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Comunicazioni: Tav - mobilitazione
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Resposta  Missatge 1 de 80 del tema 
De: primaveraestate  (Missatge original) Enviat: 08/01/2010 19:01
Cosa sta succedendo: il braccio di ferro sull'Osservatorio, cronaca non breve
di giorni convulsi ma importanti
 
L'ennesimo tentativo di forzatura di Virano
Virano sta tentando l'ennesima forzatura: fissare entro il 31 gennaio il
tracciato definitivo da Settimo al Frejus e comunicarlo ai progettisti di LTF
ed RFI perché loro possano fare il progetto entro giugno. E subito dopo
iniziare a bucare a Chiomonte per il cunicolo esplorativo. Glielo impone
l'Unione Europea, pena il forte rischio che il finanziamento salti
definitivamente. Virano ha quindi convocato l'Osservatorio per oggi (7 gennaio)
e tentato di fissare un piano di lavoro "farsa" per fare un'analisi costi-
benefici fasulla dei tracciati in appena 3 settimane e poi dare il via libera
al progetto e al cunicolo.
 
La nuova Comunità Montana  e l'Osservatorio, i tentati veti di Regione e
Provincia
La nuova Comunità Montana ValSusa e ValSangone (abbreviazione CMVSS) a guida
PD+NoTav ha appena iniziato ad insediarsi. I quattro rappresentanti in
Osservatorio (2 BassaValSusa, 1 AltaValSusa, 1 ValSangone) devono essere
rinominati. Nel primo incontro dei sindaci (il 4 gen) c'è stato casino: i
sindaci di centro-dx hanno boicottato la riunione, quelli restanti hanno dato
mandato temporaneamente a Plano (neo-presidente CMVSS) di andare oggi
all'Osservatorio in attesa di trovare una quadra.
Bresso e Saitta hanno tentato di porre un veto alla partecipazione di Plano e
si sono arrampicati sugli specchi per far figurare come prorogato "sine die"
l'incarico ai tecnici precedenti.Ci avevano già provato senza esito negli
ultimi giorni dell'anno. Tartaglia e Debernardi hanno comunicato formalmente la
loro indisponibilità (le notizie riportate dai giornali sono inesatte).
Debernardi ha inviato una nota con la quale contesta in toto la serietà tecnica
del piano di lavoro che Virano ha proposto e i presupposti del tracciato
stabilito da LTF.
 
La dura riunione di oggi all'Osservatorio
Malgrado il veto di Bresso e Saitta, Plano ha oggi partecipato formalmente
alla seduta dell'Osservatorio. Nel corso di una riunione tutta politica, ha
comunicato che:
 
gli organismi della CMVSS non sono ancora in condizioni di deliberare
(sopratutto per l'assenza degli statuti ancora da definire) quindi la nomina
dei tecnici e le decisioni inerenti sondaggi, tracciati ecc. non possono ancora
essere formalmente assunte
la competenza della rappresentanza del territorio spetta alla CMVSS
le azioni condotte da Osservatorio, Regione e Provincia dopo l'elezione della
CMVSS il 7 novembre, sono state "indelicate" dal punto di vista politico,
essendo nota la posizione della maggioranza che ha vinto
 
i tecnici precedentemente incaricati sono comunque tutti sfiduciati
la CMVSS non riconosce alcun avallo al piano dei sondaggi
il rapporto finale di Polinomia (sui tracciati) non è ancora stato discusso
dalla CMVSS e pertanto non rappresenta le posizioni dell'ente
 
In sintesi, questa mattina Plano ha tirato una tremenda spallata al teorema
del consenso costruito in tre anni da Virano sull'esistenza dell'Osservatorio,
davanti al Governo e all'Unione Europea. Preso atto della frattura politica,
Virano ha (per ora) accantonato il suo programmino, non ha definito alcuna
nuova riunione dell'Osservatorio e e ha rimesso al Governo le decisioni sul da
farsi. Al TGR Piemonte Gianfranco Bianco dice "Virano costretto ad issare
bandiera bianca". Le agenzie parlano di "stallo in Osservatorio".
Sia Plano che Bresso e Saitta chiedono la convocazione del Tavolo Politico
per dirimere la questione.
 
Cosa può succedere adesso?
Non è tempo di cantar vittoria. Analizziamo la situazione e le sue insidie.
Domani Virano sarà a colloquio con Gianni Letta e Matteoli. Il boccino torna
saldamente nelle mani del Governo. Le cose che possono succedere sono
fondamentalmente due:
1) Se prevale una linea morbida, si conferma Virano, l'Osservatorio e il suo
mandato a chiudere sui tracciati entro il 31 gennaio. La CMVSS si oppone e il
Governo la salta a pie pari designando rappresentanti su proposta diretta dei
comuni che (in ordine sparso, senza guida) intendono partecipare
all'Osservatorio.
2) Se prevale la linea dura, Virano e l'Osservatorio vengono liquidati. RFI
ed LTF depositano nel giro di pochi i giorni i progetti con il tracciato finale
(pronto da mesi) e parte di gran carriera la procedura con la convocazione di
una Conferenza dei Servizi. Come d'uso, comuni, comunità montana e provincia
hanno scarso peso nella procedura decisionale e s e questa passa in Legge
Obiettivo hanno diritto ad esprimersi solo per il tramite della Regione.
 
Un primo tentativo di valutazione...
Comunque vada il Governo è terribilmente in ritardo con l'Unione Europea:
manca il tracciato, manca la condivisione, mancano i soldi (il cofinanziamento
dello Stato). Il rispetto del termine del 31 gennaio è molto difficile anche
con pesanti forzature. Il finanziamento europeo non è mai stato tanto a rischio
e con esso la possibilità stessa di montare il "castello di carte" finanziario
che consentirebbe di scaricare i costi dell'opera sul nostro debito.
Se l'Osservatorio resta con i comuni in ordine sparso, avremo soltanto più il
festival della compensazione e la gara a spostare i binari un metro più in là.
La fine della capacità del territorio di farsi ascoltare dagli altri
interlocutori.
Per contro, il Governo ha la sua "occasione d'oro" di sbarazzarsi in un colpo
solo dell'Osservatorio, di Virano e del suo insidioso sistema di bilancini e
veti incrociati degli enti locali piemontesi, quelle sabbie mobili in cui il
rullo compressore del Ministero e delle Ferrovie sono rimasti impantanati per
anni senza arrivare al "sodo": bucar gallerie. Lo stallo di questa mattina e
l'incombente perdita del finanziamento consentono al Governo di dare tirare un
colpo di spugna su tutto quanto fatto dall'Osservatorio e ripartire solo e
soltanto dai progetti delle Ferrovie.
Se il Governo compie questa scelta più dura, è bene che sappiamo fin d'ora
che per noi esiste un solo tracciato, quello presentato a Bruxelles: doppio
attraversamento del Sangone e buco nella Collina Morenica al Rifoglietto. Un
tracciato rigido come una putrella d'acciaio perché tarato per treni a 250
km/h. E i nostri comuni potranno scegliere soltanto più di che colore vogliono
le barriere antirumore.
 
Cosa possiamo fare ?
Oggi, come sempre, più che mai: dobbiamo muoverci.
Manifestare, palesare, rendere esplicito e visibile il nostro dissenso, in
tutte le forme democratiche e non violente che ci sono possibili, a cominciare
dai sondaggi, sopratutto quelli più simbolici per il nostro territorio (la
Cascina Rifoglietto ad esempio).
Tenere inchiodati, senza sconti, i nostri amministratori alle loro
responsabilità, dare la massima eco alle contrarietà che vengono espresse dalle
nostre amministrazioni comunali, cercare di allargare l'area del dubbio negli
amministratori, di qualunque colore.
Continuare pervicacemente ad informare i cittadini delle nostre comunità
sull'assurdità di quest'opera, usando il massimo della fantasia per inventarsi
nuovi canali (impariamo da AmbienteValsusa, usiamo anche tutti questi nuovi
"robi" su internet).
 
Crederci e provarci, sempre. Resistere e farci sentire.
Questa è la nostra terra, sulle rive di un torrente chiamato Sangone, nessuno
ce la può rubare. Sabato mattina andiamo a presidiare il nostro futuro.
 
A sarà dura
 
Rivalta, 7 gennaio 2010


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Resposta  Missatge 21 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 11/01/2010 23:29

Resposta  Missatge 22 de 80 del tema 
De: lore luc Enviat: 12/01/2010 04:13
Sì Tav, parte l'ultimo treno
FRANCESCO MANACORDA
Venti giorni soli, meno di tre settimane, per decidere quale sarà il futuro delle infrastrutture nei prossimi decenni. Non solo per quel che riguarda il Nord-Ovest, ma anche per buona parte dell’Italia. Venti giorni soli e dunque - senza esagerazioni - davvero l’ultima chiamata per la tratta italo-francese di quel Corridoio 5 che da Lisbona dovrebbe collegare Lione a Torino.

Da qui spingersi verso Trieste e poi in prospettiva arrivare fino in Ucraina. Se infatti entro il 31 di questo mese non partiranno i «carotaggi», i primi sondaggi per valutare le caratteristiche del suolo, allora sarà impossibile consegnare le linee guida alle due società che dovranno a loro volta completare il progetto preliminare entro fine giugno. La conseguenza di un nuovo stop? L’Unione europea, che già segnala la Torino-Lione fra i progetti più in ritardo, ritirerà i fondi concessi - fino ad ora poco meno di 700 milioni per la parte internazionale dell’opera - costringendo anche il governo italiano a pagare indennizzi alla stessa Ue ma anche alla Francia. E in buona sostanza i lavori per la linea veloce che dovrebbero partire nel 2013 per concludersi nel 2023 resteranno sulla carta.

Esercizio utile, allora, quello di immaginare l’Europa del 2030 - quella dove vivranno e lavoreranno anche i nostri figli oggi ancora bambini - senza la Torino-Lione. Una catastrofe? Per l’Europa non necessariamente. L’asse Parigi-Strasburgo-Stoccarda- Vienna-Bratislava potrà allungarsi fino a Budapest e da qui verso l’Est. E la stessa Parigi sarà collegata ai porti olandesi e a Lisbona, assicurando così una linea ferroviaria veloce che taglierà orizzontalmente il Continente seguendo in parte il corso di Reno e Danubio.

Più catastrofici, invece, gli effetti per l’Italia. I dati dell’osservatorio confindustriale sulla Tav spiegano ad esempio che grazie alla Torino-Lione il trasporto merci tra Piemonte e Francia potrebbe passare dai 6 milioni di tonnellate l’anno attuali a 40 milioni trasferendo anche circa un milione di Tir su rotaia. Senza quei 257 chilometri della Torino-Lione il Nord-Ovest ferroviario rischierebbe invece di diventare una sorta di buco nero nella mappa infrastrutturale - su cui si disegnerà anche la mappa economica - dell’Europa tra vent’anni. Un buco nero i cui effetti si irradierebbero tutt’attorno. Nel transito dai porti tirrenici verso Est e da quelli adriatici verso Ovest, ad esempio, come proprio su questo giornale ha ricordato ieri Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale di Venezia e in passato ministro dei Lavori pubblici con Prodi. Ma anche nella mancata integrazione con l’asse dell’alta velocità Nord-Sud che collegherà Amsterdam, Parigi e Milano. Fatte le debite proporzioni basta pensare a come sarebbe il nostro presente ferroviario se un secolo e mezzo fa, era il 1857, Cavour avesse deciso di soprassedere sulla pur difficilissima costruzione del traforo ferroviario del Frejus.

Anche per questo appaiono incomprensibili e difficilmente giustificabili i tatticismi dell’ultimo minuto che vedono il nuovo presidente della nuova Comunità montana di Val Susa e Valsangone chiedere tempo per nominare i suoi quattro rappresentanti, senza accettare la proroga di quelli già insediati, in quell’Osservatorio che si riunisce ormai da tre anni e che venerdì scorso era arrivato alla centosedicesima riunione. Una mossa dietro la quale c’è - tanto per cambiare - la diaspora dei sindaci Pd che in barba alle posizioni di Regione e Provincia governate dal loro stesso partito hanno scelto l’alleanza con la forza diffusa, ma localistica, dei No Tav. Con venti giorni soli davanti e anni di trattative alle spalle, con un consenso politico formalizzato nello scorso ottobre da tutte le forze politiche nella firma di un documento comune con Confindustria Piemonte, davvero questa volta non c’è ragione - né del resto possibilità - di aspettare.


Resposta  Missatge 23 de 80 del tema 
De: Amico Web di Francesca Enviat: 12/01/2010 07:21
Ma quante bugie!!! Ma se "trasferendo anche circa un milione di Tir su rotaia." fosse vero, perchè stanno facendo la seconda canna del Frejus? E perchè hanno soppresso quasi tutte le corse del TGV Torino - Lione per mancanza di passeggeri? E quando se ne sono accorti hanno subito denominato la TAV (treno alta velocità) in TAC (treno alta capacità) dicendo che serviva per il trasporto merci? Non sarebbe meglio che si producesse tutto in loco mentre invece, ad esempio, si produce una merce in Italia, si confeziona in Francia, si inscatola in Fermania e poi torna in Italia? Non sarebbe meglio migliorare le linee interne, anziche ora si deve cambiare treno per destinazioni verso le quali prima ne occorreva solo uno, o, peggio ancora, sopprimono i treni pendolari che poi debbono viaggiare sui rimanenti stipati come su carri bestiame? No certo, non rende!!! Gli stessi carotaggi che altrove costano 2,5, da noi sono già preventivati a 6!!!!  Chissà quanto ancora saliranno, e chi li pagherà? ALmeo li pagassero solo figli, nipoti e pronipoti dei promotori dell'opera, invece toccherà a tutti, anche ai nostri!!!!

Resposta  Missatge 24 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 12/01/2010 07:35
 
Carissimi
questo messaggio è inviato ad alcune mailing list a diffusione locale (Torino
e dintorni) e a singole persone impegnate per la difesa dei beni comuni.
L'opposizione al TAV Torino-Lione è senza dubbio riconducibile a questo
obiettivo, Torino è direttamente coinvolta, a partire dall'area di corso Marche
e di tutta la zona nord-ovest della città, ed è imminente l'avvio di sondaggi
preliminari.
Mercoledì 13 Gennaio alle 18 si terrà a Palazzo Nuovo un incontro/assemblea
(in allegato la locandina) organizzato dal Comitato NOTAV Torino ( www.
notavtorino.org ), dal Comitato di Lotta Popolare ( www.notav.info ) e da Onda
Anomala ( www.infoaut.org ): di seguito trovate una presentazione e l'invito a
partecipare.
Buona lettura
    Ezio Bertok
 
 
--------------------------------------------------------------------------------
 
Ripartire da NOTAV?
 
Molti di noi fanno da tempo parte del movimento NO-TAV e continuano a
partecipare costantemente alle iniziative ed alle riunioni dei comitati in
valle di Susa.
Dall’autunno del 2005 ad oggi molte cose sono cambiate ma al tempo stesso...
niente è cambiato: la questione TAV, diventata allora “questione nazionale” ha
mostrato come le ragioni della resistenza di una valle andassero al di là dei
rischi per l’ambiente e per la salute e investissero temi quali l’utilizzo di
enormi risorse finanziarie sottratte alla collettività, gli intrecci tra
politica e mafia, la difesa della democrazia e il diritto dei cittadini a
decidere del proprio futuro. La resistenza della Val di Susa era diventata un
simbolo per le tante resistenze sparse nel paese e il Patto di Mutuo Soccorso
aveva suscitato nuove speranze: in valle i tre presidi di Venaus, Bruzolo e
Borgone erano diventati luoghi di una democrazia partecipata vera e spazi
concreti per costruire nuove forme di socialità: la valle riscopriva l’essere
“comunità”, ma non una comunità chiusa ed arroccata che difende s olo se stessa
ma una comunità determinata a difendere i beni comuni.
 
Da allora nessun cantiere è stato aperto, il progetto TAV Torino-Lione è
ancora sulla carta nonostante 3 anni di logorio praticato dai governi che si
sono succeduti nel frattempo e che hanno spostato equilibri e incrinato il
fronte degli amministratori: Ferrentino (ex presidente della Comunità Montana
Bassa Val di Susa) si è convertito e oggi si colloca oggettivamente tra coloro
che accettano il TAV e vorrebbero contrattarne le compensazioni. La valle però
nel suo complesso non ha cambiato idea, anzi: decine di migliaia di persone
hanno manifestato a Susa un anno fa e sono nuovamente scese in piazza lo scorso
31 Ottobre. Anche nelle istituzioni locali, nonostante molti sindaci abbiano
subito il “fascino Ferrentino”, la situazione è più che mai confortante: alle
ultime elezioni amministrative molte liste civiche nate e cresciute all’interno
del movimento notav hanno saputo dare una risposta alla caduta definitiva di
credibilità dei partiti, hanno detto no alla delega e sì al rapporto con il
movimento per il governo del proprio territorio; oggi rappresentano una forte
presenza nei consigli comunali; la recente elezione del presidente della nuova
comunità montana allargata basata su un accordo che dice “no tav” e chiede l’
uscita dall’osservatorio Virano ne è un esempio, e lo scompiglio che ha creato
all’interno del PD ne è una riprova.
 
Se questo è il quadro della situazione in una valle che (pur colpita
pesantemente anch’essa dalla crisi e dalla disoccupazione) mantiene intatta la
sua vivacità sul fronte notav la situazione è ben diversa a Torino dove è
sempre più difficile anche un semplice dialogo e confronto tra le realtà che
pure hanno a cuore la difesa dei beni comuni e la democrazia. In particolare il
problema TAV è sentito come lontano nonostante le strette connessioni con i
progetti di sviluppo urbanistico della città: valga per tutte la questione di
corso Marche e la “riqualificazione” di tutta l’area nord-ovest della città,
dai confini con Venaria a Mirafiori passando per l’area del campo volo, per l’
area della (quasi ex) Alenia, per la cittadella della salute e universitaria e
il “Capitol” del bivio Pronda.
E’ probabile che dall’inizio del 2010 la vicenda della Torino-Lione presenti
una fase di accelerazione (sondaggi, scelta del tracciato, stesura del progetto
preliminare della linea): in questo ambito dovrebbero iniziare a concretizzarsi
maggiormente anche gli aspetti che riguardano più direttamente Torino
(tracciato nella Gronda nord, asse di corso Marche) a partire dalle operazioni
di carotaggio.
 
Non sarebbe il caso di riprendere un rapporto un po’ più stretto tra tutti
noi, su queste questioni o a partire da qui, cercando intanto di rivitalizzare
i contatti entro quel Coordinamento Torinese NO-TAV che il 17 Dicembre 2005
aveva portato 50.000 persone a manifestare in città?
Nell’incontro/assemblea del 13 Gennaio potremmo intanto condividere le
informazioni, avere un primo scambio di opinioni, verificare le disponibilità
di ognuno, interrogarci su “che fare?”.
Ci si vede?
 
Ezio Bertok, Paolo Mattone
(per il Comitato NOTAV Torino)
2 Gennaio 2010

Resposta  Missatge 25 de 80 del tema 
De: lore luc Enviat: 12/01/2010 08:50
Nulla di nuovo sotto il solo.  Da sempre sappiamo che "ubi major est minor cessat"; sappiamo che nel quotidiano l'interesse individuale deve cedere il passo a quello familiare.
Non ho la minima speranza che gli abitanti della valle possano "sentirsi" torinesi o piemontesi e men che mai italiani o addirittura europei.  Sono preoccupato per motivi personali: i miei due figli indossano una divisa ed in val di Susa vedo aleggiare lo spettro
di Bava Beccaris.

Resposta  Missatge 26 de 80 del tema 
De: lore luc Enviat: 12/01/2010 08:54

Fiorenzo Bava Beccaris

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Stemma del Regno d'Italia Parlamento Italiano
Senato del Regno d'Italia
Sen. Fiorenzo Bava Beccaris
Fiorenzo Bava Beccaris
Luogo nascita Fossano
Data nascita 17 marzo 1831
Luogo morte Roma
Data morte 8 aprile 1924
Titolo di studio
Professione
Partito
Legislatura XX
Gruppo
Coalizione
Circoscrizione
Regione {{{regione}}}
Collegio {{{collegio}}}
{{{mandato}}}
Elezione {{{elezione}}}
Senatore a vita
Investitura
Data
Incarichi parlamentari
[{{{sito}}} Pagina istituzionale]

Fiorenzo Bava Beccaris (Fossano, 17 marzo 1831Roma, 8 aprile 1924) è stato un generale italiano, noto soprattutto per la feroce repressione dei moti milanesi da lui guidata nel 1898.

Biografia [modifica]

Dopo aver partecipato alla Guerra di Crimea e alle Guerre d'Indipendenza del 1859 e del 1866 (ottenendo il 6 dicembre 1866 il Cavalierato dell'Ordine Militare d'Italia), divenne Direttore generale d'artiglieria e genio al Ministero della Guerra, e tenne il comando del VII° e del III° Corpo d'Armata.

Nel maggio 1898, in occasione dei gravi tumulti milanesi - passati alla storia come la "Protesta dello stomaco" - il governo guidato da Antonio di Rudinì proclamò lo Stato d'assedio e il generale, in qualità di Regio Commissario Straordinario, ordinò di sparare cannonate sulla folla provocando una strage, in cui furono uccisi 80 cittadini e altri 450 rimasero feriti. In segno di riconoscimento per quella che dalla monarchia fu giudicata una brillante azione militare, Bava-Beccaris ricevette il 5 giugno 1898 dal re Umberto I la Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia, e il 16 giugno 1898 ottenne un seggio al Senato. Il 29 luglio del 1900, a Monza, Umberto I venne assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci, che dichiarò esplicitamente di aver voluto vendicare i morti del maggio 1898 e l'offesa della decorazione a Bava-Beccaris, il quale definì il regicida "Un folle che meriterebbe di subire lo squartamento". Fu collocato a riposo nel 1902. Negli ultimi anni di vita, ormai stanco ed ammalato, aderì al movimento interventista (che professava la partecipazione dell'Italia nella prima guerra mondiale).


Resposta  Missatge 27 de 80 del tema 
De: lore luc Enviat: 12/01/2010 09:05
Domande & Risposte
11/01/2010 -

La Torino-Lione, è necessaria la Tav?

A CURA DI MAURIZIO TROPEANO

A che cosa serve la nuova linea ferroviaria Torino-Lione?
L’obiettivo principale è il trasferimento delle merci sulla ferrovia. Oggi circa l'85% degli scambi attraverso il confine italo-francese è realizzata con i Tir. La Tav è un elemento di una politica più globale, che comprenderà anche misure di regolazione della circolazione degli autocarri e l’introduzione di un servizio di «autostrada ferroviaria», simile all’Eurotunnel, che consentirà il trasferimento di circa 600 mila Tir dalla strada alla ferrovia.

Si tratta di un collegamento riservato solo alle merci?
La linea sarà «mista»: oltre ai diversi tipi di treni merci, accetterà anche i treni viaggiatori a media velocità (220 km/ora) e migliorerà notevolmente la circolazione delle persone. Da Torino si arriverà a Parigi in appena 3 ore e 20 minuti.

Perché realizzare una nuova linea se il traffico merci non cresce come previsto?
Il traffico di merci sull’arco alpino è passato dai 68 milioni di tonnellate del 1984 a 165 nel 2007 con una crescita annuale media del 3,9%. La crisi del biennio 2008/2009 ha rallentato temporaneamente questo boom. Le simulazioni di traffico svolte sul confine italo-francese prevedono nel 2030 un aumento fino a 90-100 milioni di tonnellate, di cui 55-65 sui tunnel del Frejus (ferroviario e stradale) e del Monte Bianco.

Perché non utilizzare la linea storica, che ha una capacità di traffico limitata a 6 milioni di tonnellate l’anno contro le 10,5 raggiunte nel ‘97?
Sfruttare al massimo la linea storica significa far passare 230 treni al giorno, compresi quelli passeggeri, all’interno dei centri abitati. Questo vuol dire un convoglio ogni sette minuti di giorno e di notte. Esiste quindi un problema sicurezza, perché sulla linea storica passano anche merci pericolose e altamente infiammabili.

Perché è necessario realizzare una galleria sotto la montagna lunga oltre 50 chilometri?
Tutti i trafori realizzati tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento sono lunghi circa 10 chilometri e a mille metri d’altezza. Oggi i treni merci per essere convenienti devono essere molto lunghi e pesanti e viaggiare in pianura. Dove ci sono le montagne, per garantire l’efficienza, si scavano gallerie e, a partire dalla Svizzera, si scavano a livello della pianura e con una lunghezza di circa 50 chilometri».

Quando si è iniziato a parlare della Tav?
Nel giugno 1990: al vertice italo-francese di Nizza i due governi sottolineano l'interesse di studiare l’opportunità di un nuovo collegamento. Nell’ottobre del 1991 Roma e Parigi incaricano i rispettivi enti ferroviari di avviare uno studio di fattibilità.

Qual è il ruolo dell’Europa?
La linea fa parte dei progetti della rete di trasporti transeuropea ritenuti «prioritari» dall’Ue per migliorare gli scambi economici e di persone. Bruxelles contribuisce al 30% del costo della tratta internazionale e ha già messo a disposizione 692 milioni.

Quali sono le principali critiche di No Tav?
L’opera è ritenuta inutile, costosa e dannosa per l’ambiente. Tra il 2004 e il 2005 il movimento ha visto in prima linea i sindaci della Bassa Val Susa con le fasce tricolori ed è riuscito a bloccare la prima campagna di sondaggi.

Che cosa è successo dopo gli scontri di Venaus del dicembre 2005?
Il governo Berlusconi, in accordo con Regione e Provincia ed enti locali, istituisce un tavolo composto da esperti per arrivare ad una concertazione condivisa del progetto. La presidenza dell’Osservatorio è affidata a Mario Virano. In questi cinque anni il vecchio progetto è stato archiviato e l’Osservatorio ha fatto diventare la nuova linea elemento centrale per lo sviluppo del territorio. Si sono condivise nuove indicazioni di tracciato che dovranno essere trasformate in linee guida per i progettisti.

A che punto siamo?
In Francia sono finiti gli scavi di due dei tre cunicoli esplorativi. Il terzo è in fase di completamento. Tutti i Comuni hanno approvato il progetto della parte francese del tunnel di 46 chilometri. In Italia l’Osservatorio ha dato il via libera ad un piano dei sondaggi che dovrebbe partire nei prossimi giorni. Entro la fine di gennaio saranno consegnate le linee guida per avviare il progetto preliminare sui 12 chilometri italiani.

Quanto costa l’opera?
In assenza di un progetto si può parlare solo di costi legati a stime parametriche, che indicano in 8/9 miliardi il costo della tratta internazionale e in 8 miliardi la spesa per i percorsi in Italia e Francia.


Resposta  Missatge 28 de 80 del tema 
De: lore luc Enviat: 12/01/2010 09:11
I No Tav impediscono i sondaggi
Il presidio dei No Tav a Susa
Tensione in Val Susa: i manifestanti
bloccano il lavoro dei tecnici della Ltf
SUSA
I tecnici della Ltf, la società incaricata di effettuare i sondaggi della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, si sono presentati, poco dopo le 6,30, all’autoporto di Susa, uno dei 91 siti scelti per effettuare i sondaggio geognostici.

Scortati dalle forze dell’ordine, hanno chiesto di potere accedere all’area prescelta che da sabato scorso è presidiata dai Not Tav. Il portavoce di quest’ultimi, Alberto Perino, ha risposto: «Non siamo disponibili a farvi entrare, non cederemo». Alcuni esponenti delle forze dell’ordine hanno fatto presente ai manifestanti le eventuali conseguenze, civili e penali, del loro comportamento ma i manifestanti non hanno fatto marcia indietro ed hanno rilanciato: «Ovunque andrete in Valle Susa noi saremo ad aspettarvi». Il confronto si è svolto in maniera civile.

I manifestanti, circa 2-300 persone, hanno successivamente intonato alcuni cori, tra cui il "Sarà dura", che da sempre contraddistingue la loro battaglia. I tecnici, bloccati a Susa, sono invece operativi in altri siti: secondo quanto si apprende, nel momento in cui il presidio No tav di Susa impediva l’accesso alla zona dell’autoporto, a Collegno (Torino), allo scalo merci Orbassano ed in un altro terreno di Torino si sono presentati altri tecnici che hanno iniziato a fare i sondaggi. I lavori sono iniziati sotto la sorveglianza delle forze dell’ordine che presidiano i vari siti.

Resposta  Missatge 29 de 80 del tema 
De: lore luc Enviat: 12/01/2010 09:14
cronaca
12/01/2010 - tav si parte

"Uniti per la Tav"
Mezzo Pdl dice sì a Chiamparino

La Valle di Susa si mobilita per osteggiare l'inizio dei sondaggi

Manifestazione il 24 con Osvaldo Napoli e il sottosegretario ai Trasporti Giachino

maurizio tropeano

torino

Alla vigilia dell’avvio della campagna di sondaggi per la progettazione della Torino-Lione l’idea di una grande manifestazione a favore della Tav lanciata dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, prende forma e sostanza. L’appuntamento è per il 24 gennaio nella sala Gialla del Lingotto Fiere. Quel giorno, chiamati a raccolta da un fronte istituzionale e politico bipartisan si ritroveranno amministratori, soggetti economici, culturali e sociali che «continuano a credere nello sviluppo del nostro territorio, nella difesa dell’ambiente e nella realizzazione di infrastrutture decisive per la nostra economia».

Un’iniziativa che vuole fare della Tav un caso nazionale spostando il «dibattito al di fuori dei confini della Valsusa», spiegava il sindaco a La Stampa. E così il parlamentare del Pd, Stefano Esposito, ha lavorato per costruire una rete di promotori istituzionali e politici che per realizzare la Tav è pronta a spendersi al di là delle appartenenze politiche. E così Chiamparino la promuove come presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani e lo fa con il suo vice, il parlamentare del Pdl, Osvaldo Napoli. E c’è il sottosegretario alle Infrastrutture, Mino Giachino, e altri due parlamentari, Giorgio Merlo (Pdl) e Walter Zanetta (Pdl).

Chiamparino vorrebbe un’iniziativa dove sindaci e amministratori di tutti i territori interessati alla realizzazione della Torino-Lione si presentassero con la fascia tricolore per dare il loro sostegno alla realizzazione delle opere. Alla vigilia delle regionali, però, non tutti nel centrodestra sono pronti a spendersi per un’iniziativa bipartisan. La Lega Nord, ad esempio non ci sarà come spiega il capogruppo alla Camera, Roberto Cota, lo sfidante della Bresso: «Ci sono le elezioni regionali e noi faremo quello che non ha fatto la Bresso in questi cinque anni e cioè daremo uno spinta per realizzare il progetto della Torino-Lione e per lo sviluppo della Val Susa». Anche gli ex di Alleanza nazionale si sfilano ma Esposito resta convinto che sia «possibile una convergenza politica attorno ad un obiettivo concreto, pur nel rispetto della dialettica politica e dei rispettivi, ed opposti, schieramenti politici». Le adesioni si raccolgono sul sito www.sitavtorino.it

I primi 12 sondaggi

Oggi intanto nell’area dell’autoporto di Susa e a Collegno, Grugliasco, Torino e Settimo dovrebbe partire la prima serie di 91 sondaggi previsti dal piano approvato all’unanimità dall’Osservatorio guidato da Mario Virano. Il prefetto, Paolo Padoin, conta sulla possibilità di realizzarne una dozzina entro la fine del mese quando il tavolo tecnico dovrà fornire le linee guida ai progettisti incaricati da Ltf, la Lyon Turin Ferroviarie, e da Rfi, la Rete Ferroviaria Italiana.

I carotaggi e l’acqua
Uno degli obiettivi principali di questa campagna di raccolta dati è la «conoscenza delle falde acquifere per evitare quello che è successo al Mugello con la realizzazione della Tav», spiega il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano. E aggiunge: «Siamo su un altro pianeta rispetto al 2005, allora i sondaggi servivano sostanzialmente per dare avvio all’opera mentre questa volta servono per completare le indicazioni che l’Osservatorio dovrà dare avviare la progettazione preliminare».

Il camper informativo

L’avvio dei sondaggi sarà accompagnato da una seconda campagna di informazione rivolta agli abitanti dei comuni interessati dalle indagini. All’esterno di ogni sito ci saranno due pannelli informativi con indicazioni sulle finalità delle ricerche, su chi le ha decise e perché vengono fatte. E poi ci sarà un cartello che spiega durata, finalità e obiettivi dello specifico carotaggio. Dal 15 gennaio, poi, un camper con a bordo geologi ed esperti di comunicazione sociale girerà per le piazze di città e paesi per incontrare la gente, distribuire materiale informativo e raccogliere domande e preoccupazioni. Per il presidente della Provincia, Antonio Saitta si tratta di una «grande operazione di trasparenza».

 

Resposta  Missatge 30 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 12/01/2010 11:47
Sono Tantissimi è ufficiale hanno di nuovo militarizzato la Valle, Se ami te stesso, pensi che il TUO CUORE SIA ANCORA LIBERO, METTITI IN MOVIMENTO difendi la tua casa e il TUO TERRITORIO! OGGI CONOSCI LA TRANQUILLITA' DELLA TUA VALLE DOMANI IL TUO TERRITORIO SARA' DEVASTATO!! UN VERO VALSUSINO è NO TAV

Resposta  Missatge 31 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 12/01/2010 11:49
Alcuni funzionari di polizia stamattina si sono recati nell'Ufficio Tecnico del Comune di Susa, probabilmente per questioni legate all'autorizzazione di accesso al sito S68 che deve essere rilasciata dal comune stesso. Ogni difformità autorizzativa sarà notificata dal Movimento ai competenti uffici UE che hanno già ricevuto altra importante documentazione in merito ai sondaggi

Resposta  Missatge 32 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 12/01/2010 17:39
Ciao cari Amici NOTAV-NOTAC i tempi stringono e i nostri cari amati politici di turno vogliono chiudere il cerchio entro il 31gennaio-2010 con un tracciato definitivo per il tav, cercando di iniziare i sondaggi per spartirsi la grossa fetta di torta (6.000.000 milioni di euro o forse piu..) promessa dalla comunita' europea, per cementificare, inquinare le falde acquifere e portare in superficie materiale amiantifero, per fare un'opera che non serve a nessuno in 20 anni di lavori assurdi...solo alle loro tasche, ma come vedrete dai link in basso, la valle resiste ancora una volta!!!...
Chi volesse avvicinarsi ai movimenti notav e' il benvenuto, uscire dalle vostre case per venire fisicamente a manifestare con noi farebbe bene alla vostra anima, alla natura che ci circonda e al futuro dei vostri figli...!!! manifestate con noi se credete di poterlo fare,piu siamo meglio e'... e questo e' il sale della democrazia!! grazie a tutti...
(quasi 200 iscritti in un mese). riccardo olivero.

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/113942/

http://www.facebook.com/notes/ambientevalsusa-no-tav/realizzato-nuovo-presidio-a-susa-sul-sito-dei-sondaggi/255114237000

Resposta  Missatge 33 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 12/01/2010 17:41
Massimo Valerio 12 gennaio alle ore 14.25 Rispondi
A chi è iscritto al gruppo 'vogliamo le preferenze ' toglietevi arrivano email che pubblicizzano la manifestazione SI TAV ed io ho scritto questo

Sono un fondatore del gruppo NoTAV Val diu Susa

Ora vi scrivo e poi mi cancello e cercherò di far chiudere il gruppo per

comunicazioni e pubblicità non inerente al gruppo

Vergognat...evi anche voi come i gruppi pro Berlusconi uno pensa di scrivere ad un gruppo e poi si trova pubblicità di altro .

Mi è arrivata una email da questo pro Tav che cavolo c'entra con le Preferenze.

Informatevi e andate a vedere i danni fatti dalla Tav tra bologna e
firenze , hanno distrutto le falde acquifere per non parlare
dell'amianto che tirano fuori e dei costi di gestione di un tunnel di
54 km.

Andate a vedere quello sotto la manica sempre in blocco.

Tutto perchè gli amministratori si vogliono intascare i soldi europei.

Vergognatevi truffatori come loro

Resposta  Missatge 34 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 12/01/2010 17:43
Antitavaction NoTav 12 gennaio alle ore 14.27 Rispondi
Alla stazione di Collegno hanno posizionato una trivella per fare un carotaggio
E' stato creato un presidio lì davanti e che ci sono tante, ma davvero tante forze dell'ordine. So che oggi alle 17.30 ci sarà un assemblea del presidio, davanti alla stazione;se qualcuno riesce a venire...

Resposta  Missatge 35 de 80 del tema 
De: primaveraestate Enviat: 12/01/2010 18:08
1. Movimento di forze dell’ordine a Rivoli e Rivalta :
 
 
Numerosi agenti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza Hanno preso
alloggio:
 
 
- presso l’Hotel Rivoli: 4 furgoni + 4 camionette PS,
 
 
- presso l’Hotel Interporto (Sito Rivalta): 10 camionette tra Polizia e
Guardia di Finanza.


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