Sei ragazzi milanesi che sono balzati ai vertici della musica italiana sotto la guida di Maurizio Arceri, il bello d’Italia.
La loro grande opportunità la ebbero quando supportarono i Beatles nella loro venuta nel 1965 a Roma, Genova e anche (notizie precise non ce l’ho) a Milano.
Nascono dalle ceneri di gruppi come "Tzara" e "Man Ray", proponendo un suono leggermente diverso dal beat puro, il suono preminente del New Dada si avvicinava di piu’ al R&B degli Animals, tanto per capirsi.
Il loro esordio discografico si ha con una bellissima cover di "When you walk in the room" di Jackie de Shannon & Searchers che divenne "Ciò che fai", prima e subito dopo si trasformo’ in "La tua voce". Ques’ultima con copertina originale, l’altra invece usci’ in edizione per juke box, senza copertina. Di questa canzone c’e’ da ricordare un’altra versione degli italianizzati Rokes, che la ripresero trasformandola in "C’è una strana espressione nei tuoi occhi". Seguono poi "L’amore vero" e "C’è qualcosa di nuovo" che chiudono il 1965 in successo.
Il ’66 si apre con la partecipazione al Cantagiro ed il boom di "Non dirne piu’" (Sick and tired) di Chris Kenner, che il gruppo incide prima in lingua originale poi in italiano, poiché la manifestazione prevedeva che si cantasse solo in italiano.
Sempre nello stesso anno esce il loro unico LP, che comprende sia i 45 usciti con altri brani cantati in inglese. L’album si chiama "I’ll go crazy", titolo preso da una canzone di James Brown. Arriviamo cosi’ al 1967, iniziano i primi dissidi e l’avventura si chiude con la pubblicazione di "Lady Jane", del Rolling Stones.
Lo scioglimento provoca la nascita di due tronconi: da un lato Maurizio con il fedele batterista " Gianfranco Longo (detto Pupo, da non confondersi…), che insieme ad altri musicisti non faranno altro che spianare la strada ad un’attività solista di Arceri, e gli altri superstiti che incideranno ancora due singoli , fino ad essere scelti come supporter dei Rolling Stones durante le loro esibizioni italiane.
Formazione originaria:
Maurizio Arceri – voce
Ferruccio "Ferry" Sansoni – organo
Franco Sadanza – chitarra
Renato "Renè" Vignocchi – chitarra
Giorgo Fazzini – basso
Gianfranco "Pupo" Longo – batteria
LP – I’LL GO CRAZY – BLUEBELL – 1966
45 – gg – CIO’ CHE FAI / DOMANI SI – BLUEBELL 1965
45 – gg – LA MIA VOCE / DOMANI SI – BLUEBELL 1965
45 – gg – L’AMORE VERO / C’E’ QUALCOSA – 1965
45 – gg – BATTI I PUGNI / SICK AND TIRED – BLUEBELL 1966
45 – gg – NON DIRNE PIU’ / BATTI I PUGNI – BLUEBELL 1966
45 – gg – T. BIRD /I GO CRAZY – BLUEBELL 1966
45 – gg - LADY JANE / 15° FRUSTATA – BLUEBELL 1967
Solisti:
MAURIZIO DEI NEW DADA
45 – gg – BALLERINA / NON C’E’ BISOGNO DI CAMMINARE – BLUEBELL 1967
45 – gg – LADY JANE / T’AMO DA MORIRE – BLUEBELL 1967
FERRY, FRANCO, RENE’, DANNY E GABY
45- gg – ELEGIA PER L’AMICO DI ANTONIO / UN TRENO CHE PARTE – CBS 1967
45 –gg – SE TE LO RACCONTASSI / QUATTRO STAGIONI – CBS 1967
FRANCO DEI NEW DADA
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Message 3 of 6 on the subject |
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From: Lelina |
Sent: 29/03/2010 14:11 |
Qualche nota su
Maurizio Arcieri
Nato a Milano nel 1945, attivo musicalmente dai primi anni '60, Maurizio Arcieri negli anni sessanta fu leader dei New Dada che nel giro di pochi anni, dal 1965 al 1967 incisero uno "storico" LP e una manciata di singoli irresistibili, suonati con grinta e tecnica difficili da ritrovare in altri gruppi italiani del periodo. D'altra parte i New Dada furono senza ombra di dubbio il complesso più particolare dell’intera scena beat italiana. Curavano moltissimo l’immagine, al punto che "Pupo" Longo, il batterista, suonava con i guanti bianchi. Ma era soprattutto il leader, Maurizio Arcieri, a gettare lo scompiglio tra le fans. Parteciparono all’edizione ‘66 del Cantagiro riscuotendo ottimi consensi con “Non dirne più” (3° nella sezione Complessi, dietro a Equipe 84 - "Io ho in mente te" e ai Rokes - "Che colpa abbiamo noi") e si aggiudicarono diverse puntate di “Bandiera Gialla” grazie alla cover di “Lady Jane”. I New dada furono inoltre scelti come band di supporto nelle tre tappe del tour italiano dei Beatles. All’apice del successo i New Dada si sciolsero e Maurizio intraprese la carriera solista; parte dei New Dada lo seguì nelle vesti di formazione accompagnatrice. Nel 1967 incise "Ballerina" e "Il Comizio" ma il successo pieno arrivò l'anno successivo con "Cinque minuti e poi" con cui partecipò al Disco per L’Estate. La canzone non vinse ma risultò essere uno dei più grandi hit dell’anno e fu il leit-motiv di "Quelli belli siamo noi” un fortunato “musicarello” con Carlo Dapporto, Orchidea De Sanctis, Ric & Gian, Carlo Delle Piane e Isabella Biagini e...Loredana Bertè! Nello stesso anno presentò "Elisabeth". Negli anni successivi incise altri brani senza tuttavia ottenere grossi consensi. Spesso si trattava di cover di brani inglesi. Ad esempio una bella cover di "See me, feel me, touch me" tratta da "Tommy" degli WHO, dal titolo italiano "Guardami, Toccami, Guariscimi". Nel 1976 decise di dar vita a un nuovo progetto musicale: i Chrisma. Il gruppo avrebbe “rilevato” il precedente contratto di Maurizio con la Polydor. Chrisma non era altro che la contrazione dei nomi dei due componenti, Maurizio e Christina Moser, conosciuta nel 1966 e diventata nel frattempo sua moglie. I due si trasferiscono a Londra e incidono "Amore" e l'anno dopo "U", brani un po’ deboli, tanto dal punto di vista creativo quanto per l’inclinazione stilistica commerciale. Direttore artistico della Polydor era Nico Papathanassiou, fratello di Vangelis, con cui i Chrisma diedero vita a un fortunato sodalizio durato alcuni anni. Londra era agitata dal fenomeno del punk, ma il duo più che sposarne la causa ne adottava il look: capelli colorati, pantaloni e giubbotti in pelle nera, una spilla da balia conficcata nella guancia. Nel 1977 i Chrisma incisero Chinese restaurant un disco rock decadente ed essenziale ricco di contaminazioni elettroniche, atmosfere sospese e di allucinata tensione. Il 45 tratto dal disco, “Lola”, entrò nella Top 10: sembra che il brano dovesse essere presentato a Sanremo, ma i Chrisma, non avendo voglia di cantare in italiano, rifiutarono. Seguì una tournée di notevole impatto: uno spettacolo ricco di luci e costumi, con immagini tridimensionali proiettate sui teli a fondo palco. Maurizio si dimenava e cantava con molta partecipazione, spesso si strappava la camicia con un coltellino tra lo scalpore del pubblico; una sera addirittura si tagliò volontariamente un dito. Finì in ospedale e gran parte delle date programmate finirono cancellate. Nel 1978 gli Arcieri incisero Hibernation, inciso in Italia ma missato a Londra, disco con cui si confrontarono con la musica elettronica. Il disco fu stampato in vinile color ghiaccio e custodito in una copertina a specchio e pur essendo parecchio elaborato riusciva a essere comunque accessibile al pubblico. Per lanciare uno dei due singoli tratto dal disco, "Aurora B", venne realizzato un video che fece scalpore, contenendo immagini di un suicidio e scene di sesso in una stazione della metropolitana. Due anni dopo è la volta di Cathode mamma lavoro nato dalla collaborazione con il musicista Hans Zimmer. Per l'occasione cambiano il nome del gruppo in Krisma. Una azzeccata miscela di frizzante electro-pop permise loro di ottenere il primo grosso successo da classifica: "Many Kisses", brano che fece furore in mezza Europa.
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