistemate in una cripta nella Basilica dei Santi Quattro Coronati, dove tuttora è venerato. S. Sebastiano è considerato patrono degli arcieri e archibugieri, tappezzieri, fabbricanti di aghi e di quanti altri abbiano a che fare con oggetti a punta simili alle frecce.
Patrono di Pest a Budapest e dei Giovani dell’Azione Cattolica, è invocato nelle epidemie, specie di peste, così diffusa in Europa nei secoli addietro.

Autore: Antonio Borrelli



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Respuesta  Mensaje 2 de 8 en el tema 
De: Mariasole Enviado: 20/01/2014 14:49


Sebastiano,


san sebastiano palazzolo acreideil cui nome deriva dal greco significa“venerabile”, appellativo che gli stessi greci avevano dato all’imperatore Augusto per significare un senso di grandezza e di rispetto. Nacque a Narbona, città della Francia meridionale, verso la seconda metà del ‘200 d.C., da illustre famiglia. Rimasto orfano del padre ancora fanciullo, fu condotto dalla madre a Milano dove trascorse i primi anni dell’infanzia e dell’adolescenza. La madre educò questo suo unico figlio alla scuola della generosità e del coraggio, preparandolo al grande ed ultimo sacrificio: l’imitazione di Gesù Crocifisso. Giovane, dall’animo forte, dal carattere energico, rispose alla voce della grazia che ne fece un difensore della Chiesa, pieno di entusiasmo corse là dove c’era più bisogno di lui. Parte per Roma, ove la persecuzione contro i cristiani era diventata violenta e feroce. Questa fu la causa determinante del viaggio di San Sebastiano verso la capitale, per assistere i cristiani, proteggerli e soprattutto impedire le abiure. Sebastiano temeva che i cristiani, atterriti dai tormenti e dalle persecuzioni, per sfuggire alla morte, rinnegassero quel Cristo e quella fede che con tanto slancio avevano abbracciata. Ma prima di toccare la tappa gloriosa e finale del suo mortale cammino, Sebastiano per un tempo abbastanza lungo guidò la conquista missionaria dei cristiani e si arruolò nell’esercito imperiale per poter esercitare più facilmente, sotto l’emblema della milizia, il suo fecondo apostolato di fede. Per la sua cultura, per la sua gentilezza d’animo, per la sua bontà, Sebastiano seppur ancora giovane raggiunse i massimi gradi della gerarchia militare, permettendogli di occupare il posto di comandante della Prima Corte della Guardia Pretoriana, sotto l’impero di Diocleziano e Massimiano che lo stimarono, lo amarono senza nutrire alcun sospetto sulla sua appartenenza alla fede cristiana. Nell’anno 287 d.C. la persecuzione di Diocleziano infierì sempre più contro la Chiesa, che fu costretta a ritirarsi nel silenzio delle catacombe, mentre i suoi figli innocenti venivano portati nell’Arena del Colosseo per essere lacerati dalle fiere o per essere arsi vivi. Durante questo eccidio, indegno di un popolo civile, Sebastiano non riuscì a tacere e a nascondere la sua fede in Cristo Signore e cominciò ad operare. Un vile cortigiano, Torquato, accusò e denunziò Sebastiano come cristiano all’imperatore Diocleziano. L’imperatore non trenette a quelle parole e chiamò Sebastiano per testimoniare. Sebastiano nemico dell’ipocrisia, da vero soldato di Gesù Cristo, confessò la sua fede. Per questa nobile e franca dichiarazione, Diocleziano inveisce, lo accusa di tradimento e di ingratitudine: Sebastiano, quindi, malgrado le sue virtù morali e civili, solo perché cristiano, venne condannato a morte. Condotto nel boschetto sacro ad Adone, sul Palatino e legato ad un tronco d’albero, Sebastiano diviene bersaglio di frecce. L’iconografia cristiana, la letteratura, e la tradizione popolare di ogni tempo rappresentano San Sebastiano giovanissimo e trafitto da poche frecce: nelle braccia, nel petto, alle gambe come se gli esecutori, i suoi stessi soldati che lo amavano, avessero tentato di risparmiarlo, mentre gli “Atti” della sua passione confermano che fu trafitto da tanti dardi da poter essere paragonato ad un riccio. Abbandonato sul campo, perché considerato morto, la reliquia di san Sebastiano che si trova a Palazzolo Acreidefu ritrovato notte tempo dai compagni di fede. Era notte avanzata quando la pietosa Irene giunse al luogo del martirio per portare via il corpo e dargli onorata sepoltura nelle catacombe: ma quale non fu il suo stupore nel constatare che il martire non era morto. !!! Lo fece quindi portare da alcuni servi nel palazzo imperiale dove ella abitava e qui aiutata dal prete Policarpo, curò le terribili ferite così che Sebastiano in pochissimo tempo tornò a rifiorire. Tuttavia, Sebastiano aveva ormai votato la propria vita a Dio e così un giorno presentatosi a Diocleziano gli gridò: “Diocleziano, sono un uomo uscito dalla tomba per avvertirti che si avvicina il tempo della vendetta ! Tu hai bagnato questa città col sangue dei servi di Dio e la sua collera poserà grave su di te: morrai di morte violenta e Dio darà alla sua Chiesa un imperatore secondo il suo cuore. Pentiti mentre è tempo e domanda perdono a Dio.” Un profondo silenzio, rotto soltanto dalla proclamazione della condanna a morte, seguì queste parole. Come si usava solo per gli schiavi, Sebastiano fu fustigato e annegato
Era il 20 gennaio dell’anno 304 d.C.
Il suo corpo fu gettato nella cloaca che passa sotto la via dei Trionfi, presso l’arco di Costantino. Gli “Atti” narrano che il Santo apparve alla matrona romana Lucina, alla quale chiese di essere sepolto nel sacro recinto presso le spoglie degli apostoli Pietro e Paolo, dopo averle indicato il luogo dove il suo corpo era rimasto impigliato.Lucina ritrovò, con l’aiuto dei cristiani, il corpo di San Sebastiano e lo seppellì con tutti gli onori nel Cimitero ad Catacumbas, meta di venerazione in ogni tempo. Nel IV secolo fu costruita una basilica chiamata “Ecclesia Apostolorum” e tale titolo rimase fino al IX secolo, quando prevalse la denominazione di Basilica di San Sebastiano (sull’Appia Antica a Roma). Le sacre Reliquie sono conservate sull’altare della cripta. La fama di San Sebastiano si propagò rapidamente nell’antichità, nel medioevo, sino al XVI secolo anche come taumaturgo e protettore contro la peste. Papa Caio lo elesse Difensore della Chiesa; di molte corporazioni, come gli arcieri, è il protettore. La gioventù di Azione Cattolica lo ha prescelto come modello di vita. Attualmente è patrono dei Vigili Urbani d’Italia e compatrono di Roma. In questi tempi di dissacrazione e negazione dei valori spirituali e religiosi, umani e sociali, la figura di San Sebastiano è sempre più viva e attuale e la sua intercessione è implorata per aiutare i giovani disorientati e fuorviati, a salvarsi dal peccato.


Respuesta  Mensaje 3 de 8 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 20/01/2014 16:54


La basilica di San Sebastiano fuori le mura è un luogo di culto cattolico di Roma, nel quartiere Ardeatino, sulla via Appia Antica. Faceva parte delle sette chiese visitate dai pellegrini in occasione del giubileo.

La chiesa fu costruita nel IV secolo, sul luogo dove, secondo la tradizione, erano state trasferite nel 258 le reliquie degli apostoli Pietro e Paolo per salvarle dalle persecuzioni. Ritornate in seguito nelle loro sedi originarie (in Vaticano e sulla via Ostiense), nelle sottostanti catacombe agli inizi del IV secolo fu sepolto il martire romano Sebastiano: sopra le catacombe l’imperatore Costantino fece costruire, nella prima metà del IV secolo, una grande basilica, che inizialmente fu dedicata alla memoria apostolorum, e che in seguito assunse il nome attuale.

La chiesa ricevette l'attributo ad catacumbas per le catacombe di san Sebastiano, sulle quali venne costruita, mentre l'attributo fuori le mura è in riferimento al fatto che la chiesa si trova al di fuori delle Mura aureliane e serviva a distinguerla dalla chiesa di San Sebastiano al Palatino.

I resti di san Sebastiano furono trasferiti nella basilica di San Pietro in Vaticano nell'826, per il timore di un assalto dei Saraceni, che si materializzò, causando la distruzione della chiesa. Il luogo di culto fu riedificato da papa Nicola I (858-867) e l'altare del martire fu riconsacrato da papa Onorio III su richiesta dei cistercensi, che ricevettero la cura della chiesa.

L'edificio attuale risale alla ricostruzione ordinata dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese nel XVII secolo e portata avanti da Flaminio Ponzio prima e da Giovanni Vasanzio poi.

La basilica è sede parrocchiale, istituita il 18 aprile 1714 con bolla di papa Clemente XI. Ed è anche sede del titolo cardinalizio di «San Sebastiano alle Catacombe» istituito da papa Giovanni XXIII nel 1960.




Basilica_Collegiata di San_Sebastiano di Acireale


Respuesta  Mensaje 4 de 8 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 20/01/2014 17:02


Basilica di San Sebastiano fuori le mura

La basilica di San Sebastiano fuori le mura è un luogo di culto cattolico di Roma, nel quartiere Ardeatino, sulla via Appia Antica. Faceva parte delle sette chiese visitate dai pellegrini in occasione del giubileo.

La chiesa fu costruita nel IV secolo, sul luogo dove, secondo la tradizione, erano state trasferite nel 258 le reliquie degli apostoli Pietro e Paolo per salvarle dalle persecuzioni. Ritornate in seguito nelle loro sedi originarie (in Vaticano e sulla via Ostiense), nelle sottostanti catacombe agli inizi del IV secolo fu sepolto il martire romano Sebastiano: sopra le catacombe l’imperatore Costantino fece costruire, nella prima metà del IV secolo, una grande basilica, che inizialmente fu dedicata alla memoria apostolorum, e che in seguito assunse il nome attuale.

La chiesa ricevette l'attributo ad catacumbas per le catacombe di san Sebastiano, sulle quali venne costruita, mentre l'attributo fuori le mura è in riferimento al fatto che la chiesa si trova al di fuori delle Mura aureliane e serviva a distinguerla dalla chiesa di San Sebastiano al Palatino.

I resti di san Sebastiano furono trasferiti nella basilica di San Pietro in Vaticano nell'826, per il timore di un assalto dei Saraceni, che si materializzò, causando la distruzione della chiesa. Il luogo di culto fu riedificato da papa Nicola I (858-867) e l'altare del martire fu riconsacrato da papa Onorio III su richiesta dei cistercensi, che ricevettero la cura della chiesa.

L'edificio attuale risale alla ricostruzione ordinata dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese nel XVII secolo e portata avanti da Flaminio Ponzio prima e da Giovanni Vasanzio poi.

La basilica è sede parrocchiale, istituita il 18 aprile 1714 con bolla di papa Clemente XI. Ed è anche sede del titolo cardinalizio di «San Sebastiano alle Catacombe» istituito da papa Giovanni XXIII nel 1960.


Respuesta  Mensaje 5 de 8 en el tema 
De: lucy46 Enviado: 20/01/2018 07:56
Risultati immagini per 20 gennaio  il santo di oggi

Respuesta  Mensaje 6 de 8 en el tema 
De: lucy46 Enviado: 20/01/2021 09:59
NoiVastesi: S. ANTONIO Abate, S. SEBASTIANO, S. BIAGIO E LA DEVOZIONE DEL  POPOLO DI VASTO

Respuesta  Mensaje 7 de 8 en el tema 
De: lucy46 Enviado: 20/01/2022 08:30
San Sebastiano

Respuesta  Mensaje 8 de 8 en el tema 
De: lucy46 Enviado: 20/01/2024 15:17


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