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| من: Futuro2012 (الرسالة الأصلية) |
مبعوث: 05/12/2012 06:20 |
L'Origine del Natale
Storia del Natale nei secoli

Il Natale è la principale festa dell'anno, data simbolica della nascita di Gesù Cristo. Il periodo natalizio parte dalla vigilia, il 24 dicembre, fino all'Epifania, il 6 gennaio. Questa festa deriva da una mescolanza e sovrapposizione di feste, confluite poi in una sola di matrice cristiana.
Originariamente, i Celti festeggiavano il solstizio d'inverno - erroneamente, perché questo avviene il 21 e non il 25 dicembre. I Romani invece festeggiavano i Saturnali, in onore del dio Saturno, il dio dell'agricoltura. Venivano scambiati doni per augurare un periodo di pace e di prosperità. Successivamente, l'imperatore Aureliano sostituì i Saturnali con la festa del Sole, ovvero veniva festeggiato il giorno più breve dell'anno, il solstizio d'inverno. Nel nord Europa si celebrava invece la festa del raccolto.
Dunque, il 25 dicembre non è la data reale della nascita di Gesù e non ci sono tracce di questa nei Vangeli. Diverse erano state prese in considerazione. La Chiesa Orientale festeggiava la nascita di Cristo il 6 gennaio perché coincideva con l'originaria festa di Dioniso. Solo nel IV secolo d.C., quando il cristianesimo divenne religione ufficiale dell'Impero Romano, Papa Giulio I decise di far confluire le feste di origine popolare con la cristianità: nasce così il Natale come lo conosciamo. Molte delle tradizioni, come lo scambio dei doni, l'albero e il presepe, non sono di origine cristiana, ma pagana e solo in seguito hanno assunto questo carattere religioso, unendosi con altre feste di matrice cristiana come l'Epifania, che nasce originariamente come commemorazione del battesimo di Gesù. Il significato religioso attuale è però diverso: poiché rappresenta la fine del periodo natalizio e simboleggia l'avvento dei Re Magi che portano doni a Gesù Cristo.
La festa commemora la nascita di Gesù, ma inaugura anche un periodo di cambiamento e di rinnovamento, caratteristiche che si adattano perfettamente alla religione cristiana. Nell'antichità, la festa inaugurava la fine dell'anno e l'avvento di un nuovo periodo, in cui ci sarebbe stata serenità e prosperità. Nel mondo cristiano non è il passaggio dall'anno vecchio al nuovo, ma la nascita di Cristo stesso che porta e inaugura un nuovo tempo, un periodo di pace.
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Poesie di Natale

Le poesie di Natale per bambini sono il modo migliore per aspettare ed accogliere la festa più amata dai piccoli. In un certo senso, il Natale è proprio la festa dei bambini, che in questo giorno speciale possono divertirsi ed essere protagonisti tra amici e parenti. Le poesie di Natale poi sono un modo per avvicinare i più piccoli al vero spirito di questa festa che è fatta anche di dolci, regali e scherzi, ma non solo. Oggi vedremo insieme alcune bellissime e famose poesie natalizie che potrete recitare e far imparare ai vostri piccoli che si divertiranno un mondo ad esibirsi durante il pranzo della festa del prossimo 25 dicembre.
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Le poesie che vi proponiamo oggi sono perfette per festeggiare il Natale e per rendere i piccoli protagonisti di questa festa. Nelle settimane che precedono il 25 dicembre potranno così esercitarsi ed imparare a memoria questi semplici versi da recitare durante il pranzo con i parenti.
Nella notte di Natale
Nella notte di Natale ogni stella mette le ali e discende di lassù per vedere il bambino Gesù. Angioletti fate piano per entrar nella capanna c’è Gesù che fa la nanna. “Ninna nanna bambino Gesù…”
A Babbo Natale
Un solo grande dono ti chiedo per le feste e se tu sarai buono io non sarò una peste. Vorrei che regalassi a tutta la famiglia un cesto di salute per stare a meraviglia. E se tra doni e pensieri ti resta un pacchettino lo accetto volentieri… …lo sai, sono un bambino!
Anche quest’anno è già Natale
Anche quest’anno è già Natale e insieme a te vorrei festeggiare dandoti non solo un dono da scartare e con il quale poi giocare. Ma un sorriso da non dimenticare e un abbraccio per farti ricordare. Un’emozione che nel tuo cuore possa arrivare e che non ti faccia mai scordare perchè c’è gioia oggi che è Natale! Chiudi gli occhi e prova a immaginare: una grotta e una stalla c’è una culla nella paglia e un bambino piccino piccino che si chiamo Gesù Bambino e che rinasce per farci ricordare che solo il bene deve contare!
L’albero dei poveri di Gianni Rodari
La neve è bianca come il sale, la neve è fredda, la notte è nera ma per i bambini è primavera: soltanto per loro, ai piedi del letto è fiorito un albereto. Che strani fiori, che frutti buoni Oggi sull’albero dei doni: bambole d’oro, treni di latta, orsi dal pelo come d’ovatta, e in cima, proprio sul ramo più alto, un cavalo che spicca il salto. Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato, ed ecco, adesso, mi sono destato: nella mia casa, accanto al mio letto non è fiorito l’alberetto. Ci sono soltanto i fiori del gelo Sui vetri che mi nascondono il cielo. L’albero dei poveri sui vetri è fiorito: io lo cancello con un dito.
Il mago di Natale di Gianni Rodari
Se io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento, ma non l’alberello finto, di plastica, dipinto che vendono adesso all’Upim: un vero abete, un pino di montagna, con un po’ di vento vero impigliato tra i rami, che mandi profumo di resina in tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti. Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie per tutte le vie. In via Nazionale farei crescere un albero di Natale carico di bambole d’ogni qualità, che chiudono gli occhi e chiamano papà, camminano da sole, ballano il rock and roll e fanno le capriole. Chi le vuole, le prende: gratis, s’intende. In piazza San Cosimato faccio crescere l’albero del cioccolato; in via del Tritone l’albero del panettone in viale Buozzi l’albero dei maritozzi, e in largo di Santa Susanna quello dei maritozzi con la panna. Continuiamo la passeggiata? La magia è appena cominciata: dobbiamo scegliere il posto all’albero dei trenini: va bene piazza Mazzini? Quello degli aeroplani lo faccio in via dei Campani. Ogni strada avrà un albero speciale e il giorno di Natale i bimbi faranno il giro di Roma a prendersi quel che vorranno. Per ogni giocattolo colto dal suo ramo ne spunterà un altro dello stesso modello o anche più bello. Per i grandi invece ci sarà magari in via Condotti l’albero delle scarpe e dei cappotti. Tutto questo farei se fossi un mago. Però non lo sono che posso fare? Non ho che auguri da regalare: di auguri ne ho tanti, scegliete quelli che volete, prendeteli tutti quanti.
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