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| De: rom* (Mensaje original) |
Enviado: 09/06/2013 08:11 |
Ogni giorno è diverso dall’altro,
ogni alba porta con sè il suo speciale miracolo, il suo istante magico,
in cui si distruggono gli universi passati e nascono nuove stelle. I Navajo, infatti,
insegnano ai loro bambini che ogni mattina il sole che sorge è un sole nuovo.
Nasce ogni giorno, vive solo per quel giorno, muore alla sera e non ritornerà più.
Dicono ai loro piccoli: Il sole ha solo questo giorno, un giorno.
Vivi bene la tua vita in modo che il sole non abbia sprecato il suo tempo prezioso. - Paulo Coelho -
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"Ogni giorno è un giorno in più per amare,
un giorno in più per sognare,
un giorno in più per vivere..."
Padre Pio
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De: Nando1 |
Enviado: 09/06/2013 11:25 |
Ogni giorno vale una vita
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"Un giorno di molti anni fa ho incontrato il Male: sembrava poca cosa, appena un leggero impaccio alla mano. E invece... malattia di Parkinson giovanile. Avevo trentasei anni e trentanove al momento della diagnosi. Ho 'dato fuori di matto' e ho fatto un mucchio di sciocchezze - proprio non ne volevo sapere! Eppure, eccomi qua, ventisei anni più tardi, con due elettrodi piantati nel cervello e due batterie sotto la pelle ma VIVA, fuori dal letto e in piedi." Lucilla Bossi è nata sotto una buonissima stella. Figlia unica di una bella famiglia milanese, è stata una splendida ballerina della Scala di Milano, in seguito una spensiera...
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"Un giorno di molti anni fa ho incontrato il Male: sembrava poca cosa, appena un leggero impaccio alla mano. E invece... malattia di Parkinson giovanile. Avevo trentasei anni e trentanove al momento della diagnosi. Ho 'dato fuori di matto' e ho fatto un mucchio di sciocchezze - proprio non ne volevo sapere! Eppure, eccomi qua, ventisei anni più tardi, con due elettrodi piantati nel cervello e due batterie sotto la pelle ma VIVA, fuori dal letto e in piedi." Lucilla Bossi è nata sotto una buonissima stella. Figlia unica di una bella famiglia milanese, è stata una splendida ballerina della Scala di Milano, in seguito una spensierata giramondo e infine sposa e mamma di Federico. Poi è arrivato quel maledetto giorno in cui la mano destra non riusciva ad arrotolare gli spaghetti nel piatto. Il primo sintomo, inequivocabile, di quello che qualche anno dopo le verrà diagnosticato: Parkison giovanile. Da quella terribile scoperta, Lucilla Bossi ha provato tutto e il contrario di tutto: sia luminari della medicina che icone della spiritualità. Una lunga via crucis che però ha avuto il merito di guidarla inconsapevolmente al centro più profondo del suo essere. Molto spesso i malati di Parkinson sembrano persone depredate dell'anima. Le spire della malattia li trasformano in gusci vuoti e tremanti, privi di quella scintilla vitale che sta nascosta dentro di noi. Lucilla Bossi non è riuscita ovviamente a debellare la malattia, ma si è tenuta l'anima. Da quasi trent'anni convive con il Male, ma ha scoperto la gioia di essere al mondo e ne assapora ogni istante e ogni sfumatura. La sua è una storia di dolore e di gioia, di disperazione e di entusiasmo, di crolli e di resurrezioni. Una storia esemplare e verissima, che dimostra come il "pensare positivo" può alleviare il fardello di una malattia incurabile.
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