Romans
Il gruppo si forma nel 1959 per l'iniziativa di uno studente di ragioneria, Ignazio Polizzy Carbonelli, pianista e cantante (di origine nobile: il suo trisnonno era stato anche ministro nel Regno delle due Sicilie), che insieme a due suoi compagni di classe (Renato Lodispoto, contrabbassista, e Alberto Cori, sassofonista) decide di formare un complesso di rock'n'roll; i tre contattano uno studente dell' Accademia nazionale di Santa Cecilia, Diego Petrera, ed iniziano i primi concerti nella loro città, dove si presentano con il nome Romans, ideato da Alberto Cori visto che i quattro ragazzi sono tutti romani.
Manca però un chitarrista, e proprio durante un'esibizione al dancing Olimpo, al quartiere Tuscolano, vengono contattati da un ragazzo, Claudio Natili, studente di liceo classico e amico di un loro compagno di scuola (oltre che nipote del celebre autore di testi Alvise Natili, autore di classici della canzone napoletana come Aggio perduto 'o suonno e Palombella e di canzoni in italiano come il successo di Luciano Tajoli Mimosa), che suona la chitarra ed entra nel gruppo dopo un provino.
Iniziano anche le esibizioni fuori Roma (nell'estate del 1960 suonano in Sicilia), ed alle consuete cover si affiancano le prime canzoni scritte da Ignazio Polizzy e Claudio Natili (che, nel frattempo, hanno abbandonato gli studi).
Proprio a causa dell'aumento delle serate Lodispoto lascia il gruppo, sostituito da Alfredo Dentale.
I primi dischi
Durante una serata li ascolta Ezio Leoni, direttore d'orchestra collaboratore di Walter Guertler e direttore artistico di alcune etichette del gruppo SAAR, che li porta alla Celson facendoli debuttare con un 45 giri con una canzone scritta da Mogol e Gino Paoli, La tua mano: le vendite, però, non sono incoraggianti, così come anche quelle dei dischi successivi, arrangiati dal maestro Caio Bascerano, Non vuoi ballare il twist, Habibi twist e T'amo tamouré, in cui i Romans si accostano ai ritmi di moda nel periodo.
La Celson, delusa dai risultati, liquida il gruppo, salvando però Ignazio a cui propone un contratto come solista: Polizzy lascia quindi il gruppo e viene sostituito da Dino Scollo; pochi mesi dopo anche Petrera lascia il gruppo, avendo vinto il concorso per entrae nell' Orchestra della Rai, sostituito da Rino De Lucia.
L'attività dal vivo però, al contrario di quella discografica, prosegue con successo, ed i Romans, nella nuova formazione, continuano ad effettuare serate anche all'estero.
Vengono quindi notati da Alberto Carisch, che li porta ad una delle sue etichette, la MRC; ma anche i dischi di questo periodo non riscuotono grandi vendite, nonostante gli arrangiamenti ben curati dal maestro Renato Martini, collaboratore di Carisch ed in seguito anche autore per i Romans.
Le vicissitudini della formazione
Nel 1967 Cori lascia il gruppo, per ritirarsi dal mondo dello spettacolo (diventerà amministratore di una casa di riposo per anziani); viene sostituito però non da un saxofonista ma da un secondo chitarrista di origine siciliana, Ninni Carucci, che rimane solo un anno per entrare poi ne I Gatti Rossi, gruppo che accompagnerà per un certo periodo Gino Paoli.
Al suo posto un nuovo saxofonista, Umberto Benny (proveniente da una famiglia di musicisti con il padre Rolando violoncellista, ed il fratello Carlo fisarmonicista), che però decide in breve tempo di formare un gruppo suo, convincendo Scollo e De Lucia a seguirlo (il gruppo suonerà fino al 1988 esibendosi in tutta Europa).
Natili e Dentale contattano a questo punto nuovamente Ignazio, la cui carriera solista con la Celson non è andata a buon fine e che continua ad esibirsi nei locali: Polizzy decide di tornare nel gruppo e porta con sè il batterista Gianni Mennuni, proveniente da I Faraoni, ed è questa formazione a quattro che registra la sigla della trasmissione televisiva Qui ci vuole un uomo, la canzone Un uomo come me scritta da Leo Chiosso e Marcello Marchesi per il testo e da Gorni Kramer per le musiche.
L'ascesa verso il successo
Nel 1967 si classificano al terzo posto nella quarta edizione del Festival delle Rose, interpretando in abbinamento con Lara Saint Paul la canzone Il pieno, che viene pubblicata come Lato B del disco contenente la versione della cantante eritrea, per la sua casa discografica, la CDI.
Scaduto il contratto con la MRC, i Romans passano alla Miura, una nuova etichetta, con la quale pubblicano altri due singoli (il primo contenente Finisce il mondo (insieme a noi), con testo di Leo Chiosso e musica di Arrigo Amadesi e Renato Martini) e scrivono canzoni per altri artisti della loro casa discografica (tra cui Le tue lettere per Mau Cristiani, che partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera nel 1969, poi vengono contattati dal maestro Gino Mescoli, che li porta alla Style.
Con la nuova etichetta pubblicano in un anno ben cinque 45 giri (il primo, Nel fondo di un bicchiere, esce in contemporanea con l'ultimo per la Miura, Lucy Lucy) ed il primo 33 giri, Gente qui gente là, che racchiude alcuni di questi brani più degli inediti.
Nell'estate del 1971 riscuotono un buon successo con Sole sole mare mare, tipica canzone estiva con la quale avrebbero dovuto essere in gara ad Un disco per l'estate. La partecipazione sfumò, ma l'appuntamento con la celebre manifestazione era stato solo rinviato.
"Un disco per l'estate" e il successo
All'inizio del 1972 Menunni, per alcuni contrasti con Alfredo Dentale, lascia il gruppo (entrando come batterista nel complesso di Little Tony), e viene sostituito da Alberto Catani; contemporaneamente ilo gruppo torna ad essere un quintetto, con l'ingresso di Antonio Coclite, proveniente dai Roll's 33, che diventa presto il cantante principale del gruppo.
Il discografico e cantante Bruno Pallesi li contatta e propone loro un contratto con la sua etichetta, la Polaris: con il primo 45 giri partecipano a Un disco per l'estate 1972, e Voglia di mare (scritta da Polizzy e Natili insieme a Pallesi e a Renato Martini) ottiene finalmente il grande successo, portando i Romans ai primi posti della hit parade e diventando una delle canzoni più vendute dell'anno.
Il successo si ripete con Anyway, Mille nuvole e soprattutto Caro amore mio, che partecipa al Festivalbar nel 1973 e che dà il titolo al loro secondo album.
A Un disco per l'estate tornano nel 1974 con Il mattino dell'amore e l'anno successivo con Stiamo bene insieme, che diventa una delle loro canzoni più note.
Anche come autori riscuotono grande successo. Tornerò, scritta da Polizzy e Natili, viene incisa dai Santo California e diventa un successo internazionale; proprio il rifiuto di Coclite ad incidere questa canzone, oltre alle sue aspirazioni soliste, causa l'ennesimo cambio di formazione, con l'ingresso di Daniele Aloisio come cantante solista.
Con il nuovo cantante, i Romans passano alla Yep, per cui pubblicano un altro grande successo, Coniglietto, che arriva fino al quarto posto dei dischi più venduti.