Pagina principale  |  Contatto  

Indirizzo e-mail

Password

Registrati ora!

Hai dimenticato la password?

UN SORRISO PER TUTTI
Felice compleanno Maestrale64 !
 
Novità
  Partecipa ora
  Bacheche di messaggi 
  Galleria di immagini 
 File e documenti 
 Sondaggi e test 
  Lista dei Partecipanti
  
 ◄ ISCRIZIONE AL GRUPPO 
 ___CHAT___ 
 INDICE BACHECHE 
 ◄ BENVENUTO/A 
 GENERALE 
 " TUTTI I MESSAGGI " 
 ۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞ 
  
 ◄◄◄ CHAT 
 ◄ ACCADDE OGGI 
 ◄ OROSCOPO DEL GIORNO 
 ◄ MESSAGGIAMOCI 
 ◄ AIUTO PC 
 ◄ AMORE 
 ◄ AUGURI 
 ◄ CONSIGLI & CURIOSITA´ 
 ◄ ATTUALITA´ 
 ◄ ARTE DI RAIOLUAR 
 ◄ GRAFICA DI ROM* 
 ◄ IL LOTTO DI NANDO 
 ◄ INDIANI D´ AMERICA 
 ◄ RICORDI & FOTO DI GIANPI 
 ◄ UMORISMO 
 ◄ MUSICA ANNI 60 / 70 ♫♪♫ 
 ◄GRUPPI MINORI ANNI 60-70 
  
 ◄ POESIE ISCRITTI 
 ◄ POESIE CLELIA ( Lelina ) 
 ◄ Clelia ♦ RACCONTI ♦ 
 ◄ POESIE & ALTRO NADIA 
 ◄POESIE DI NIKI 
 ◄ POESIE PREDILETTA 
 ◄ POESIE QUATTROMORI 
 ◄ POESIE TONY KOSPAN 
 ◄ ROBYLORD ♥ 
  
 OMAGGIO A KAROL 
 ◄ RICORDANDO EL CID 
 ◄ LEZIONI DI POESIA 
 ◄ SEZIONE SVAGO 
 ◄MATERIALI DA USARE► 
 ◄ CUCINA ITALIANA 
 __________________________ 
 Home Home 
  
 
 
  Strumenti
 
General: ♥ STORIE PER RIFLETTERE... ♥
Scegli un’altra bacheca
Argomento precedente  Argomento successivo
Rispondi  Messaggio 1 di 5 di questo argomento 
Da: Lelina  (Messaggio originale) Inviato: 29/12/2010 08:29
Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo che gli disse:
“Ascolta, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico” “Aspetta un po’”, lo interrupe il saggio, “hai passato attraverso i tre setacci ciò che mi vuoi raccontare?”.
“Quali setacci?”.
“Ascoltami bene: il primo setaccio è quello della verità. Sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?”.
“In effetti no: l’ho solo sentito raccontare da altri”.
“Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà?
” L’uomo arrossì e rispose: “Devo confessarti di no”
“E hai pensato al terzo setaccio?
Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?”
“Beh, veramente no”
“Vedi?” continuò il saggio, “se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, nè buono, nè utile, allora sarà meglio che tu lo tenga per te”.
 



Primo  Precedente  2 a 5 di 5  Successivo   Ultimo  
Rispondi  Messaggio 2 di 5 di questo argomento 
Da: Marika Inviato: 29/12/2010 08:52
Bellissima parabola, che  ci fa  molto riflettere.
Grazie, Lely, per avercela fatta conoscere... prima di parlare, dovremmo usare questi tre saggi filtri… eviteremmo così  nuove ed infinite discussioni e tanti tensioni inutili
Buona giornata un abbraccio
Marika

Rispondi  Messaggio 3 di 5 di questo argomento 
Da: Marika Inviato: 29/12/2010 08:57
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l'arpa, l´ altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva: "Vedo la montagna come se l'avessimo davanti".
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva: "Sento scorrere l'acqua fra le pietre".
Un brutto giorno, però, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla "veramente".



Rispondi  Messaggio 4 di 5 di questo argomento 
Da: Marika Inviato: 29/12/2010 09:06

Occhi per guardare


Chi ha occhi,
le certezze le raccoglie
nel saper guardare;

Chi ha orecchie,
le conferme le raccoglie
nel saper ascoltare.

Ma se guardi e non vedi,
se senti e non ascolti
le tue certezze
le vedrai negli altrui volti.

Cerca in te e non altrove
l’uomo sano in se stesso
muove.

dal web




Rispondi  Messaggio 5 di 5 di questo argomento 
Da: Elisetta Inviato: 29/12/2010 15:29
STORIA DI UN PEZZO DI PANE
 
Quando l’anziano dottore morì, arrivarono i suoi tre figli per sistemare l’eredità: i pesanti vecchi mobili, i preziosi quadri e i molti libri. In una finissima vetrinetta il padre aveva conservato i pezzi delle sua memoria: bicchieri delicati, antiche porcellane, pensieri di viaggio e tante altre cose ancora. Nel ripiano più basso, in fondo all’angolo, venne trovato un oggetto strano: sembrava una zolletta dura e grigia. Come venne portata alla luce, si bloccarono tutti: era un antichissimo pezzo di pane rinsecchito dal tempo. Come era finito in mezzo a tutte quelle cose preziose? La donna che si occupava della casa raccontò:

Negli anni della fame, alla fine della grande guerra, il dottore si era ammalato gravemente e per lo sfinimento le energie lo stavano lasciando. Un suo collega medico aveva borbottato che sarebbe stato necessario procurare del cibo. Ma dove poterlo trovare in quel tempo?
Un amico del dottore portò un pezzo di pane sostanzioso cucinato in casa, che lui aveva ricevuto in dono. Nel tenerlo tra le mani, al dottore ammalato vennero le lacrime agli occhi. E quando l’amico se ne fu andato, non volle mangiarlo, bensì donarlo alla famiglia della casa vicina, la cui figlia era ammalata. “La giovane vita ha più bisogno di guarire, di questo vecchio uomo”, pensò il dottore.
La mamma della ragazza ammalata portò il pezzo di pane donatole dal dottore alla donna profuga di guerra che alloggiava in soffitta e che era totalmente una straniera nel paese. Questa donna straniera portò il pezzo di pane a sua figlia, che viveva nascosta con due bambini in uno scantinato per la paura di essere arrestata.
La figlia si ricordò del dottore che aveva curato gratis i suoi due figli e che adesso giaceva ammalato e sfinito.
Il dottore ricevette il pezzo di pane e subito lo riconobbe e si commosse moltissimo.
“Se questo pane c’è ancora, se gli uomini hanno saputo condividere tra di loro l’ultimo pezzo di pane, non mi devo preoccupare per la sorte di tutti noi”, disse il dottore. “Questo pezzo di pane ha saziato molta gente, senza che venisse mangiato. è un pane santo!”.
Chi lo sa quante volte l’anziano dottore avrà più tardi guardato quel pezzo di pane, contemplandolo e ricevendo da esso forza e speranza specialmente nei giorni più duri e difficili! >.

I figli del dottore sentirono che in quel vecchio pezzo di pane il loro papà era come più vicino, più presente, che in tutti i costosi mobili e i tesori ammucchiati in quella casa.
Tennero quel pezzo di pane, quella vera preziosa eredità tra le mani come il mistero più pieno della forza della vita.
Lo condivisero come memoria del loro padre e dono di colui che una volta, per primo, lo aveva spezzato per amore.

Don Angelo Saporiti


Primo  Precedente  2 a 5 de 5  Successivo   Ultimo  
Argomento precedente  Argomento successivo
 
©2025 - Gabitos - Tutti i diritti riservati