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| From: Butterfy (Original message) |
Sent: 21/01/2010 16:26 |
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Dopo l'Epifania, che tutte le feste si porta via, è cominciato il Carnevale, festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana
Il periodo in cui si concentrano tutti gli eventi con le sfilate sia di maschere che di carri, è quelo tra febbraio e marzo : l'ultimo giorno è infatti il Martedi Grasso precedente la Quaresima. La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne"), poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In quanto immediatamente precedente alla Quaresima, il periodo della celebrazione varia di anno in anno, mentre la durata della festa può variare (a seconda della tradizione) da una settimana a qualche mese.
E voi ? Avete già in mente il costume che indosserete ???
BUON DIVERTIMENTO A TUTTI !!!!
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CARNEVALE AL BUIO 2010
Castello - Saturday 6 February 2010 - ore 11:00

Una festa di Carnevale al buio, dove tutti gli altri sensi, in particolare il tatto, sono protagonisti. L’esperienza di “Dialogo nel buio” vissuta all’insegna della scoperta della percezione, basata su una mostra che sta ottenendo record di visitatori in tutto il mondo, in cui gruppi di persone accompagnati da esperte guide non vedenti compiono un percorso sensoriale completamente al buio. La nuova edizione di “Carnevale al buio” declinata nello spirito el Carnevale riserva nuove sorprese ed un percorso inedito. In collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano, l’installazione è ospitata al Palazzo delle Esposizioni - Giardini della Biennale.
Palazzo delle Esposizioni - Giardini della Biennale, da sabato 6 a martedì 16 febbraio, dalle ore 11.00 alle ore 18.30. |
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Ti conosco, mascherina!
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L'espressione "Ti conosco, mascherina!", che oggi significa che nonostante le apparenze non ci siamo fatti ingannare, ha origini antiche e risale al Medio Evo, quando grazie al travestimento, nel periodo di Carnevale, il popolo aveva l'occasione di rovesciare i ruoli, anche se solo per qualche giorno e per gioco, della rigida società del tempo. Una volta, infatti, il travestimento aveva uno scopo ben preciso che oggi è andato perduto: nascondendosi dietro ad una maschera e celando in questo modo la propria identità, ciascuno aveva la possibilità di comportarsi come meglio credeva e, soprattutto, come non avrebbe mai avuto il coraggio di comportarsi a viso scoperto.
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| Ivrea, carnevale profuma d'arancia |
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| Tre giorni di battaglia sotto gli occhi della Mugnaia |
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| GIULIA STOCK |
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Per le strade di Ivrea a Carnevale c’è uno strano profumo: è quello asprigno che aleggia dopo ogni battaglia delle arance. Tradizione innegabilmente violenta e per questo spesso criticata, esprime in realtà alti valori civili, poiché è il simbolo della ribellione del popolo contro ogni sopruso. Ci sono infatti diverse leggende sull’origine della battaglia, ma tutte si rifanno all’insurrezione contro un tiranno dispotico. Una narra che gli eporediesi, ridotti allo stremo dalla tasse, insorsero guidati dalla giovane Violetta, figlia di un mugnaio, che per non sottostare allo ius primae noctis aveva tagliato la testa al tiranno. Un’altra, che spiega come nell’Ottocento per la battaglia si usassero fagioli invece che arance, racconta che due volte l’anno il feudatario donasse una pignatta di fagioli alle famiglie povere e queste, per disprezzo, li gettassero per strada. Violetta è oggi la regina del Carnevale, nei panni della Vezzosa Mugnaia, e gli eporediesi recuperano la vera carità con le fagiolate (la classica tofeja) benefiche organizzate da ogni quartiere. E in ogni quartiere, dalla centro alla periferia, strade e balconi sono bardate in questi giorni dei colori accesi delle varie squadre.
La festa si apre già sabato con la presentazione al pubblico della Bella Mugnaia. La battaglia delle arance, si ripete per tre giorni, in contemporanea con il corteo storico. La prima è domenica 14, l’ultima martedì grasso con l’abbruciamento degli scarli, pali rivestito di erica e ginepro bruciati in segno di buon augurio. 3600 quintali di arance lanciati da 9 squadre di tiratori a piedi - i popolani armati del proprio spirito e dei colori del proprio rione, ma privi di qualsiasi riparo - e 32 carri da getto - le guardie del tiranno con maschere e protezioni che ricordano le antiche armature. Al termine del Carnevale entrambe le parti vengono premiate, con una classifica che valuta il tiro, la correttezza, l’abilità di guida dei cavalli e la qualità di carri e finimenti.
La battaglia, un po’ come il Palio di Siena è molto sentita dagli eporediesi, e rappresenta per i turisti un grande spettacolo. ma da seguire con qualche accortezza. Se non si vuole essere colpiti dagli arancieri bisogna mettersi in testa un berretto «frigio» (ossia rosso), che dà una sorta di «neutralità». Se no il rischio minimo è di ritrovarsi imbrattati di arancia, quello massimo di finire al pronto soccorso perchè nel lancio delle arance chi tira non va mai troppo per il sottile.
Sullo sfondo, il castello cittadino, costruito nel 1300 da Amedeo di Savoia, il Conte Verde, ma oggi poco più che quinta scenografica, perché sventrato nel '700 per ospitare una prigione. I veri castelli sono qualche chilometro fuori città: il Canavese è terra di vini e di residenze nobiliari. I vini confermano l'impressione che i canavesani siano gente di polso: il Carema, in particolare, è un rosso corposo prodotto da uve nebbiolo coltivate faticosamente lungo le pendici della montagna. Una vera viticoltura eroica, che rispetta l'antica tecnica della pergola e sostiene le viti con antichi pilun, fatti di legno e schegge di pietra. E' forse più noto l'Erbaluce di Caluso, uno dei pochi bianchi piemontesi, secco e fresco. Dalle sue uve si ottiene anche un piacevolissimo passito, unico vino italiano ad essere premiato nel 1858 all'Expo di Parigi.
Più o meno in quello stesso periodo i Duchi di Genova stavano trasformando il castello di Agliè da palazzo di rappresentanza a vera dimora di villeggiatura, portandovi ricordi di viaggi in paesi lontani e innovazioni funzionali. Agliè, la più famosa delle residenze nobiliari del Canavese, da poco restaurata, conta 400 stanze, un bel giardino e un immenso parco. Passeggiando tra i caleidoscopici arredi di epoche diverse si ripercorrono la storia della casata e i gusti dei suoi protagonisti. Nel paese, tutto costruito intorno al castello, c'è ancora la casa natale di Guido Gozzano, con il salotto di Nonna Speranza e le sue «buone cose di pessimo gusto».
Buona, anzi ottima cosa, ma per il palato, è la torta Novecento, creata a Ivrea dal maestro pasticciere Ottavio Bertinotti in onore del nuovo secolo: due dischi simili al pan di Spagna farciti con crema al cioccolato e spolverati di zucchero a velo. La ricetta è ancora segreta, brevettata da Bertinotti e oggi custodita gelosamente dalla famiglia Balla. Non è proprio un dolce di Carnevale, ma di sicuro vale la pena assaggiarla.
INFORMAZIONI WWW.STORICOCARNEVALEIVREA.IT WWW.ILCASTELLODIAGLIE.IT WWW.ERBALUCECALUSO.IT WWW.CAREMAVINI.IT
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La festa del Giovedì Grasso
La festa del Giovedì Grasso trovava il suo culmine nelle acrobatiche imprese di funanboli che eseguivano le loro imprese...
La festa del Giovedì Grasso che si teneva in Piazzetta S. Marco era una festa celebrativa di un'importante vittoria della Serenissima Repubblica, contro il patriarca Ulrico, devoto dell';imperatore, a causa di una bolla del Papa Adriano IV che assegnava tutta la Dalmazia al Patriarcato di Grado. Approfittando della guerra in corso tra Venezia e le città di Padova e Ferrara Ulrico aiutato da feudatari della Carinzia e del Friuli, assalì la città di Grado e costrinse alla fuga il patriarca Enrico Dandolo.
Il Doge Vitale Michiel II non fece passare molto tempo per riparare l'oltraggio, puntò la potente flotta veneziana verso Grado, sconfiggendo il povero patriarca Ulrico e i dodici feudatari ribelli, annientando così tutto il loro orgoglio. Condotti a Venezia, per intercessione del Papa, furono rilasciati, ma Venezia chiese come risarcimento che ogni anno per il Giovedì Grasso il Patriarca di Aquileia mandasse ai veneziani un toro e dodici maiali ben pasciuti. Gli animali venivano accolti quindi come prigionieri in Palazzo Ducale, posti sopra a delle ricostruzioni lignee rappresentanti i castelli friulani . Tale onore era affidato alla Corporazione dei fabbri, assistiti da quella dei macellai (becheri) che poi li macellavano per tutto il popolo veneziano: dal nobile al condannato; da qui nasce il detto veneziano: "tagiar la testa al toro" (che significa togliere di mezzo gli ostacoli.. finire in maniera definitiva un problema), poiché con il taglio netto della testa del toro era posta la fine dello spettacolo.
Nel 1420 questa usanza fu abolita quando il Friuli passò sotto la dominazione di Venezia in quanto la festa si era trasformata in gioco senza malizia che durò fino alla fine della Repubblica e della sua origine storica rimase solo la partecipazione del doge. La festa del Giovedì Grasso trovava il suo culmine nelle acrobatiche imprese di funanboli che eseguivano le loro imprese. Il famoso "volo del Turco" spettacolo che si tenne per la prima volta nel 1548 da un equilibrista turco (da qui il nome) che con bilanciere in mano salì camminando su una fune da una barca in mezzo al bacino S.Marco sino alla cella del campanile di S.Marco.
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Da tempo vivo fuori dal mondo. Se non me lo diceva lore luc, non sapevo neanche che oggi è giovedì grasso
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Carnevale di Venezia
Carnevale di Venezia 2010: dal 6 al 16 febbraio 2010
Antico e raffinato, il Carnevale di Venezia è il carnevale più famoso d'Italia e risale al XII secolo: per alcuni giorni (ma i festeggiamenti del Carnevale potevano durare mesi) si dimenticava ogni norma morale lasciando spazio libero alle trasgressioni. Il Carnevale di Venezia visse il suo momento di massimo splendore nel 1700, ultimo secolo della Repubblica, grazie a personaggi quali Carlo Goldoni e Giacomo Casanova.
Il giorno più importante del Carnevale è, tradizionalmente, il Martedì Grasso, che precede il Mercoledì delle Ceneri e quindi l'inizio della Quaresima, ma a Venezia vige anche la tradizione del Giovedì Grasso, che celebra l'anniversario della sconfitta di Ulrico, patriarca di Aquileia che aveva occupato Grado e che fu condannato a pagare un tributo annuale di dodici maiali e un toro, che venivano sacrificati in una cerimonia popolare.
Eventi più importanti del Carnevale di Venezia:
Piazza San Marco:
- Festa delle Marie, con tornei, antichi giochi popolari, artisti e musicisti.
- Il Volo della colombina o il Volo dell'angelo: si svolge il giorno seguente con la discesa dal campanile di Giotto di una celebrità
- Danza delle ore: spettacolo piromusicale, musica dal vivo, sfilate in costume e concorsi in maschera
Canal Grande: Le maschere gustano una cioccolata e una frittella, dolce tipico del Carnevale, e poi si imbarcano sulle gondole
Grandi palazzi monumentali: feste di Palazzo a tema
Programma Carnevale di Venezia 2010:
• Sabato 6 febbraio, ore 21.00: SHOW DI INAUGURAZIONE DEL CARNEVALE di Venezia 2010 (spettacolo inaugurale in piazza, con la presenza di un grande artista)
• Domenica 7 febbraio, ore 12.00: IL VOLO DELL’ANGELO:dal campanile di San Marco si lancerà la famosa modella Bianca Brandolini d’Adda, che indosserà un abito creato da Giambattista Valli.
• Domenica 7 febbraio, ore 15 (da San Pietro di Castello): LA FESTA DELLE MARIE
• Domenica 7, ore 15.00 / Domenica 14 febbraio, ore 13.00: LE RIEVOCAZIONI STORICHE
• Venerdì 12 febbraio, ore 21.00, Piazza San Marco: DRAG QUEEN BEAUTY PAGEANT (nuovo concorso europeo con la Compagnia de La Calza “I antichi” in giuria)
• Da giovedì 11 a domenica 14 febbraio, ore 15.00: CONCORSO DELLA MASCHERA PIU’ BELLA 2010 (con la giuria internazionale, presieduta dal Premio Oscar Gabriella Pescucci e la Compagnia de la Calza “I Antichi”
• Sabato 13, domenica 14 e lunedì 15, ore 21.00 SERATE DI TANGO IN PIAZZA SAN MARCO
• Da giovedì 11 a domenica 14, Piazzetta S.Marco: LA COMMEDIA DELL’ARTE
• Martedì 16 febbraio, ore 20.00: MARTEDI’ GRASSO IN PIAZZA SAN MARCO (grande festa all’insegna della musica in Piazza San Marco che chiude il Carnevale di Venezia 2010)
• Domenica 7 febbraio, ore 11.00, Rio di Cannaregio: LA FESTA VENEZIANA
• Da giovedì 11 a domenica 16 febbraio, ore 10.00 – 19.00 IL CAMPO DEL GUSTO – CAMPO SAN GEREMIA, in collaborazione con la Regione Veneto e l’Unione Cuochi Veneto
• Da sabato 6 a martedì 16 febbraio, ore 11.00 – 20.00 CARNEVALE AL BUIO, CORDERIE DELL’ARSENALE, in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano
• Da sabato 6 a sabato 13 febbraio: IL BURLESQUE AL CARNEVALE DI VENEZIA 2010
• Domenica 14 febbraio, ore 12.00: IL VOLO DELL’ASINO – PIAZZA FERRETTO
• Sabato 6 febbraio, dalle 22.00: SENSATION OPENING PARTY – TERRAFERMA
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