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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: lucy46  (Mensaje original) Enviado: 06/03/2013 17:45
Papa Lino

Lino (Volterra ?, ... – Roma ?, 23 settembre 79)
fu il primo successore di Pietro
e quindi il 2° vescovo di Roma
e papa della Chiesa cattolica tra il 64/68 e il 76/79.
È venerato come santo dalla Chiesa cattolica
e dalle Chiese ortodosse.

Sulla sua vita si hanno poche notizie certe. Secondo Johann Heinrich Zedler era originario di Volterra, in Toscana, dove, nel 1480, fu edificata una chiesa sul luogo in cui si riteneva sorgesse la sua casa. Trasferitosi a Roma per ragioni di studio, si convertì presto al Cristianesimo. Nell'Urbe conobbe anche Paolo di Tarso che sembra accennasse a lui nella seconda lettera a Timoteo: «Ti salutano Tubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i fratelli». A Roma avrebbe sostituito Pietro apostolo nei periodi della sua assenza dalla città, pur essendo il vescovo e predicatore ufficiale nella città di Besanzone, in Gallia. Sempre secondo il Liber Pontificalis, sembra che Lino abbia prescritto alle donne di entrare in chiesa con il capo coperto e senza dubbio questa prescrizione è dovuta a chiari insegnamenti Biblici. Di fatto, la prescrizione è rimasta in vigore fino al XX secolo. Lino introdusse nel canone della messa la parte detta Comunicantes (anch'essa eliminata solo dalla riforma liturgica operata dal Concilio Vaticano II) e aggiunse alla veste, come simbolo dell'autorità papale, il pallio, una striscia di lana bianca a croci nere, tuttora in uso. Durante il suo pontificato, sotto il quale si successero cinque imperatori (Nerone, Servio Sulpicio Galba, Otone, Vitellio e Tito Flavio Vespasiano), L'avvenimento più importante verificatosi durante il suo pontificato fu certamente la conclusione della guerra giudaica con la distruzione, da parte dei romani, della città e del Tempio di Gerusalemme, nel 70. Oltre che per la portata storica, l'avvenimento assunse una notevole rilevanza anche per altri aspetti di "politica cristiana". La distruzione di Gerusalemme era innanzi tutto la conferma della profezia di Gesù che aveva annunciato che del Tempio non sarebbe rimasta pietra su pietra, ed era quindi anche un indizio della prossima fine del mondo e del conseguente avvento del Regno di Dio. Il Liber Pontificalis sostiene che Lino sarebbe stato martirizzato il 23 settembre del 76, mediante decapitazione, per decreto del console Saturnino, ma il fatto sembra privo di fondamento, dal momento che in quel periodo non si ha notizia di persecuzioni contro i cristiani. Inoltre, Ireneo di Lione indicò come martire fra i primi vescovi romani solamente Telesforo. Il Liber Pontificalis riferisce anche che Lino, dopo la sua morte, fu seppellito sul Colle Vaticano, accanto all'apostolo Pietro. Non si sa se l'autore avesse qualche prova decisiva a supporto di questa affermazione però, come Pietro fu certamente sepolto ai piedi del Colle Vaticano, è lecito supporre che anche i primi vescovi della Chiesa romana furono inumati in quella zona. Secondo Torrigio, quando in San Pietro fu costruito l'attuale altare della confessione (nel 1615), furono rinvenuti dei sarcofagi, tra i quali ve ne era uno con su scritta la parola Linus.



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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: Futuro2012 Enviado: 07/03/2013 06:07
San Lino, papa Martir
San Lino, papa martire




Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 07/03/2013 17:59
BIOGRAFIA DI PAPA LINO
 

 
Sulla vita di papa Lino si hanno poche notizie certe. Il Liber Pontificalis afferma che Lino era originario della Tuscia, e che il nome di suo padre era Herculanus; ma non è possibile verificare l'origine di questa asserzione. Secondo Johann Heinrich Zedler era originario di Volterra, in Toscana, dove, nel 1480, fu edificata una chiesa sul luogo in cui si riteneva sorgesse la sua casa. Trasferitosi a Roma per ragioni di studio, si convertì presto al Cristianesimo. Nell'Urbe conobbe anche Paolo di Tarso che sembra accennasse a lui nella seconda lettera a Timoteo: «Ti salutano Tubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i fratelli». A Roma avrebbe sostituito Pietro apostolo nei periodi della sua assenza dalla città, pur essendo il vescovo e predicatore ufficiale nella città di Besanzone, in Gallia.
 
Sempre secondo il Liber Pontificalis, sembra che, "in conformità con quanto disposto da San Pietro", Lino abbia prescritto alle donne di entrare in chiesa con il capo coperto e senza dubbio questa prescrizione è dovuta a chiari insegnamenti Biblici come nella Prima lettera ai Corinzi. Di fatto, la prescrizione è rimasta in vigore fino al XX secolo. Lino introdusse nel canone della messa la parte detta Comunicantes (anch'essa eliminata solo dalla riforma liturgica operata dal Concilio Vaticano II) e aggiunse alla veste, come simbolo dell'autorità papale, il pallio, una striscia di lana bianca a croci nere, tuttora in uso.
 
Durante il suo pontificato, sotto il quale si successero cinque imperatori (Nerone, Servio Sulpicio Galba, Otone, Vitellio e Tito Flavio Vespasiano), Lino ebbe a che fare -contrastandola- con la scuola di Simon Mago, continuata dal discepolo Menandro, e con gli Ebioniti, giudeo-cristiani che praticavano l'osservanza della legge mosaica.


 
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