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De: lucy46  (Mensaje original) Enviado: 05/03/2014 17:59
Dante e Beatrice
 

Dante Alighieri o Alighiero, detto semplicemente Dante, battezzato come Durante di Alighiero degli Alighieri, della famiglia Alighieri (Firenze, tra il 22 maggio e il 13 giugno 1265–Ravenna,14 /09/1321)
è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Considerato il padre della lingua italiana. Quando Dante aveva dodici anni, nel 1277, fu concordato il suo matrimonio con Gemma, figlia di Messer Manetto Donati, che successivamente sposò all'età di vent'anni. Contrarre matrimoni in età così precoce era abbastanza comune a quell'epoca; lo si faceva con una cerimonia importante, che richiedeva atti formali sottoscritti davanti ad un notaio. La famiglia a cui Gemma apparteneva - i Donati - era una delle più importanti nella Firenze tardo-medievale e in seguito divenne il punto di riferimento per lo schieramento politico opposto a quello del poeta, i guelfi neri. Da Gemma Dante ebbe tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia, e un possibile quarto, Giovanni.
Beatrice aveva nove anni e Dante 18 quando si innamorò di lei. Si è detto che Dante la vide soltanto una volta e mai le parlò (ma altre versioni sono da ritenersi ugualmente valide). Più interessante però, al di là degli scarni dati biografici che ci sono rimasti, è la Beatrice divinizzata e dunque sublimata della Vita Nova: l'angelo che opera la conversione spirituale di Dante sulla Terra, lo studio psicologico che compie il poeta sul proprio innamoramento. Il nome Beatrice assumerà soprattutto nella Divina Commedia la sua reale importanza, in quanto, etimologicamente parlando, significa Portatrice di Beatitudine, tanto che solo questa figura potrà condurre Dante lungo il percorso del Paradiso. È difficile riuscire a capire in cosa sia consistito questo amore, ma qualcosa di estremamente importante stava accadendo per la cultura italiana: è nel nome di questo amore che Dante ha dato la sua impronta al Dolce stil novo e condurrà i poeti e gli scrittori a scoprire i temi dell'amore, in un modo mai così enfatizzato prima.L'opera è consacrata all'amore per Beatrice e fu composta probabilmente tra il 1292 e il 1293. La composizione delle rime si può far risalire, secondo la cronologia che Dante fornisce, tra il 1283 come risulta dal sonetto A ciascun alma presa e dopo il giugno del 1291, anniversario della morte di Beatrice.
Quando Beatrice morì nel 1290, Dante cercò di trovare un rifugio nella letteratura latina.
« Sovra candido vel cinta d'uliva
donna m'apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva. »
(Dante Alighieri, Divina commedia, Purgatorio, Canto XXX, descrizione del vestiario di Beatrice alla sua apparizione)

Beatrice Portinari, detta Bice, maritata de' Bardi
(Firenze, 1266 circa – Firenze, 8 giugno 1290),
è, secondo alcuni critici letterari, la figura storica dietro il personaggio dantesco di Beatrice.
Sebbene non unanime, la tradizione che identifica Bice di Folco Portinari con la Beatrice amata da Dante è ormai molto radicata. Lo stesso Giovanni Boccaccio, nel commento alla Divina Commedia, fa esplicitamente riferimento alla giovane. I documenti certi sulla sua vita sono sempre stati molto scarsi, arrivando a far persino dubitare della sua reale esistenza. L'unico che si conoscesse fino a poco tempo fa era il testamento di Folco Portinari datato 1287. Vi si legge: ...item d. Bici filie sue et uxoris d. Simonis del Bardis reliquite, lib.50 ad floren, cioè si parla di una lascito in denaro alla figlia Bice maritata a Simone de' Bardi. Folco Portinari era stato un banchiere molto ricco e in vista nella sua città, nato a Portico di Romagna. Trasferitosi a Firenze, viveva in una casa vicina a Dante ed ebbe sei figlie. Folco ebbe il merito di fondare quello che tutt'oggi è il principale ospedale nel centro cittadino, l'Ospedale di Santa Maria Nuova.
Beatrice, figlia di un banchiere, si era imparentata con un'altra famiglia di grandi banchieri, i Bardi, andando in sposa ancora giovanissima, appena adolescente, a Simone, detto Mone. È recentissimo il ritrovamento di nuovi documenti nell'archivio Bardi su Beatrice e suo marito. Un secondo documento del 1313, quando cioè Beatrice doveva essere già morta, cita il matrimonio tra una figlia di Simone, Francesca, e Francesco di Pierozzo Strozzi, ma non è specificato se la madre fosse stata Beatrice o la seconda moglie di Simone, Bilia (Sibilla) di Puccio Deciaioli. Altri figli conosciuti di Simone sono Bartolo e Gemma, la quale venne maritata a un Baroncelli.  Un'ipotesi plausibile è che Beatrice sia morta così giovane forse al primo parto. Si crede anche che si sia spenta a soli ventiquattro anni. Beatrice è la prima donna a lasciare una traccia indelebile nella nascente letteratura italiana.



Gemma Donati, che successivamente divenne moglie di Dante.


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