Amavo andare a Volterra ogni volta che l’aria sottile sembrava aprire da sola le finestre, quando la notte si scioglieva immediatamente, guardavo  l’orologio e diventava quasi furia sulle scale

Era un negozietto piccolo piccolo ... che si faceva bello da sè con tutti i vasi i cimeli e le statuette d’alabastro, che ti prendevano un pò gli occhi.. e non solo quelli

Era una ragazza con le braccia tese, poggiava su un piede solo, tanto da aver timore di spezzarla prendendola in mano. Aveva una purezza di pasta che mi meravigliavo stesse li per quindici euro soltamtp

o... “ forse ci sarà qualche difetto... dissero dal banco.... ma io non ne vedevo... sopra tutto la sua espressione del viso, invitava ad andare oltre quel misto di meraviglia e di attesa.

Quando però misi le mani in tasca... mi accorsi che...ma si.. l’avevo poggiato sull’altro sedile... “ mi scusi... solo il tempo di andare alla macchina

-ma torna... ? perchè qui è un viavai e non è che si possono mettere da parte le cose... vede quella scolaresca....

“ ma dieci minuti... diciamo quindici..  non c’era posto al parcheggi

 - senta lo lasci li può darsi che la trova o se no domani arriva un altro carico

 

Non avevo visto la signora che si era piegata a guardare le collanine e  si era sentita tutto il discorso.... si rialzò con il sorriso... “ dai... la compro io... e se il signore mi raggiunge a piazza dei Priori mi ridarà quello che ho speso ...

Rimasi stupito... ma dal modo con cui rimise a posto quella ciocca di capelli sfuggita a quelli dolcemente riannodati dietro, come le ragazze non fanno più, compresi che a volte la vita sa anche soprenderti.

Credo avesse una decina d’anni più dei miei... cinquanta due al massimo tre... ma non di più..  ma aveva una grazia nel suo muoversi fra i negozietti... con quel sorriso che quasi si confondeva con quello dei palazzi del lastricato, con la forza e la bellezza di quei merli alti contro il cielo