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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: Mariellina  (Mensaje original) Enviado: 16/01/2014 01:22





Dian Fossey (San Francisco, 16 gennaio 1932 – Ruanda, 26 dicembre 1985) è stata una zoologa statunitense.
 
Dedicò gran parte della sua vita all'osservazione ed allo studio dei gorilla.
 La sua attività fu svolta prevalentemente sulle montagne e nelle foreste del Ruanda, nel Volcanoes National Park,
 inizialmente sotto la guida del famoso paleontologo Louis Leakey.
 Il suo lavoro è stato spesso paragonato a quello che fece Jane Goodall studiando gli scimpanzé.







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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: Mariellina Enviado: 16/01/2014 01:26
Dian Fossey nacque il 16 gennaio 1932 a San Francisco, California, figlia di George e Kitty Fossey. I problemi economici del padre, portarono al divorzio della coppia nel 1938 e Dian fu affidata alla madre che qualche anno dopo si risposò con il ricco costruttore Richard Price. Anni dopo anche il padre si risposò, ma continuarono vari problemi che lo condussero nel 1968 a suicidarsi, mentre Dian era in Ruanda. Gelidi invece furono i rapporti che Dian ebbe col suo patrigno, tanto che non fu neanche mai adottata ufficialmente.
 
Dian si iscrisse alla facoltà di veterinaria all'Università della California, Davis subito dopo aver conseguito il diploma a San Francisco. Dovette però superare notevoli contrasti col patrigno che voleva per lei un futuro diverso, legato alla sua attività d'affari, ma lei caparbiamente, continuò per la sua strada. Dian successivamente si trasferì al San Josè State College (attualmente San Josè State University) per studiare terapia occupazionale, dopo aver avuto problemi con materie quali chimica e fisica. Nel 1954 si è laureata. Dopo ulteriori specializzazioni, Dian si è trasferita nel Kentucky dove è diventata direttore del dipartimento di terapia occupazionale al Kosair Crippled Children Hospital in Louseville. In quegli anni divenne cattolica.
 
I primi interessi per l'Africa[modifica sorgente]
 
Dian incominciò ad interessarsi dei gorilla dopo aver letto il libro del famoso zoologo George Schaller. Nel 1963 si finanziò da sola con 8 000 dollari statunitensi il suo primo viaggio in Africa di ben sei settimane. In Tanzania Dian incontrò il dottor Louis Leakey e sua moglie Mary, che esaminavano quell'area alla ricerca di fossili umani. Lavorò per un periodo con loro, prima di partire per lo Zaire dove ebbe i primi contatti con alcuni gorilla. Malgrado l'entusiasmo però, fu costretta a tornare negli USA poco dopo. Nel 1966 ci fu la grande svolta, Leakey contattò la Fossey per uno studio a lungo termine sui gorilla e quella fu l'inizio della sua attività stabile in Africa.
 
Il lavoro sui gorilla[modifica sorgente]
 
Nel 1967 Dian fondò il Karisoke Research Center, in una remota foresta situata nella provincia del Ruhengeri, in Ruanda per osservare i gorilla. I suoi studi ebbero un tale successo che nel 1970 il National Geographic Magazine inviò un suo fotografo, Bob Campbell per documentare il lavoro della Fossey, facendo diventare la studiosa una delle principali esperte mondiali di gorilla africani. Dian sfruttò tutta quella celebrità per pubblicizzare la causa dei gorilla, pericolosamente minacciati dai bracconieri che mettevano a rischio la sopravvivenza dell'intera specie. Particolarmente famose sono le fotografie nelle quali la Fossey viene toccata da uno dei gorilla da lei più amati, il giovane maschio battezzato Digit, proprio a testimoniare il rapporto di cordialità che si era instaurato con quegli animali che ancora oggi sono considerati pericolosi ed aggressivi. Dian intraprese anche delle dure battaglie per salvaguardare sia l'habitat dei gorilla, minacciati dal crescente turismo in quelle zone incontaminate dell'Africa sia i gorilla stessi, minacciati da numerosi zoo europei che pagavano ingenti somme di denaro pur di avere cuccioli ed adulti da esporre nelle loro strutture. Ad ogni modo gli attacchi dei bracconieri continuarono incessantemente, malgrado le azioni, alle volte anche molto decise della studiosa, molti gorilla vennero uccisi, mentre altri furono portati via dalle loro montagne per essere messi in vari zoo del mondo, dove in pochi anni morivano puntualmente. Dian affermò che guardare gli animali in gabbia in uno zoo non era etico, e si appellò alla Comunità Europea per modificare le regole di cattura degli animali. La Fossey scrisse anche un libro, Gorillas in the Mist, che attualmente è considerato uno dei migliori manuali per lo studio teorico delle abitudini dei gorilla.
 
La morte[modifica sorgente]
 
Dian Fossey fu brutalmente assassinata la sera del 26 dicembre 1985 nella sua capanna. L'arma del delitto fu un arnese locale, chiamato panga, usato dai bracconieri per uccidere i gorilla una volta caduti in trappola. La Fossey fu ritrovata solo il giorno seguente, oramai priva di vita. Farley Mowat, il biografo della Fossey, ha scritto nel suo libro Woman in the Mists, che con ogni probabilità la morte della studiosa è da attribuire a chi in Ruanda non aveva interesse alla salvaguardia dei gorilla o chi vedeva nella Fossey una minaccia alla crescente e redditizia attività turistica della regione. Ad ogni modo sulla morte di Dian Fossey c'è ancora un fitto mistero, è opinione di Mowat che chi ha colpito a morte la studiosa, doveva conoscere bene la zona dell'accampamento e soprattutto le abitudini della vittima, che non era solita lasciare entrare nessuno e dormiva sempre ben chiusa nella sua capanna e a confermare queste tesi, ci fu l'arresto di tutti i membri del suo staff, accusati di complicità nell'omicidio, che potrebbe avere avuto come mandante anche alte sfere del governo ruandese, mai punite a distanza di decenni. Di tale parere sembrerebbe anche il neurobiologo-primatologo R. Sapolskj, (nel volume citato in Approfondimenti sulla personalità) secondo cui le autorità ruandesi accusarono dell'omicidio uno studente americano, dopo essersi però accertate che questi avesse lasciato il paese. Secondo però un'altra versione, ritenuta la più probabile, a uccidere Dian Fossey sarebbero stati i bracconieri, poiché la Fossey rappresentava per loro una grande minaccia per il bracconaggio e per la caccia illegale ai gorilla, dati i suoi numerosi interventi, talvolta anche decisivi, e quindi i bracconieri l'avrebbero uccisa per evitare che potesse continuare ad essere un intralcio per i loro affari. Mowat afferma anche che la causa scatenante l'omicidio fu il visto di 2 anni rilasciato alla Fossey qualche settimana prima dell'assassinio. Visto che le garantiva una permanenza lunghissima nel paese. Dopo la sua morte, il nome di Dian Fossey fu usato indebitamente dalle autorità locali per pubblicizzare il settore del turismo locale. Durante il genocidio ruandese del 1994, il campo dove lavorò la Fossey fu completamente distrutto e quelle foreste furono invase da decine di profughi in fuga dalla guerra che procurarono danni irrimediabili all'habitat naturale dei gorilla. Oggi, tale campo è in ricostruzione.
 
Omaggi a Dian Fossey[modifica sorgente]
 
Dopo la sua morte, fu creato il "Dian Fossey Gorilla Fund International" che ha lo scopo di trovare fondi da destinare alla salvaguardia dei primati africani. Inoltre alcuni amici della studiosa, tra cui il dottor Shirley McGreal continuarono la sua opera, collaborando ancora con l'"International Primate Protection League" (IPPL) che aveva già coinvolto la stessa Fossey.
 
La biografia della Fossey è inoltre diventa parte della memoria collettiva grazie a un film a lei dedicato. Già mesi prima della sua morte Dian Fossey aveva firmato un contratto da un milione di dollari con la Warner Bros. per creare un film intitolato Gorillas in the Mist: the story of Dian Fossey (italiano: Gorilla nella nebbia: la storia di Dian Fossey), che fu poi realizzato ed ebbe come protagonista Sigourney Weaver nei panni della Fossey, in realtà ben diversa fisicamente.
 
Molti sono i libri dedicati alla studiosa, tra cui No one loved gorillas more scritto da Camilla de la Bedovore nel 2005 e Gorillas Dreams: The legacy of Diane Fossey scritto dalla giornalista investigativa Georgiane Nienaber nel 2006.
 
Approfondimenti sulla personalità
 
La personalità e il lavoro di Dian Fossey sono presentate, con molti elementi di valutazione, in un capitolo del godibilissimo libro "Diario di un uomo scimmia", del neurobiologo e primatologo R. Sapolskj che ha trascorso diversi periodi di studio di un gruppo di babbuini nel bush keniota, non lontano dai luoghi della Fossey, che, ancora studente, aveva conosciuto e ammirato. Importante ai fini della ricostruzione degli eventi che portarono alla sua uccisione, tra l'altro, il fatto che tra i cosiddetti bracconieri vi fossero in realtà molti cacciatori-raccoglitori della tribù batwa, nelle cui trappole accidentalmente restavano presi dei gorilla, con la conseguente, non voluta, morte. La reazione sproporzionata e dissennata della Fossey a queste morti (che inizialmente furono accertatamente accidentali), fu prima la distruzione sistematica delle trappole, privando la tribù della sua principale fonte di sussistenza, poi addirittura di far prendere in ostaggio alcuni adolescenti della tribù dando origine a una escalation che portò alla deliberata uccisione di altri esemplari. La stessa comunità scientifica fu divisa sulla linea da prendere nei confronti della studiosa, che veniva apprezzata per le sue scoperte, ma anche criticata per la sua indifferenza alle metodiche della ricerca canonica e il suo operato in campo quanto meno discutibile. Le si riconosceva il merito di aver portato all'attenzione del mondo la situazione dei gorilla di montagna, ma si sottolineava che la sua sostanziale incapacità di gestire la situazione aveva causato altrettanti danni. Altre osservazioni di Sapolsky contribuiscono a delineare una personalita' complessa e umanamente segnata da irrisolte problematiche famigliari e personali.


Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 16/01/2014 03:52

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Acquario Enviado: 16/01/2014 05:37
Dian Fossey e i suoi gorilla
La zoologa statunitense nota per essersi dedicata allo studio dei gorilla è la protagonista del doodle di oggi per ricordare gli 82 anni dalla sua nascita


  
Dian Fossey è stata un’importante zoologa statunitense che ha dedicato buona parte della sua vita all’osservazione e allo studio dei gorilla: nacque il 16 gennaio 1932, esattamente 82 anni fa, e fu uccisa la sera del 26 dicembre 1985 nella sua tenda sui monti Virunga, in Ruanda, dove stava svolgendo le sue ricerche sui gorilla.
 Dian Fossey, insieme a un gruppo di gorilla, è la protagonista del doodle della versione italiana di Google, oggi. 
Fossey era considerata una dei più importanti primatologi del mondo: faceva parte del cosiddetto gruppo “Trimates”, cioè il gruppo formato da tre donne – Jane Goodall, Biruté Galdikas e Dian Fossey – mandato dal celebre archeologo e paleontologo Louis Leakey a studiare i primati nel loro ambiente naturale.
 La storia della sua vita e del suo impegno nello studio dei gorilla è diventata famosa grazie al film “Gorilla nella nebbia: la storia di Dian Fossey” uscito nel 1988 e interpretato da Sigourney Weaver: il film era l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro (Gorillas in the Gorilla nella nebbia:mist nella versione originale) scritto da Diane Fossey.


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