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Poesie: ANTONIA POZZI
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Respuesta  Mensaje 1 de 6 en el tema 
De: haiku04  (Mensaje original) Enviado: 27/05/2010 00:26


                                                   
                                                       
                                                   




NINFEE

Ninfee pallide lievi
coricate sul lago -
guanciale che una fata
risvegliata
lasciò 
sull’acqua verdeazzurra -

ninfee -
con le radici lunghe
perdute
nella profondità che trascolora -

anch’io non ho radici
che leghino la mia
vita - alla terra -

anch’io cresco dal fondo
di un lago - colmo
di pianto.





ALTURA

La glicine sfiorì
lentamente
su noi.

E l'ultimo battello
attraversava il lago in fondo ai monti

Petali viola
mi raccoglievi in grembo
a sera:
quando battè il cancello
e fu oscura
la via del ritorno.





ODOR DI VERDE

Odor di verde
mia infanzia perduta
quando m’inorgoglivo
dei miei ginocchi segnati
Strappavo inutilmente
i fiori, l’erba in riva ai sentieri,
poi li buttavo
m’ingombravan le mani

Odor di boschi d’agosto – al meriggio –
quando si rompono col viso acceso
le ragnatele –
guadando i ruscelli il sasso schizza
il piede affonda
penetra il gelo fin dentro i polsi –
il sole, il sole
sul collo nudo –
la luce che imbiondisce i capelli –

Odor di terra,
mia infanzia perduta.


Antonia  Pozzi



                                                                                                                                                                         




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Respuesta  Mensaje 2 de 6 en el tema 
De: Butterfy Enviado: 27/05/2010 20:11
                       
 
 
 
 
 
Preghiera alla Poesia
 
Oh, tu bene mi pesi
l’anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.

Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d’oro
che fu mio cuore,
ho rotto l’erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l’allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.

 

   
  
 
 
 
                                                                                                                          

Respuesta  Mensaje 3 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 04/04/2011 00:01

 

 
 
 
 
 
 
 
Esempi

Anima, sii come il pino:
che tutto l’inverno distende
nella bianca aria vuota
le tue braccia fiorenti
e non cede, non cede,
nemmeno se il vento,
recandogli da tutti i boschi
il suono di tutte le foglie cadute,
gli sussurra parole d’abbandono;
nemmeno se la neve,
gravandolo con tutto il peso
del suo freddo candore,
immolla le fronde e le trae
violentemente
verso il nero suolo.
Anima, sii come il pino:
e poi arriverà la primavera
e tu la sentirai venire da lontano,
col gemito di tutti i rami nudi
che soffriranno, per rinverdire.
Ma nei tuoi rami vivi
la divina primavera avrà la voce
di tutti i più canori uccelli
ed ai tuoi piedi fiorirà di primule
e di giacinti azzurri
la zolla a cui t’aggrappi
nei giorni della pace
come nei giorni del pianto.

Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole.
La fascia l’ombra
sempre più da presso
e pare, intorno alla nivea fronte,
una capigliatura greve
che la rovesci,
che la trattenga
dal balzare aerea
verso il suo amore.
Ma l’amore del sole
appassionatamente la cinge
d’uno splendore supremo,
appassionatamente bacia
con i suoi raggi le nubi
che salgono da lei.
Salgono libere, lente
svincolate dall’ombra,
sovrane
al di là d’ogni tenebra,
come pensieri dell’anima eterna
verso l’eterna luce.

Pasturo, 10 aprile 1931
 
 
 
   
  
Lieve offerta

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s'accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia -

Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d'esili ombre -
fino ad una valle d'erboso silenzio,
al lago -
ove tinnisce per un fiato d'aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l'acqua non profonda -

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco -
sulle oscure voragini
della terra.

5 dicembre 1934
 
 
 
 
 
 
 

Pianura

Certe sere vorrei salire
sui campanili della pianura,
veder le grandi nuvole rosa
lente sull'orizzonte
come montagne intessute
di raggi.

Vorrei capire dal cenno dei pioppi
dove passa il fiume
e quale aria trascina;
saper dire dove nascerà il sole
domani
e quale via percorrerà, segnata
sul riso già imbiondito,
sui grani.

Vorrei toccare con le mia dita
l'orlo delle campane, quando cade il giorno
e si leva la brezza:
sentir passare nel bronzo il battito
di grandi voli lontani.
 
 
 
Nostalgia


C'è una finestra in mezzo alle nubi:
potresti affondare
nei cumuli rosa le braccia
e affacciarti
di là
nell'oro..
Chi non ti lascia?
Perchè
Di là c'è tua madre
- lo sai -
tua madre col volto proteso
che aspetta il tuo volto.

Kingston, 25 agosto 1931
 
 
                                                                                                         
 
 
 

Respuesta  Mensaje 4 de 6 en el tema 
De: Brinetta Enviado: 12/04/2011 17:10
Che belle sono ... di una delicatezza ed una intensità particolari !
 

Respuesta  Mensaje 5 de 6 en el tema 
De: Principe Errante Enviado: 03/05/2015 19:32

L'allodola

Dopo il bacio – dall'ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d'estate
all'alba
su sconfinate
distese di grano.
Ed il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
 

Respuesta  Mensaje 6 de 6 en el tema 
De: Butterfy Enviado: 08/05/2015 13:57
   
 
 
 
 
Voce di donna


Io nacqui sposa di te soldato.
So che a marce e a guerre
lunghe stagioni ti divelgon da me.
Curva sul focolare aduno bragi,
sopra il tuo letto ho disteso un vessillo -
ma se ti penso all’addiaccio
piove sul mio corpo autunnale
come su un bosco tagliato.
Quando balena il cielo di settembre
e pare un’arma gigantesca sui monti,
salvie rosse mi sbocciano sul cuore:
che tu mi chiami,
che tu mi usi
con la fiducia che dai alle cose,
come acqua che versi sulle mani
o lana che ti avvolgi intorno al petto.
Sono la scarna siepe del tuo orto
che sta muta a fiorire
sotto convogli di zingare stelle.


*18 settembre 1937*

A.Pozzi

   
  
 
 
                                                                                                                          


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