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Attualità: Come è morta Marilyn Monroe?
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Respuesta  Mensaje 1 de 6 en el tema 
De: haiku04  (Mensaje original) Enviado: 05/08/2014 15:41

 

 
5 agosto 1962, moriva Marilyn Monroe
 
 
 

Il caso dell’omicidio di Marilyn Monroe può finalmente essere chiuso?

Ci prova il libro "L'omicidio di Marilyn Monroe: caso chiuso" di Margolis e Buskin.

Come andarono veramente le cose, probabilmente, non lo sapremo mai, certo che quest’ultima ricostruzione degli eventi appare senza dubbio verosimile ed è supportata da un grande quantitativo di testimonianze dirette e prove fisiche.

Sarà abbastanza forte da far riaprire ufficialmente il caso?

 
 

La morte di Marilyn Monroe, avvenuta la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962, non sarebbe stata un suicidio come riportarono le fonti ufficiali, ma un vero e proprio omicidio, orchestrato da Robert Kennedy per non permettere all’attrice di rivelare gli “sporchi segreti” sulla famiglia Kennedy che questa minacciava di esporre.

Oltre a Kennedy, che ne sarebbe stato il mandante, a far parte del complotto sarebbero stati: una delle sue guardie del corpo, suo cognato (l’attore Peter Lawford) e lo psichiatra di Marylin, il Dr. Ralph Greenson, che sarebbe stato quello che avrebbe di fatto commesso l’omicidio, somministrando alla donna l’iniezione fatale.

Queste e molte altre sono le scottanti accuse formulate da Jay Margolis, giornalista investigativo ed esperto del caso Monroe, e Richard Buskin, già autore di oltre 30 best-seller, nel libro di prossima pubblicazione, dal titolo “L’omicidio di Marylin Monroe: Caso Chiuso”, di cui il Daily Mail dà una anteprima.
A seguito di un lavoro durato anni, i due investigatori sarebbero riusciti a ricostruire, attraverso le dichiarazioni di alcuni testimoni oculari, interviste ad altri personaggi più o meno coinvolti e prove fisiche, l’intera dinamica non solo della notte dell’omicidio, ma anche del successivo insabbiamento da parte della polizia e dell’FBI, nel quale pare che persino J. Edgar Hoover, allora direttore dell’FBI, fosse coinvolto.

Negli anni, numerosi scrittori, giornalisti e autori hanno provato a sciogliere il mistero legato alla morte dell’attrice di Hollywood più famosa di sempre, ricomponendo ognuno un tassello del puzzle man mano che nuovi testimoni si facevano avanti o nuove prove venivano scoperte.
Dopo oltre 50 anni dalla morte di Marilyn, la ricostruzione di Margolis e Buskin sembra che possa finalmente essere quella che riuscirà a rispondere a tutti gli interrogativi rimasti finora irrisolti.

l tabloid britannico Daily Mail fornisce sul suo sito web una corposa anteprima delle esplosive dichiarazioni pubblicate nel libro.

“Bobby Kennedy era determinato ad azzittire Marilyn, a qualsiasi costo” avrebbe rivelato anni dopo Peter Lawford secondo gli autori, in preda al rimorso per l’omicidio della bella attrice. “È stata la cosa più pazza che lui abbia mai fatto e io sono stato altrettanto pazzo da lasciarla accadere”.

All’omicidio, secondo gli autori del libro, avrebbero assistito ben cinque persone, tre delle quali confermano che lo psichiatra dell’attrice, il Dr. Ralph Greenson, sarebbe stato l’effettivo responsabile della morte, ma per capire a fondo tutta la dinamica, e soprattutto il movente, bisogna tornare indietro di qualche mese.

Nell’estate del 1962, Bobby Kennedy, fratello del Presidente JFK, fu inviato a Los Angeles per convincere Marilyn Monroe a smettere di chiamare la Casa Bianca perché il Presidente non avrebbe divorziato dalla moglie Jackie per sposare lei.

Fu in quell’occasione che – secondo questa ricostruzione - Bobby cadde sotto l’incantesimo di Marylin e finì a letto con lei.
“Non era intenzione di Bobby andarci a letto, ma quella volta i due passarono la notte nella nostra camera degli ospiti”, dichiarò il cognato.

A quanto pare, l’elicottero dei Kennedy era spesso parcheggiato sulla spiaggia di fronte casa Lawford, vicino Los Angeles, e JFK vi avrebbe trascorso così tanto tempo ad intrattenersi con attricette di belle speranze, che la residenza era anche conosciuta come “l’ala Ovest della Casa Bianca”.

“Quasi subito la scappatella diventò qualcosa di molto più grande e i due cominciarono a vedersi molto spesso” rivelò ancora Lawford.
Le attenzioni di Marilyn si spostarono dal Presidente a Bobby e lei cominciò a chiamare il Dipartimento di Giustizia per farselo passare al telefono. Apparentemente, lui le aveva promesso di lasciare Ethel, ma quando cominciò a tirarsi indietro, Marilyn cominciò a minacciare di indire una conferenza stampa dove avrebbe rivelato le sue relazioni con i fratelli Kennedy e tutti i pericolosi segreti che conosceva su di loro e che aveva annotato sul suo piccolo diario rosso.

Che Bobby pretendesse a tutti i costi di sapere dove fosse il diario, lo si apprese in seguito, dalle registrazioni dei microfoni che l’FBI aveva piazzato nella casa di Marylin, dalle quali emerge che Kennedy chiamò lo psichiatra dell’attrice (un altro con il quale lei andava a letto), ordinandogli di rivelare pubblicamente la loro relazione. Una dichiarazione del genere non solo avrebbe messo fine alla carriera del Dottore, ma lo avrebbe anche condannato alla prigione.
In questo modo, Kennedy si sarebbe assicurato la lealtà del dottore, che avrebbe promesso di “prendersi cura di lei”.

 

L’ultima visita di Robert a casa della Monroe sarebbe avvenuta nel pomeriggio del 4 agosto 1962, mentre Lawford beveva un bicchiere di champagne a bordo piscina in attesa che i due amanti si chiarissero.

Quella che doveva essere una breve conversazione, sarebbe degenerata e una Marilyn “sempre più isterica” avrebbe rinnovato la minaccia della conferenza stampa in cui avrebbe rivelato tutto quello che sapeva, facendo infuriare Bobby, che le ordinò di non scrivergli né telefonargli mai più.

Non accettando di essere scaricata, Marilyn avrebbe cominciato a strillare e, afferrato un piccolo coltello, si sarebbe scagliata contro l’uomo, venendo fermata dal provvidenziale arrivo di Lawford, che nel frattempo sarebbe rientrato, attirato dagli strilli.

La presenza di Kennedy sul posto venne confermata dai vicini di casa dell’attrice, che testimoniarono di averlo visto lasciare la casa e poi tornare con una delle sue guardie del corpo, la quale – secondo Lawford - avrebbe iniettato sotto l’ascella dell’attrice una dose di calmante e, mentre la donna era sedata, Bobby e il cognato avrebbero messo a soqquadro la sua casa per trovare il famigerato diario rosso.
Ma l’effetto del calmante non sarebbe durato abbastanza a lungo, così la guardia del corpo avrebbe dovuto farle anche un clistere con dentro disciolte varie pillole per dare ai complici ulteriore tempo per la ricerca del diario.

Gli uomini avrebbero lasciato la casa dell’attrice verso le 22.30, ma solo un’ora più tardi, l’abbaiare incessante del cagnolino della diva avrebbe richiamato l’attenzione della domestica e di suo figlio, che, sopraggiunti per sincerarsi delle sue condizioni, trovarono Marilyn nel cottage degli ospiti con la testa riversa fuori dal letto e, sospettando l’overdose, chiamarono immediatamente un’ambulanza.

I due paramedici che con la loro ambulanza arrivarono per primi sulla scena verso mezzanotte furono Murray Liebowitz e James Hall.
Il primo non ha mai rilasciato nessuna dichiarazione sugli eventi di quella notte, quindi tutta la ricostruzione dei primi soccorsi prestati all’attrice passa attraverso la testimonianza del secondo che, lavorando al tempo come barelliere già da alcuni anni ed essendo figlio di un chirurgo e un’infermiera, viene ritenuto dagli autori del libro un testimone particolarmente affidabile.

Arrivati sul posto, i due paramedici avrebbero disteso la Monroe per terra e proceduto a farle il massaggio cardiaco.
“Era nuda, non aveva né una coperta né un lenzuolo. Non c’erano bicchieri, non c’era alcol… ci accertammo che respirasse ancora ma il suo respiro e il suo polso erano molto deboli ed era incosciente,” osservò Hall.

Sul suo comodino ci sarebbero state delle bottigliette di pillole, ma - secondo questo testimone - erano tutte ben chiuse.
Anche dell’acqua o dell’alcol, che sarebbero dovuti servire a ingerire le pillole di cui l’attrice avrebbe fatto abuso secondo la versione ufficiale, non ci sarebbe stata traccia al suo arrivo.

Ciò che colpì immediatamente il paramedico mentre si chinava sulla Monroe per prestarle soccorso fu l’assenza di vomito, circostanza particolarmente insolita nei casi di overdose. Così come il fatto che il suo alito non puzzasse di alcol né di droghe, altro classico sintomo dell’overdose.

Questo, secondo gli autori del libro, screditerebbe la tesi ufficiale, secondo la quale l’attrice sarebbe morta per aver ingerito un imprecisato numero di pillole nel tentativo di suicidarsi.

Effettuato con successo il massaggio cardiaco, mentre uno dei paramedici attaccava la donna ad un respiratore, l’altro sarebbe corso all’ambulanza per prendere la barella. In quel frangente, il testimone ricorda l’arrivo del Dr. Greenson, lo psichiatra di Marilyn, che si presentò sulla soglia affermando di essere il dottore della paziente.

Hall ricorda di essere rimasto colpito dalla richiesta del medico di togliere il respiratore, dato che questo stava funzionando perfettamente, ma fece come gli veniva richiesto. Solo che, invece di affrettare i soccorsi e portare la donna in ospedale, il Dr. Greenson si sarebbe invece occupato in prima persona di riempire una siringa con fenobarbital non diluito, e, sempre secondo il testimone: “Le tastò le costole come un principiante e poi spinse l’ago nel petto, ma questo non andò subito a fondo: era come bloccato su una costola”, ricorda il paramedico. “Invece di fare un nuovo tentativo, il dottore si limitò ad aumentare la pressione, con le guance che gli tremavano per lo sforzo. Spinse così forte che la costola si è spezzò con un rumore secco”.

Oltre ai due paramedici, ad assistere all’iniezione fatale - come confermano alcune registrazioni - c’erano anche Peter Lawford, il cognato dei Kennedy, e il Sergente della Polizia di L.A. Marvin Iannone, che pure lavorava per Bob K.

Tre dei cinque presenti, dunque, avrebbero confermato che l’iniezione del Dr. Greenson sarebbe stato l’attimo fatale per Marylin Monroe.

Quello che avvenne veramente nelle ore successive al decesso della star non è ancora del tutto chiaro.

Sicuramente il corpo venne spostato dal cottage degli ospiti, dove l’aveva trovata la governante prima di chiamare i soccorsi, alla camera da letto dell’abitazione principale, dove venne poi ritrovata dalla Polizia, che però giunse sul posto solo verso le 4 del mattino. Il motivo di questo ritardo non è ancora del tutto chiaro, quel che è certo – secondo gli autori del libro - è che già in quelle ore sarebbe cominciato l’insabbiamento dell’omicidio.

Stando agli atti ufficiali, l’autopsia non rivelò indizi che potessero far pensare ad un omicidio, in realtà il coroner che la effettuò i suoi dubbi li aveva sempre avuti, ma fu debitamente scoraggiato dal renderli noti e il consulto tossicologico che richiese per confermare l’overdose non arrivò mai.

Tuttavia, un fotogiornalista del Life Magazine riuscì ad entrare clandestinamente nell’obitorio e a fotografare il cadavere di Marilyn, provando che il corpo mostrava segni di evidenti ecchimosi, particolare che avrebbe quantomeno dovuto far sorgere il sospetto che si fosse effettivamente trattato di qualcosa di più di un suicidio.

Nonostante la notorietà della vittima, il capo della Polizia di Los Angeles, William Parker, non incaricò mai nessun detective di indagare sul caso.
Lo stesso Parker, intimò alla giornalista May Mann di smettere di pubblicare articoli sulla vicenda dicendo che “non sarebbe stato un bene per la sua salute”.

Secondo il Detective Mike Rothmiller, a portare avanti -non ufficialmente- le indagini sulla morte della Monroe fu l’unità OCID (Divisione Investigativa Crimine Organizzato): “Loro avevano il potere di rovinare la vita e la reputazione dei personaggi coinvolti… o di salvaguardarla. Ed è quello che fecero con l'inchiesta Monroe: proteggere il nome della dinastia Kennedy”.

 

Ulteriori fonti confermano che sia l'FBI che la CIA avevano la casa di Marilyn sotto controllo ed una di queste testimonia che J. Edgar Hoover in persona, sapeva che Bobby era stato all'interno di quella casa la notte in questione insieme con altre due persone.

Ad avvalorare questa tesi ci sarebbe un vicino di casa di Hoover, che nel 1962 era solo un ragazzo, che si fece avanti anni più tardi rivelando che l’uomo avrebbe ammesso all’epoca dei fatti che Marilyn Monroe era stata assassinata, ma che non avrebbe arrestato Bobby perché preferiva usare l’informazione sulla sua colpevolezza per ricattarlo in modo da continuare a garantirsi la sua posizione a capo dell’FBI.

 
 

 Personalmente come credo ormai tutti, non ho mai creduto al suicidio, se queste tesi sono vere, i colpevoli hanno a loro volta pagato

con una morte violenta e prematura....

 



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Respuesta  Mensaje 2 de 6 en el tema 
De: Butterfy Enviado: 05/08/2014 16:51
Si disse che furono i servizi segreti a eliminarla, perche' troppo scomoda. Si disse, ancora, che dietro alla messa in scena del suicidio potesse esserci la mafia e certi affarucci che l'organizzazione aveva in sospeso con la famiglia presidenziale.
Difficile dirlo, le versioni dei testimoni sono cambiate piu' e piu' volte nel corso degli anni.
Marilyn sexyA restare e, secondo il giudizio di molti, a pesare come macigni, certe incongruenze tra il risultato dell'autopsia e il buon senso. Come la quantita' di medicinale -Nembutal - trovatole nel corpo: troppo, per essere stato assunto in compresse e non iniettato. Paura di uno scandalo, regolamento di conti? Qualcuno e' arrivato a pensare che questi non potessero essere motivi sufficienti per eliminare Marilyn Monroe dalla faccia della terra. Doveva esserci sotto qualcosa di ancora, se possibile, piu' grosso. 
Un controverso documento della Cia coinvolge la Monroe e la giornalista Dorothy Kilgallen in storie di "astronavi schiantate e strani cadaveri" custoditi in una base dell'Aeronautica, sostiene, Ufonetwork. Poi ancora: Kennedy le rivelo' un segreto di stato terribilmente scottante, e che i servizi vollero, con la sua morte, seppellire definitivamente? Qualcosa che aveva a che fare con i viaggi improvvisi di John verso basi dell'aeronautica nel deserto del Nevada per vedere "qualcosa proveniente dallo spazio", come risulterebbe da conversazioni telefoniche della stessa Monroe intercettate dai servizi.
Marilyn biancoSecondo alcuni rivelatori e "insiders", il predecessore di Kennedy, Eisenhower, avrebbe incontrato una delegazione aliena nel 1954, nella base aerea di Muroc. Da allora (probabilmente da una decina d’anni prima) il problema UFO sarebbe stato gestito dalle massime cariche dello Stato. Logico che anche il successore di "Ike" fosse a conoscenza del problema. Kennedy dunque sapeva? Lo attestano alcuni documenti siglati MJ-12. Anzi, Kennedy sarebbe entrato a far parte del novero di "chi sa" nell’immediato dopoguerra, prima come esperto di intelligence della Marina, poi come Congressman del Massachusetts. Ma mentre Eisenhower lasciava carta bianca alla CIA, Kennedy pretendeva il controllo assoluto su ogni meccanismo di intelligence. Inoltre, in piu' di un discorso egli fece intendere che credeva nella vita extraterrestre e nel diritto dei cittadini di sapere la verita'.
quando la moglie in vacanzaTuttavia questo non sembra essere un motivo sufficiente, dato che altre amanti attribuite a Kennedy (tra queste, Judith Campbell Exner, che segretamente faceva anche da tramite tra il presidente ed il gangster Sam Giancana) sono sopravvissute a lui.
Un'indagine formale nel 1982 del procuratore generale
marilyn primo pianodella contea di Los Angeles si concluse senza nessuna credibile evidenza di un complotto, ma le storie persistono. Il Dr. Thomas Noguchi, che segui' l'autopsia (oltre alla sua, anche quelle di altri personaggi celebri, tra cui Robert Kennedy, Natalie Wood e William Holden) scrisse nel suo libro Coroner che la morte di Marilyn era con alta probabilita' un suicidio.
Marilyn e' sepolta in una cappella al Westwood Village Memorial Park Cemetery, il suo ex marito, il giocatore di baseball Joe Di Maggio, si occupo' dei funerali.

Respuesta  Mensaje 3 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 11/08/2014 14:45
Mah, pensare agli alieni mi parrebbe proprio vera fantascienza!
J. Kennedy, malgrado i gravissimi problemi alla schiena, era un amante scatenato, il cognato Peter Lawford (del clan Sinatra) lo riforniva di attricette e il mafioso Giancana di prostitute, cioè donne che avevano tutto l'interesse a tenere ben chiusa la bocca!  Poi è capitata Marilyn, che non era certo una starlette ma una diva, l'ideale erotico di milioni di uomini in tutto il mondo.
E Marilyn, forte di questo, si è presa delle grandi libertà, come andare a cantare i suoi auguri di compleanno al presidente facendo infuriare Jackie che infatti disertò il ricevimento.
Insomma, la storia stava diventando troppo ingombrante, quindi John mandò il suo braccio destro, il fratello Bob, per indurre l'attrice alla ragione.
Bob era bello, affascinante, colto, e così ebbe inizio la loro relazione. Marilyn si innamorò e cominciò a tempestare Bob di telefonate, fragile e sola, iniziò a pretendere di essere sposata da lui, che era sì un Kennedy, ma questa volta non il presidente USA!  Figuriamoci, Bob era cattolicissimo, con una moglie sempre incinta, un conto era una relazione appagante ma clandestina, e un conto era un divorzio, impossibile anche solo da pensare! 
Adesso non è difficile immaginare quanto Marilyn si sia sentita frustrata e delusa da tutto questo, quanto si sia sentita usata e non considerata.... non è difficile immaginare la sua rabbia da donna instabile qual'era, e la volontà di vendicarsi anche col ricatto, la sua unica arma.
A lei bastava schioccare le dita e una folla di giornalisti si sarebbe precipitata ad ascoltare la sua storia, il che sarebbe stato uno scandalo di proporzioni inimmaginabili, soprattutto nell'America bigotta di allora che guardava ai Kennedy come ad un esempio di alta moralità..... e questo andava fermato, anche solo nel dubbio, andava fermato.
E così è stato.
Ecco, questa è la mia versione. Thomas Noguchi poi non è neppure da prendere in considerazione proprio per le varie autopsie fasulle che fanno capo a lui.

Respuesta  Mensaje 4 de 6 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 11/08/2014 17:58
Beh, dobbiamo ammettere che e' un po' squallido
da parte di grandi uomini prendersi liberta' che
destabilizzano la serieta' della famiglia.......
Dovrebbero essere di esempio...e invece....
Per quanto riguarda la povera  Marilyn Monroe, non si
sapra' mai la verita'.....

Respuesta  Mensaje 5 de 6 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 12/08/2014 16:50
Tipico della famiglia Kennedy... e Mary Jo Kopechne?.... copio dal web: 

DONNE, DU DU DU – Anche in tema di rapporti con il gentil sesso i maschietti della famiglia Kennedy furono uniti da una singolare condivisione di appetiti e di sfortunati destini toccati alle loro concubine più o meno ufficiali. Scandaletti, voci, rumors accompagnarono la carriera di tutti quanti, ma nessuno osò mai rinfacciare ai Cavalieri della Tavola Rotonda certe larghe concessioni al modello dell’irreprensibile padre di famiglia che ognuno di loro aveva rivendicato per sé. Non i loro sostenitori, naturalmente, ma nemmeno i loro nemici. Eppure, tra le prede eccellenti si poteva contare niente meno cheMarilyn Monroe, mica Noemi Letizia. Chi pagò il prezzo più alto fu proprio il patriarca del Massachussets le cui ambizioni politiche furono compromesse per sempre dalla scandalosa vicenda dell’incidente di Chappaquiddick nel quale perse la vita una ragazza che, all’epoca, faceva parte del suo staff. Per la morte di Mary Jo Kopechne Ted Kennedy si beccò due mesi con pena sospesa per omissione di soccorso, ma la vicenda ha molti risvolti che sono ancora oscuri e i sospetti che le cose non andarono proprio come il senatore raccontò al processo sono ancora forti. Il senatore negò sempre di aver avutorelazioni inconfessabili con la sua collaboratrice, ma molte delle circostanze dell’incidente non furono mai chiarite. Chi voglia farsene un’idea, può leggersi i file contenuti negli archivi del FBI sulle dimostrazioni di spergiuro contestate a Kennedy. Sono fatti, comunque, che il cadavere della ragazza venne ripescato coi pantaloni, ma senza mutandine, che non fu mai richiesta l’autopsia e che le macchie ritrovate sulla blusa di Mary Jo e frettolosamente definite di sangue potrebbero essere di erba. Aggiungiamoci che l’incidente si disse che avvenne alle 23,30, ma che lo sceriffo del luogo vide una Oldsmobile uguale alla sua e con alcuni numeri di targa che coincidevano a mezzanotte e quarantacinque nei pressi di una stradina vicino al cimitero. Dulcis in fundo, il leone liberal ritenne opportuno informare dell’incidente le autorità solo il mattino seguente: secondo quanto afferma John Farrar, il sub che ripescò la ragazza, la poveretta morì soffocata (e non annegata) circa una mezz’ora dopo l’incidente. Se l’uomo i cui ideali eccetera eccetera avesse dato l’allarme per tempo, probabilmente Mary Jo non sarebbe morta.

Respuesta  Mensaje 6 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 13/08/2014 00:24
 
Già, proprio tipico!  Povera Mary Jo, un'altra vittima di questi fratelli destinati dal padre, gangster irlandese arricchitosi col proibizionismo, a diventare a tutti i costi presidenti d'America!   E Ted, dopo l'omicidio di Bob, sull'onda della commozione generale, lo sarebbe diventato, se non fosse inciampato in questo scandalo dove purtroppo una giovane donna ha perso la vita...
E così finalmente finì la loro epopea. Gli eredi, tantissimi, tutti insignificanti, con vari problemi di droga, stupri, e altre cosette varie.... persino la vedova Jacqueline, pur di togliersi dai Kennedy e sfatare un mito, sposò Onassis, un businessman particolarmente odiato in America, un ultimo schiaffo alla famiglia, insomma...
 


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