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General: il discepolo e il sacco di patate
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Rispondi  Messaggio 1 di 4 di questo argomento 
Da: rom*  (Messaggio originale) Inviato: 17/07/2013 07:10
Il discepolo e il sacco di patate        
Un giorno il saggio diede al discepolo un sacco vuoto e un cesto di patate.
"Pensa a tutte le persone che hanno fatto o detto qualcosa contro di te recentemente, specialmente quelle che non riesci a perdonare. Per ciascuna, scrivi il nome su una patata e mettila nel sacco".
Il discepolo pensò ad alcune persone e rapidamente il suo sacco si riempì di patate.
"Porta con te il sacco, dovunque vai, per una settimana" disse il saggio. "Poi ne parleremo".
Inizialmente il discepolo non pensò alla cosa. Portare il sacco non era particolarmente gravoso. Ma dopo un po', divenne sempre più un gravoso fardello. Sembrava che fosse sempre più faticoso portarlo, anche se il suo peso rimaneva invariato.
Dopo qualche giorno, il sacco cominciò a puzzare. Le patate marce emettevano un odore acre. Non era solo faticoso portarlo, era anche sgradevole.
Finalmente la settimana terminò. Il saggio domandò al discepolo: "Nessuna riflessione sulla cosa?".
"Sì Maestro" rispose il discepolo. "Quando siamo incapaci di perdonare gli altri, portiamo sempre con noi emozioni negative, proprio come queste patate. Questa negatività diventa un fardello per noi, e dopo un po', peggiora."
"Sì, questo è esattamente quello che accade quando si coltiva il rancore. Allora, come possiamo alleviare questo fardello?".
"Dobbiamo sforzarci di perdonare".
"Perdonare qualcuno equivale a togliere una patata dal sacco. Quante persone per cui provavi rancore sei capace di perdonare?"
"Ci ho pensato molto, Maestro" disse il discepolo. "Mi è costata molta fatica, ma ho deciso di perdonarli tutti".


 
 


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Rispondi  Messaggio 2 di 4 di questo argomento 
Da: Marika Inviato: 17/07/2013 11:29

Il risentimento e il perdono sono due elementi dell’altalena voler male-voler bene. Ambedue si fondano sull’Amore, perché esperienza primaria, ma mentre il perdono aumenta la qualità vibrazionale, il risentimento le nuoce.

Il risentimento esprime la mancata accettazione degli altri e del mondo, come propria illusoria proiezione, perché non si è in Pace con se stessi, a causa del “se stessi” (identità immaginata). Può essere stimolato da avvenimenti “esterni”, ma la ragione principale del rancore consiste nel proprio modo di reagire a queste sollecitazioni. Chi Ama non genera risentimento, ogni sua reazione è Amore.

Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.
Sacre Scritture


Rispondi  Messaggio 3 di 4 di questo argomento 
Da: Piero889 Inviato: 17/07/2013 14:49
Provare rancore verso la persona che ci ha causato un forte dolore è comprensibile e umano.

Ma la vita quotidiana è contornata da tante piccole sfaccettature relative alla diversa sensibilità delle persone. 
Occorre quindi tenerne conto.
 Tali differenze possono a volte generare conflitti e rancore.

Secondo me è il perdono quel il sentimento che elimina il rancore.

Ma occorre indirizzare questa "facoltà" nella giusta direzione.

Se sbagliamo oggetto del perdono, difficilmente saremo in pace con noi stessi.

Alle volte (forse spesso, se non sempre) il vero obiettivo del perdono deve essere "noi stessi". 
Perdonarci per non avere saputo prevedere o evitare un dolore fa si che il rancore verso quella persona o situazione si affievolisca.


Rispondi  Messaggio 4 di 4 di questo argomento 
Da: rom* Inviato: 18/07/2013 08:27
La vita è breve.
Perdona in fretta,
bacia lentamente,
ama davvero,
ridi sempre di gusto…
E non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.

Sergio Bambarén  "Lettera a mio figlio sulla felicità"
 


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