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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: Nando1  (Mensaje original) Enviado: 06/03/2012 07:04

Il CavalloArabo tra Mito e Realta'

Il nitrito che umilia gli idolatri, le puledre che scalpitano scintille

Nessun’altra razza è circondata da un alone mitico come quella del cavallo Arabo. Le leggende, i racconti che si fondono con la storia di questi animali e delle Tribù Beduine del deserto traggono origine nella qualità eccezionale di questi cavalli. Selezionati nel corso dei secoli da un ambiente ostile e dalla vita in comune, sotto le stesse tende, con i nomadi della penisola Arabica hanno influenzato la letteratura e la poesia di questo popolo in modo eccezionale: "il bevitore di aria" ha dominato la cultura durante l’era dei poeti ancor prima dell’Islamismo. In un’epoca in cui ai poeti erano attribuite doti soprannaturali, veniva considerato un grande onore poterli ospitare sotto la propria tenda: JBN Rashing di Kairouna, morto nel 1604, noto come il più grande poeta del suo tempo diceva: Gli Arabi si scambiano gli auguri in tre circostanze: "la nascita di un figlio maschio, l’arrivo improvviso di un poeta, il parto di una cavalla".

Accanto alle imprese eroiche la lirica Araba aveva come tema principale l’esaltazione del cavallo; il sangue di un beduino apparteneva alla sua tribù, la sua anima ad Allah, il suo cuore alla sua cavalla. La giumenta era un membro della famiglia, divideva il giaciglio con l’uomo e i bambini crescevano fra le sue zampe. Negli assalti alle carovane la vita dei predoni dipendeva dalla velocità e resistenza delle cavalle, le uniche utilizzate nelle razzie perché gli stalloni venivano considerati inaffidabili. Per questo l’origine delle proprie fattrici era fondamentale per i beduini, la recitavano a memoria fino alla quindicesima generazione come una preghiera. Per questo i puledri nati appartenevano alla famiglia della fattrice non dello stallone. I beduini non vendevano mai le loro cavalle, il solo modo di procurasele era il furto. Se una tribù s’impossessava di un cavallo nemico, il giorno dopo mandava un emissario a chiedere informazioni sulla sua genealogia, che puntualmente venivano fornite con la speranza di potersi riprendere prima o poi l’animale.

I racconti nelle "Tende nere" avevano sempre come tema l’origine dei cavalli più celebri che avevano fondato una dinastia. Uno dei più famosi si rifà a Re Salomone figlio di Davide (Suleiman Ibn David) che così innamorato delle sue giumente si scordò per ammirarle dell’ora della preghiera al suo Dio. Per espiare ordinò di ucciderle tutte, da questo massacro si salvarono cinque femmine, una di queste gravide che partorì un maschio capostipite della razza. Con i nomi attribuiti alle cinque cavalle si volle così descrivere le loro qualità:

koheilan dagli stupendi occhi neri come quelli delle ragazze che usavano truccarsi con il "Kajal".

obeyan che portava la coda così orgogliosa e alta come il mantello dei beduini "Abaya".

dahman con il pelo molto scuro "Duhm".

shuwaimeh con una voglia "Shama" trotinata, la cosiddetta "macchia del Profeta" venuta dal sangue versato durante una fuga del Profeta ferito sul collo dalla cavalla.

saglawieh che possedeva al galoppo un’andatura gioiosa e impulsiva "Sagla".

Nascono così le cinque più importanti famiglie del Purosangue Arabo, di cui le principali sono la Saglawieh, personificazione del tipo femminile con una bellezza molto delicata a testa snella e camusa; e la Koheilan che rappresenta il tipo maschile con il collo robusto, la testa larga e ossatura più massiccia.

E’ comunque con l’apparizione di Maometto (570 d.c.) nelle vesti del Profeta che si ha il vero impulso nella storia moderna dell’allevamento del cavallo arabo, è difficile infatti scindere questo destriero dal mondo dell’Islam. Fu lo stesso profeta che fece dell’allevamento dell’"Asil", il puro, un obbligo religioso. Capì che per avere un’armata invincibile doveva incoraggiare a mantenere assolutamente "puro" il sangue di questi cavalli, più veloci, più resistenti, più frugali, più docili, più nevrili di quelli dei suoi nemici.

I cavalieri che possedevano un "Asil" avevano bottino doppio degli altri durante le scorrerie, proibì assolutamente gli incroci perché convinto che il sangue puro fosse enormemente superiore e una volta contaminato non si recuperasse più.

Dal Corano: "Se un uomo non riesce a mantenere i suoi doveri Religiosi, mantenga un cavallo Asil per la gloria di Allah, gli saranno perdonati i suoi peccati. Chi avrà allevato un cavallo Asil per la Guerra Santa, nel giorno della Resurrezione verrà salvato dal fuoco dell’Inferno".

Quando Dio creò il cavallo disse al vento del sud: "Io voglio creare da te un essere per onorare i miei Santi, per umiliare i miei nemici, per far grazia a quelli che mi obbediscano". Il Vento del sud parlò e disse: "Crea o Signore!". Allora Dio prese una manciata del Vento del sud e disse: "Il tuo nome sia Arabo, la tua bontà sia legata alla tua criniera e il bottino sulla tua groppa, a te sia dato di ampliare il sostentamento della vita; sarai amico del tuo proprietario, sarai favorito tra gli altri animali da soma; avrai forza di volare senz’ali sia in attacco, sia in fuga; farai sedere sulla tua groppa uomini che Mi adoreranno e loderanno e Mi canteranno degli Alleluia".

E quando il cavallo con i suoi zoccoli sfiorò la terra Dio parlò: "Umilia con il tuo nitrito gli idolatri, ottura le loro orecchie e colma il loro cuore di paura".

E quando Dio mostrò ad Adamo tutte le cose che aveva creato disse: "Scegli una delle mie creature". E Adamo scelse il cavallo. Allora Dio parlò e disse: "Tu hai scelto il tuo onore e l’onore dei tuoi figli, un onore che durerà in eterno".

Per le puledre veloci che corrono anelanti, che scalpitano scintille, che gareggiano in corsa di primo mattino, che alzano nuvole di polvere nel pieno dell’orda nemica" (CORANO SURA 100).-

E’ probabile che ai lettori questo alone leggendario risulti noioso e astruso dalla realtà, ma forse è proprio questo che accomuna noi "arabisti" e ci differenzia dagli altri appassionati del mondo equestre: subiamo tutti il fascino un po' struggente e malinconico di una poesia e una leggenda che non esistono più.

Roberto Chiezzi



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De: Nando1 Enviado: 06/03/2012 07:07
 
 

Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 06/03/2012 07:09

Il Purosangue Arabo 



E' sicuramente il cavallo più bello, il più elegante, il più in assoluto..!!! E’ il mio cavallo preferito:) Con questo non voglio togliere nulla alle altre razze, ma l'evidenza non si può negare.
E' considerato il capostipite di tutte le razze. E' un cavallo che ha un ottima resistenza, è molto robusto ed intelligente. Nessuna razza compete con lui, anzi gli allevatori tendono a prenderlo come "esempio".
La storia dell'Arabo fu divisa dall'emiro Abd-el-Kader(1808-1883) in quattro ere: da Adamo ad Ismaele; da Ismaele a Salomone; da Salomone al profeta Maometto; da Maometto in poi. Una prova sicura sull' esistenza della razza si ebbe già nel 786 d.C. grazie allo storico El kelbi.
Per ciò che riguarda lo sviluppo della razza bisogna dire che allevatori Europei hanno contribuito in modo positivo. Tra questi sono da citare Janow Podlaski in Polonia, Marbach in Germania, Bàbolna in Ungheria, ed infineTarbes,Pau, Gelos e Pompadour in Francia.

LE SUE CARATTERISTICHE

  • Altezza: 150 cm ma può arrivare anche a 152 cm.
  • Testa: è la parte che lo differenzia in modo assoluto dalle altre razze. E' piccola ma sicuramente molto bella. Le narici sono ampie ed il muso è piccolo.
  • Corpo: sodo e armonioso.
Occhi: sono espressivi e luminosi.

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 06/03/2012 07:11

Storia ed Origini del Cavallo

Il Cavallo (Equus caballus), è un mammifero ungulato di taglia grossa.
Unico della famiglia Equidae, appartiene al genere Equus.

Di antica domesticazione da una sottospecie estinta delle steppe asiatiche, il Tarpan , viene utilizzato come animale da sella, da tiro e da soma.

è in grado di rinselvatichirsi e di sopravvivere autonomamente allo stato brado.

Frutto di una lunga e ben conosciuta evoluzione, il cavallo presenta un'elevata

specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come le praterie, in particolare ha sviluppato una efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici.

I cavalli si dividono in dolicomorfi, mesomorfi e brachimorfi. Il tipo dolicomorfo comprende le "razze leggere da sella" (purosangue inglese, arabo, trottatori, ecc.); il tipo mesomorfo comprende le "razze da sella" (inglese e americana, Quarter Horse, trottatori, ecc.); il tipo brachimorfo comprende le "razze pesanti" (cavalli da tiro, Avelignese, ecc.).

 



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