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◄POESIE & RACCONTI - NIKI 707: RACCONTO A PUNTATE: RIRì
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Respuesta  Mensaje 1 de 19 en el tema 
De: niki707  (Mensaje original) Enviado: 23/11/2009 16:31

Sunto automatico

vicino alla tesi d’Ippocrate, sorride alla bella e gentile cliente, scambiando saluti e battute, sull’educazione della gente in festa.

Sicuro di stare al riparo della ressa caravelliana, intanto, sorseggio osservo, registro…

Al riparo della ressa e vicino fino a sentirne i suoni…….. Ed ecco che la sua bellissima mano, carica di gioielli, si appoggia al puff

 Per indicare la strada al suo rotondo sederino.

Pensavo, infatti, alla mia età, ed ai numerosi fallimenti sia nel lavoro che in amore ero stato una vera frana.

Ciao; Niki, vieni qua con noi al tavolo, dai...

 

Rìrì

La conobbi, in una sala da ballo, della Versilia, mi era stata presentata da un amico che, la conosceva bene, perchè era stato con lei parecchie volte, la sua mano molle, mi deluse un Po, m invitò a ballare con la naturalezza del suo mestiere.

Poi cominciò a stringere, e per rompere il ghiaccio (naturalmente da parte mia le chiesi: Come mai che stringi così? Smarrita da questa insolita domanda, mi

Fissò negli occhi, indagando sulla mia stupida domanda.

Quando, si riprese per lo choc, si mise a ridere in modo aristocratico, quasi che tutti ascoltassero i nostri discorsi.

Non dimenticherò più il nasino all'insù.

Essendo più bassa di me al punto che i suoi capelli, stavano sotto il naso, inoltre quella domanda aveva fatto l'effetto di simpatizzare fra noi, senza un minimo di sottointesi, notai che aveva uno splendido sorriso accattivante.

I seni larghi e bassi in, un fisico minuto, tonda ben proporzionata, in tutto il corpo, degli occhi grossi e marrone, sperduta nella sala da ballo, nel carnevale, Viareggino.

Minuta rotonda, dal viso dolce e nudo dalle dimensioni quasi perfette, capelli castani a baschetto alla… Caselli

Una sgargiante camicetta di raso bianco, le dà un 'alito alla sua minuta, esile, figura, dando a chi osserva la sensazione dell’altezza, dei suoi 158x50 dai gesti carichi di gran femminilità.

Come una farfalla nel bosco si destreggia, in mezzo a molti tipi e razze, in sala, irritata dal comportamento non proprio etico, nel carnevale di Viareggio

Quasi conquistato un lato al bar, un mascherato gli suona sul viso una trombetta.

Anacleto barman per studi.. vicino alla tesi d’Ippocrate, sorride alla bella e gentile cliente, scambiando saluti e battute, sull’educazione della gente in festa.

Pur ignorandomi ci sono anche io al banco del bar, la sala brulicante di gente impazzita dal credere che basta un carnevale per uccidere i problemi giornalieri, mi trovo vicinissimo a lei piccola e minuta, col suo profumo di classe francese, misto al recente shampoo.

Vicino a lei dicevo, ci sono io attaccato al “puff” comodissimo che deciso a non lasciare per nessuna ragione, … o quasi…e con me un bicchiere largo e piatto da wiski, che ogni tanto, come un sacerdote, avvicino alla bocca per
SEGUE


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Respuesta  Mensaje 5 de 19 en el tema 
De: niki707 Enviado: 05/12/2009 22:56
seconda puntata
Ci fu un silenzio che durò pochi attimi, io ammutolito insicuro come sempre cercavo uno spunto per attaccare questa bella donna fuori degli schemi, mi dissi “di classe” fra me, e fu lei che venne in aiuto al mio empasse, e reagì nel modo più inatteso e femminile lontano dalla sua etica.
Ripetutamente mi suonò il suo aggeggio nel viso da sentirne il respiro, si fermò e poi risuonò di nuovo: peeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Prese il mio bicchiere e me lo portò alla bocca, beva Niki, poi balliamo, mi risuonò nel bicchiere e scoppiò a ridere trascinandomi al centro della sala, in mezzo a tutte quelle maschere che io temevo.
Vestita di un semplice e comodo vestito, da nascondere al meglio la sua bassa statura, cercava di passare inosservata, mi sembrò che lei si trovasse a disagio per la sua altezza.
Dopo sei o sette balli insieme, parlò solo lei, che mi disse molte cose del suo passato, poi mi spiegò perchè all'inizio stringeva: tu non lo sai, però qua in sala c'è il mio uomo che è geloso marcio, ma io vorrei lasciarlo, perchè non mi lascia respirare, scusami se ti ho usato, ma in questa storia non centri.
In ogni modo, pare che ha funzionato bene, sta girando come una trottola. Erano le due di notte, ormai c’eravamo affiatati, a ballare insieme, così che le dissi, che dovevo andare a letto, Lei mi rise in faccia, e si strinse ancora di più, dicendo: Mi lasceresti sola, non mi accompagneresti a casa?
Non ebbi il tempo di rispondere che, era già verso il guardaroba, a ritirare la pelliccia di visone, una manina agitava quella splendida pelliccia, troppo grande per la sua statura.
Rìrì piccola e graziosa, gentile nei modi, con buona educazione, linguaggio pulito contenuto, riservata timida, piccola e buffa, elegante, insomma era una d’alto (borgo) bionda castana, capelli lunghi sulle spalle, dell'apparente età di 35 anni, naso diritto tipo (Cleopatra) lineamenti dolci.
A casa sua un attico solare, lontano dagli sguardi indiscreti, mi fece sedere al freddo, come se fosse agosto, poi capì, e aggiunse: non sentirai freddo, vero?
continua

Respuesta  Mensaje 6 de 19 en el tema 
De: Lelina Enviado: 06/12/2009 05:29
Mi incuriosisci Nikino,
 
aspetto di leggere la continuazione...
e spero che non resti al  freddo
 
Complimenti!!
 
Lely

Respuesta  Mensaje 7 de 19 en el tema 
De: niki707 Enviado: 13/01/2010 15:10

terza puntata

Effettivamente, caldo non era, dopo varie ore in sala nel più denso fumo, era piacevole, quasi che tutto il mondo era pieno d’aria viziata.

Ho capito rientriamo in casa, ma prima guarda il cielo Niki, non ti sembra che è un peccato entrare in casa? D'accordo, risposi poco virile, mi dai la tua splendida pelliccia e poi fai quello che vuoi, resto qua tutta la notte, anche abbracciati, ci stai? Diventò seria di colpo, dai vieni scherzavo.

A letto si dimostrò lineare al carattere, che dimostrava, dolce sensibile e

In cerca dell'amore vero, senza rinunce, da parte sua, ma tra il dire e il fare.  inserimento notte d’amore.

Rìrì magra.

Lontano da lei, sulle rive della magra, di Fiumaretta, con un’odiata canna da pesca ero li osservavo i dolci flutti del fiume storico e perenne, ogni tanto i cefali mi distraevano dalla mia filosofia di vita, allontanandomi dal vero motivo della pesca.

Pensavo, infatti, alla mia età, ed ai numerosi fallimenti sia nel lavoro che in amore ero stato una vera frana.

Mi consigliai con me stesso, quel giorno…. Il fiume portava al mare delle morte foglie, e con loro i miei pensieri, scesero fino al mare, dove molte volte io e Rìrì andavano a prendere il sole, appartati, nei mesi di bassa stagione, nella spiaggia quasi deserta, come se fosse nostra in esclusiva.

Il soffitto, della mia camera si muoveva, alle tre di notte, dopo una sbornia liberatrice, e illuminante per la strada da seguire, se troncare quella relazione pericolosa, oppure stare ai suoi gioghi, e rimanere vittima dei sui insani principi.

Dovevo insomma decidere della mia vita, e siccome ero stato bruciato da poco, da altri eventi tragici, ero come il mio… Socrate a passeggio virtuale, nei  pensieri più reconditi, la mia mente,che aveva già deciso, ma aveva paura di dirmelo.

Da parte mia, vivevo un periodo rosa, e le donne duravano poco, appunto per la mania di dominarmi, io gli scivolavo di mano come una vera anguilla, e senza ferire mai nessuno, continuavo il mio tran tran.

Il latte fuori del bricco, mi ricordò, che ero distratto o innamorato, il che non mi piaceva né una né l’altra, ma, misi i jeans, con automatismo, e mi fermai a riflettere sulla cosa.

Ma, Niki, non avevi detto di no?

Solo sei mesi prima, al mercatino di Livorno, avevo litigato per il look che lei pretendeva da me.

Lo specchio d’accordo, col mio “IO” sfottevano, la mia anima indecisa insicura, il cuore pensava una cosa…il corpo pure, bastava metterli d’accordo, ed era fatta!

La mia utilitaria, con autoradio e nastri, di battisti, Zero, Baglioni  De Andrè  Cocciante,

jeans attillati, camicetta di flanella a quadretti, giubino, scarpe da tennis, capelli lunghi, coi riccioli d’oro, zero che cantava la favola mia, ed io osservavo dall’autostrada le colline di Massarosa, e la Bretella, mi ricordo la sua paura appunto per il viadotto maledetto, che stavo attraversando.

Mi presentò ai suoi amici, volle anche cambiarmi il (look) affermava....
segue quarta puntata

Respuesta  Mensaje 8 de 19 en el tema 
De: Lelina Enviado: 14/01/2010 09:16

 
Giorno Niky, leggerti è sempre un piacere
 
Aspetto la quarta puntata...
 
Un caro saluto
 
Lely

Respuesta  Mensaje 9 de 19 en el tema 
De: niki707 Enviado: 27/01/2010 15:19

quinta puntata

che sarei stato uno schianto in blue jeans le feci fare quello che voleva di me,fino a che propose di stare insieme, convivere: disse. Fra un anno ci sposiamo, cosa ne pensi domandò, sei d'accordo?

Le terme.

Alle terme un via vai di bicchieri d’acqua venduta a caro prezzo, mi ricordo la mia infanzia, dove spesso bevevo nei fiumi e torrenti.

L’albergo di lusso e i suoi numerosi uomini di servizio rallegravano la hall luminosa, entrai in una cabina nei pressi, e chiamai Rìrì nella sua suite, una vocina tenera sensuale, mi disse con autorità, vieni su!

Le spie invisibili fecero finta di non vedermi passare, però io mi sentivo gli occhi addosso, e pensai, cosa si dicessero da soli in cucina.

Lo specchio dell’ascensore mi rimproverò per la mia leggerezza, in cui trattavo le cose di cuore, gli voltai le spalle, e lessi la marca dell’ascensore e i suoi numeri di serie.

La sua camera era angolo verso le terme, l' ampia terrazza, dove sfoggiava il lusso anche nel settore della flora.

Rìrì era ancora in pigiama ginnico di chi si dimentica di fare ginnastica, dopo averlo indossato, infatti mi sfuggì un sorriso d’ironia appena la vidi, che lei raccolse, e fece un sorriso nelle sue labbra, con la sua lemma, di donna arrivata, e di successo.

 Mi tolse il giubbotto, lo depose sulla poltrona in camera da letto, sapendo che diffidavo di tutti, lasciò la porta aperta della stessa.

Al telefono ordinò la colazione per due, per le ore 13.

Seduto sul divano di velluto blu, mi servi una spremuta d’arance, poi sedette accanto a me, invitandomi a bere dalle sue bellissime mani affusolate, e visto che io dovevo fare il duro, ero teso come un violino, il che si accorse che qualcosa non andava.

Che, ce? Niki? Cosa hai?

Intanto sentivo il suo calore vicino alle  cosce, seminude e trasparenti.

La sua vestaglia, trasparente, i seni semi nudi, i grandi capezzoli marrone, da sembrare, ciambelle da divorare, come nutella già spalmata, il triangolino degli slip di lusso colore celestino, come il cielo che avrei visto con lei, tutte le volte che mi avvicinavo, dove allungai le mani inconsapevole, come guidato da un desiderio che era in me.

Presi i suoi fianchi dolcemente, si fece guidare verso il letto che all’indietro cadde, con soave dolcezza delle sue forme tonde e come una palla era pronta al gioco.

Il cameriere col carrello suonò, Rìrì aprì  diede la mancia ritirò il carrello, fece un cenno e sparì dietro la porta automatica.

Rìrì, a passi felini, mi venne incontro, si alzò sulle punte e mi baciò, forte sulla bocca, come una vera a mantide, mi catturò la lingua, ma io rimasi freddo, avevo intuito il suo gioco.
fine quinta puntata

Respuesta  Mensaje 10 de 19 en el tema 
De: Lelina Enviado: 31/01/2010 08:52
Nikino, mi incuriosisce cosa  ti passava in mente...
 
Spero ci farai sapere nella prossima puntata...
 
Serena Domenica
 
Lely

Respuesta  Mensaje 11 de 19 en el tema 
De: Lelina Enviado: 31/01/2010 08:55
Niki, però manca la quarta puntata
Perchè non l'hai messa???
 
Spero ce la farai leggere
 
Lely
 
 

Respuesta  Mensaje 12 de 19 en el tema 
De: Serenella Enviado: 31/01/2010 09:48

Respuesta  Mensaje 13 de 19 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 02/02/2010 08:04


aspettiamo il seguito

e non dimenticarti la quarta parte...
ciao






Respuesta  Mensaje 14 de 19 en el tema 
De: niki707 Enviado: 05/02/2010 20:15

errore! la quinta è questa!scusatemi.

Vuoi mangiare mi disse, per allontanare i sospetti che mi ero creato.

Essendo la prima volta che, chiedeva il mio parere, vista la sua dominazione su di me, mi parve strana la sua accondiscendenza, così pensai, che fosse meglio dire come la pensavo.

Se vuoi ci mettiamo insieme, e formiamo una famiglia, basta che lasci il tuo (lavoro) come lei lo chiamava, secondo; Se veramente mi vuoi bene devi sopportare quello che subisce le mogli normali. Poi risparmiare fare la spesa, e altre cose quotidiane che le donne serie fanno da molti secoli.

Poi io ti amerò, come te ti comporterai, in futuro, più mi amerai e più amerò né più né meno.

Lo disse con modi garbati, gentili.

Con molta della sua femminilità, mentre parlavo, osservavo i lineamenti del viso che in modo ansioso mostravano che era convinta del discorso.

Infine si mise accanto a me sul divano, per sapere cosa ne pensavo, con un’apprensione carica di tensione, sembrava volesse togliermi la risposta dalle labbra, poi aggiunse, allora? che ne dici?

Cara amica (RìRì), potrei anche accettare la tua proposta ma con qualche riserva.

primo lasci il tuo lavoro, che mal si addice ad una donna come te,e poi costruiremo la nostra relazione, seria costruttiva, indi devi lasciare, agli altri la strada, e le sue orride comodità.

La risposta che avevo dato a Rìrì, aveva creato un nuovo rapporto fra noi due, nel senso che, cercava di non darmi soddisfazione del fatto che io avessi una questione morale, disprezzato, la sua compagnia, insomma si era offesa. Cominciò così a fare i capricci, e mostrarsi (disponibile con i miei amici, il Che era una vendetta femminile, molto fine, cercò di farmi ingelosire in tutti.

I modi, mentre io avevo messo le carte in tavola, lei cercava di mischiarle. Fece finta così di tradirmi, con altri fuori del suo lavoro. Ma io avevo la Mente chiara, e idee pulite, e queste inutili trappole. Una sera a cena che aveva fatto la stupida, con un vicino di tavolo, quando in Auto gli dissi;

Vuoi che sia geloso di te? Se proprio lo vuoi, lascia la tua Strada e io sarò gelosissimo dei tuoi comportamenti Come sei ora capisci che non posso permettermelo?

Come faccio ad essere geloso, di un profumo, di un altro, se quando arrivi a casa non capisco più che profumo usi, anzi quello che hanno usato, i tuoi clienti?

Lei furiosa, rispose, con quella vocina debole timida. Ecco ora sono i miei Clienti, e tu quando vieni a trovarmi non sei uno di loro? Avrei voluto essere uno svedese, ma siccome anche in Svezia la famiglia è una cosa seria non credo, ci sarebbe differenza. Penso che i valori della vita siano sempre quelli, e non possono essere ignorati, sia dal corpo sia dall'anima.

Decisi così d’essere rigido, nel pensiero, di quest’argomento Che lei si fece più accanita e aggressiva nei miei confronti anche se lei con grazia tentò più volte d’avere l'ultima parola, così una sera mi tentò di nuovo.

A cena mi fece la sorpresa, a tavola con lei c'era un uomo che credevo di conoscere, un amico che si era fatto convincere di recitare la parte dell'amante.

Quella sera non so perchè m’ingelosii sul serio, anche se lei predette, che Io avrei scherzato, ma purtroppo non era vero.

Com'era prevedibile, dopo quel discorso le cose non erano più come prima.

Gli incontri si fecero meno frequenti, e meno avvolgenti nella loro intensità Le serate erano una noia al punto che io gli dissi, guarda che ti voglio un gran bene, sei la mia donna ideale, mi dispiace che la pensi in male, vorrei solo il nostro amore, e se io fossi in te rinuncerei a tutto.
fine quinta!

Respuesta  Mensaje 15 de 19 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 05/02/2010 21:30
Bravo Niki, tu si che sei un ragazzo serio...
 
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Nando ciao

Respuesta  Mensaje 16 de 19 en el tema 
De: niki707 Enviado: 11/02/2010 17:00

sesta puntata

La mia dignità d’uomo giusto e onesto, inoltre lo sai che disprezzo il denaro, anche se è il veicolo della tua felicità. Lei allora tentò l'ultima carta che aveva, m’invitò a cena, in un locale che conoscevamo, ma parso strano non avesse prenotato, e perchè non volle che la Prendessi a casa con l'auto, disse ci vediamo al ristorante direttamente, sai, Ho da fare in centro.

Le sue parole ancora vive davanti agli occhi, non ero tranquillo, come spesso Mi era capitato che (sentivo) inquietudine, ma non ero in grado di conoscere la Fonte, e il motivo di queste strane sensazioni.

La vocina mi diceva di non andarci, il dovere mi costrinse a rischiare, e poi Sono solo, sensazioni, e potrei anche sbagliare. Ma, dovevo andarci, non potevo Perderla, era il mio tipo di donna, e l'amavo, anche se a lei non lo avevo mai Confidato, di lei amavo tutto, gli occhi, la bocca, il comportamento, il vestire

Ma, sapevo che, se lo avesse saputo, per me sarebbe finita.

IL suo fare delicato riempiva il mio cuore, dopo molte delusioni, e litigi, noi Ci amavamo di più di prima, lei per me era uno scoglio per un naufrago, perso Provato negli anni da molte delusioni, e dispiaceri, ero diventato un (riccio) Chiuso, solo lei riusciva a sollevarmi l'umore, mentre prima ero freddo e di Poche speranze, lei mi dava la gioia di vivere, e gli ero grato.

Ciò non toglie che, di fronte alla sua voglia di dominarmi, avrei ceduto di un Solo centimetro sul fatto della:

Non avrei ceduto di sicuro, un Solo centimetro sul fatto della era la mia unica strada e poi sarei finito nell’abisso, con questi pensieri

Entrai in trattoria quel giorno, vestito con pantaloni neri GABARDIN, giacca a scacchi grigia con una cravatta intonata alla camicia azzurrina, come piaceva a lei

Anche l’altezza era giusta, lei arrivava al mio mento con la testa, e che testa, l'odore dei suoi   capelli appena lavati, lucenti e vigorosi, che abbondanti e cascanti sulle dolci spalle, avevano per me un forte sensuale richiamo d’amore e di sesso che mi offuscava la mente presa…dalla sua forte e magnetica personalità. In sala danze quando arrivai, lo feci saltando, felice di aver salvato il nostro rapporto, che si stava incrinando. Salutai il bigliettaio il guardarobiere all’ingresso con un cenno della mano. Poi volando su per la scala, diretto al nostro solito tavolino.

Passai davanti al palchetto del cabaret, quando con la coda dell’occhio mi sembrò di vedere Rita.

Le gambe mi si congelarono, dallo specchio della sala, riflessa si vedeva lei al tavolino, in grande e inequivocabile intimità, Rita che era di retta alla porta, mi fece l’occhietto dispettoso, che diritto si

Conficcò al cuore come uno stiletto dello spiedo.

Di colpo il mio corpo si era gelato, fermo lì a guardare i miei sogni svanire dentro una coppetta di quel vino francese che insieme gustava a quello stesso tavolo, dove ora i miei occhi incollati si.

Erano persi IL cameriere che mi conosceva per la frequenza assidua nel locale, disse: ciao, ma stai Bene? Sei bianco, come la cera, hai bisogno di qualcosa?

Io che rinvenni dallo spavento, incapace di credere che quella donna, era proprio la mia amica e amante (RìRì), cioè quella donna che pochi giorni prima era, capace di buttarsi sotto il treno per me.

Era lei al nostro tavolo, con il vestito banana, che le dava luce al viso biancastro, i capelli a caschetto.

fine sesta puntata 


Respuesta  Mensaje 17 de 19 en el tema 
De: Serenella Enviado: 11/02/2010 17:15
Ciao Niki,
spero metterai al più presto la nuova puntata...
son curiosa di saper cosa succederà
 in seguito...
 
Cari saluti
 
Serenella

Respuesta  Mensaje 18 de 19 en el tema 
De: Lelina Enviado: 12/03/2010 07:26
Niki, pensavo avessi messo la nuova puntata per vedere come andava a finire con la bella Rirì, ma ancora non c'è...
Non è che ci hai dimenticati, lasciandoci in attesa...
Intanto ho riletto le puntate precedenti... tanto per non dimenticare...
Aspettiamo?
Spero non troppo... ciao ciao
 
Lely

Respuesta  Mensaje 19 de 19 en el tema 
De: niki707 Enviado: 12/03/2010 09:20

settima

Allungavano il collo fine e liscio con una pelle delicata, da venir voglia di baciarla lì per li.

Abbracciata, impassibile, davanti a me, la vidi sorridere in modo nuovo per me, e dissi a me stesso che era la fine. La schiena percorsa da uno di quei brividi che spesso mi ricordavano le nostre colpe per non sapere amare, senza umiltà e con tanta ipocrisia, sì forse meritavo questa lezione di vita.

Così ero stato spodestato da un bel giovane con dei baffi neri e folti, che ora RITA volle farmi conoscere e mi pregò di non essere geloso, e mi costrinse a bere con loro e fare il CIN insieme, poi

Ci furono le presentazioni, ma io ormai ero in trance.

L'inganno.

Rìrì, fece finta di non capire il mio turbamento, al punto da inscenare una recita magistrale, da vera attrice, in quanto il suo mestiere lo richiedeva.

Ciao; Niki, vieni qua con noi al tavolo, dai...bevi qualcosa.

Avrei voluto pestarli entrambi, ero furioso in cuore, poi mi ricordai che non dovevo essere un debole e far capire a Rìrì che l'amavo, perciò decisi con la forza che solo l'odio può dare, mi accorsi che l'amore si era trasformato in odio, proprio in quel momento che lei sfoderò un sorriso professionale.

Gli resi anch’io pane per focaccia, e come AMLETO DAVANTI AI SUOI NEMICI. Recitai meglio di loro, con una calma mai provata prima, forte della motivazione che si era insinuata in me in quel momento. Così dopo un grande e forte respiro rispose: ciao amore, come stai? Ti diverti? Rìrì da gran regina: Benissimo ti presento Tonino, il morettino mi porse la mano, e strinse da uomo onesto, ma.

Come spesso accade, ero stato presentato, come amico da lei che facendomi un Segno di cortesia mi pregava tacere, non dire la verità.

Lei con il suo garbo voleva portare l'acqua al mulino, ma io non avrei permesso quel gioco d’inganni e credo che lei sapesse questo perché avrebbe voluto umiliarmi davanti alla sua nuova conquista.

Mentre, loro si scambiavano pensieri, e lei osservava me che li osservavo, mi accorsi che voleva sorprendermi geloso, ed io gli sfuggivo per il solito motivo, insomma era un gioco molto pericoloso e mi decisi a lasciarli alla loro povertà d'animo, recitai l'ultimo pezzo dicendo qualcosa che lei non avrebbe di sicuro creduto.

Lei come spettatrice della mia recita, rabbiosa, l’indifferenza, alla sua bravata, che nel tempo ci avrebbe per sempre allontanato e anche se ci fossimo stati non sarebbe stato più lo stesso, ne. In amicizia, né in amore, dove io ho sofferto di più, per la mia brutta stupida voglia d’amare con purezza, e senza confini.

 fine settima puntata



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