Il personaggio di cui parliamo oggi
è talmente un grande, che siamo quasi
in soggezione nel metterci a scrivere su di lui.
Speriamo, comunque,
di riuscire a fare un buon lavoro
e che si comprenda come il tutto
vuole essere un omaggio da parte nostra
ad un artista con la A maiuscola.
Adriano Celentano
ha alle spalle oltre 40 anni di carriera e,
come vedremo, calca ancora le scene
con l'entusiasmo e l'energia
che lo hanno sempre caratterizzato.
Nato nel 1938,
è un milanese di origini pugliesi,
la cui storia inizia al numero 14 della via Gluck
che lui rese indimenticabile.
Iniziò ad esibirsi fin da giovanissimo nei cabaret
(dove imita personaggi come Jerry Lewis
e balla in maniera dinoccolata e snodata
diventando "Il Molleggiato")
per poi debuttare ufficialmente nel 1957
al Primo Festival del Rock And Roll.
In breve tempo,
diventò uno dei protagonisti della canzone italiana,
interprete di brani ispirati ai generi più vari.
A partire dal 1965
si dedicò con lo stesso successo al cinema,
rivelando anche in questo genere
doti spiccate e singolare ironia.
E' impossibile ricordare
tutti i suoi lavori significativi:
ci limitiamo ad alcuni titoli, di questo periodo,
che sicuramente sono nella memoria degli Italiani:
CANZONI FILM
1961 24.000 baci 1965 Super rapina a Milano
1962 Pregherò 1968 Serafino
1966 Il ragazzo della via Gluck 1971 Er più-storia d'amore e di coltello
1967 Siamo la coppia più bella del mondo 1972 Bianco rosso e...
1968 Azzurro 1973 Rugantino
1970 Chi non lavora non fa l'amore 1974 Yuppi Du
1972 Prisincolinensinainciusol 1976 Culastrisce nobile veneziano
1976 Svalutation 1979 Mani di velluto
1979 Soli 1980 La locandiera
1980 Il tempo se ne va 1981 Asso
Nell’inverno 1987-1988 Adriano
iniziò anche l’avventura televisiva
conducendo un varietà intitolato
“Fantastico 8”
che gli valse innumerevoli critiche,
ma anche picchi record di ascolti.
Duplice condizione che da allora
si verificò in occasione
di ogni apparizione televisiva di Celentano,
anche al recente Festival di Sanremo.
Da un punto di vista musicale
pubblicò album significativi
anche negli anni '90,
addirittura insieme alla grande Mina.
Uno dei più apprezzati fu
"Io non so parlar d'amore",
nato dalla collaborazione con Mogol
per i testi e Gianni Bella per le musiche.
Forse per la sinergia tra simili artisti,
forse perché in un certo senso
questo lavoro rappresenta
il ritorno di Celentano all'antico,
al canto nudo spogliato di altre motivazioni,
ma con grande attenzione alla voce,
alla sfumatura dei timbri,
riscosse un successo straordinario.
"L'emozione non ha voce"
che stiamo ascoltando è tratta da quella raccolta
e ne costituisce un gioiellino,
frutto di un'armonia perfetta tra musica e voce.
Nel nuovo secolo Adriano
fece altre trasmissioni televisive
( Francamente me ne infischio, Rockpolitik)
e pubblicò altri dischi
(Per sempre, C'è sempre un motivo,
Dormi amore, la situazione non è buona.
L'Animale, Facciamo finta che sia vero).
Sempre, in tutto
Celentano mette se stesso e le sue idee,
senza ipocrisia e con semplicità.
Per questo è un personaggio per il quale
non valgono le mezze misure,
lo si ama o lo si detesta
e il pubblico in tanti anni
ha dimostrato senza dubbio alcuno, di amarlo.
E ora?
A distanza di tanti anni dal debutto,
Adriano sta per presentare all'Arena di Verona
(l'8 e 9 ottobre) Rock Economy,
doppio concerto-evento.
Torna, cioè in concerto
dopo 18 anni dall'ultimo tour.
Continua quindi a fare ciò per cui gli Italiani
hanno imparato ad apprezzarlo: cantare.
Entrambe le date sono sold-out da tempo
(23.000 biglietti venduti in 127 minuti),
una band di 18 musicisti,
20 vocalist e 35 performers, sono numeri
che ci parlano non del ritorno
di un divo di un tempo,
ma di un’esibizione di un interprete
senza tempo, come lo sono le sue canzoni.