EQUIPE 84
I Beatles italiani, non c’è dubbio. La risposta italiana allo strapotere inglese dato che, questo gruppo (l’unico) è riuscito a varcare i confini, fino a crearsi un seguito in molti paesi europei.
L’Equipe 84 nascono a Modena nei primi anni sessanta. La storia ci racconta che in un locale pubblico, il bar "Gran’Italia", si ritrovassero vari provetti musicisti per cimentarsi nei loro primi vagiti.
Il primo nome, con il primo nucleo dell’Equipe si chiama "Blue cups" e comprende solo Adolfo Sogliani "Victor". Arrivano poi Maurizio Vandelli, Franco Ceccarelli e Alfio Cantarella. Vengono aiutati da Pier Farri ( produrrà piu’ tardi Francesco Guccini), ed incidono il primo disco con il nome EQUIPE 84: Canarino va", inno alla squadra di calcio modenese (che milita nella serie A., siamo nel 1963). Va detto che esistono due versioni per il nome, la prima li vede legati al famoso Brandy Stock 84, con il quale speravano di essere sponsorizzati, l’altra, la somma dell’età dei componenti del gruppo, la piu’ attendibile sarebbe quest’ultima, a detta di Maurizio Vandelli. Sul labo B viene scelta "Liberi d’amare", brano in cui si denotano già una certa classe e capacità del gruppo.
Dopo molti concerti sparsi un po’ dovunque, nel 1964 vengono scritturati dalla Vedette del maestro Sciascia. Escono quindi con il loro primo singolo ufficiale: "Papà e mammà" in coppia a "Quel che ti ho dato", cover di "Tell me" degli Stones. Il successo è assicurato.
Le seguenti incisioni sono piccoli gioiellini di un’epoca che non ha rivali e, per la maggior parte sono cover di brani famosi all’estero: "Ora puoi tornare" (Go now") dei Moody Blues. "Notte senza fine", presentata al festival di Napoli del ’65, "Se credi a quello che…", "La fine del libro" (Time is on my side), dei Rolling, "cominciamo a suonar le chitarre", "Sei già di un altro"(Don’t worry baby) dei Beach Boys.
Nel ’65 esce il loro primo LP, con confezione apribile (la ristampa successiva in quegli anni è a busta singola), che raccoglie brani di questo periodo compresa: "Sei felice" (Tirde of waiting) dei Kinks. Nel 1966 a causa di problemi finanziari con la loro etichetta (partecipano tra l’atro al Festival di San Remo con il brano "Un giorno tu mi cercherai", in coppia con i Renegades, ed incidono "L’antisociale" di un nuovo autore, un tale, Francesco Guccini), l’Equipe viene scritturata dalla Ricordi, che li porterà ai massimi livelli di successo e vendite, centrando subito il bersaglio con il Cantagiro con "Io ho in mente te", cover di "You were on my mind" di Barry McGuire, testo italiano di Lucio Battisti. Sul retro del 45 vi appare la bella "Resta" (Stay) degli Zodiacs, e non e’ da poco. Seguono poi successi a raffica che in parte vengono inclusi nel loro secondo LP (Io ho in mente te): "Bang bang", "Auschwitz" (Guccini), "29 settembre", "E’ dal’amore che nasce l’uomo", "Nel cuore nell’anima", "Ladro", "Nel ristorante di Alice" "Un anno" (No face no number) dei Traffic, "Un angelo blu". Arriviamo cosi’ agli albori del 1968, e vede l’Equipe al loro terzo LP (Stereoequipe), che comprende brani leggermente rivolti a un suono meno Beat e piu’ se si puo’ dire piu’ psichedelico: ""Tutto è solo colore", "Per un attimo di tempo", "Hei ragazzi", per poi ottenere un altro successo con "Tutta mia la citta’" (Blackberry way) degli inglesi Move.
Nel 1969 , fine del Beat, ma un altro grande successo: "Pomeriggio ore 6", ed cominciano i primi scricchiolii. Una brutta vicenda giudiziaria coinvolge il batterista Alfio, l’accusa è: possesso di stupefacenti. Viene rimpiazzato per un periodo di tempo da Mike Shepstone dei Rokes. Nel 1970 esce il loro nuovo album "Id", pieno di lirica e sentimento, ma molto lontano dal Beat. Contemporaneamente esce anche il primo disco solista di Maurizio Vandelli (1970), dal titolo emblematico: "L’altra faccia di Maurizio Vandelli". Partecipano nuovamente al Festival di Sanremo con il brano "4 Marzo 1943", con discreto successo, in coppia con Lucio Dalla.
Negli anni che seguono, arriva ancora qualche piccolo hit ( "Casa mia", qui sotto il nome di nuova Equipe 84, "Una giornata al mare"), ma l’onda è ormai terminata. Arrivano a incidere due album sulla nuova tendenza Progressiva che va via via aumentando "Dr. Jekill e mr. Hide del ’72 e, Sacrificio del ’73, che sono buoni dischi, ma ottengono scarsi risultati di vendite.
L’Equipe si barcamena tra scioglimenti e ricostituzioni, fino ad arrivare al definivo abbandono di Vandelli nel ’79, per occuparsi di altre produzioni. Ben presto Alfio seguirà l’esempio, mentre Sogliani e Ceccarelli rifonderanno con altri elementi il gruppo fino ad arrivare negli anni ’80, ma sono ben lontani dal successo e da qualcosa di valido.
Nota: nei primi due singoli (Papa’ e Mama’, e Ora puoi tornare, suona il basso Romano Moranti ( in arte Romano VIII°) al posto si Sogliani, partito per il servizio militare. Nella formazione Nuova Equipe 84 (1971) suona la batteria Franz Di Cioccio e al posto di Ceccarelli suona Dario Baldan Bembo, nel 1973 il batterista è Paolo Siani dei Nuova Idea.
Vista l’importanza del gruppo la discografia è allargata ai primi anni ’70.
Per saperne di piu’ sulla vita vissuta in prima persona, nel ’96 è uscito un libro "IO HO IN MENTE TE" edito da Zelig e scritto da un componete storico del gruppo: Franco Ceccarelli.
Formazione originaria:
Maurizio Vandelli – Voce e chitara
Victor Sogliani – voce e basso
Alfio Cantarella – batteria
Franco Ceccarelli – chitarra e tastiere