Rispondi |
Messaggio 1 di 7 di questo argomento |
|
Da: rom* (Messaggio originale) |
Inviato: 12/10/2014 14:01 |
Rispettare il tempo
«Io non aspetto altro che la sera, poi vado a letto, mi tiro le coperte fin sulla testa e immagino di essere morto», ha scritto un preadolescente.
È una frase agghiacciante, la testimonianza di un rapporto sbagliato con il fattore «tempo», ridotto ad una massa di impegni che schiacciano. Per molti preadolescenti, oggi, è così. Neanche il Presidente della Repubblica ha una giornata fitta come la loro.
Non è semplice per i bambini afferrare il concetto di tempo. Sono sballottati di qua e di là, festeggiano compleanni, iniziano e terminano periodi scolastici e vacanze, ma raramente sono aiutati a capire l'importanza del fattore tempo. Oggi soprattutto, i bambini vivono un 'esperienza di tempo estremamente frazionato da attività diverse, un tempo spesso frenetico, caotico. Non hanno quasi mai l'esperienza fondamentale di «essere padroni del tempo».In molti casi sono i genitori stessi, troppo tolleranti su questo punto, a lasciare che i figli conducano una vita vuota, priva di attività veramente interessanti, noiosa.
Dal punto di vista pedagogico è invece molto importante aiutare i bambini a comprendere il «valore» del tempo, come dono irripetibile e opportunità da gestire con intelligenza. Fin da piccoli, devono essere abituati a dividere il tempo, a sfruttarlo meglio, a capire un orario, il senso della puntualità, di una scadenza, ma soprattutto devono essere aiutati a imparare il rispetto del tempo.
La fiaba che presentiamo può servire ad avviare, all'inizio dell'anno, una conversazione su questo tema, così spesso lasciato solo a predicozzi e reprimende.
44. AURORA E I DODICI MESI
C'era una volta una donna di nome Geltrude, che abitava in una casetta in mezzo al bosco con le sue due figlie: Aurora e Senna. Aurora era piccola e bionda, dolce e gentile. Senna, capricciosa e scontrosa, aveva lunghi capelli neri ma era la preferita di mamma Geltrude.
Senna invidiava la dolcezza della sorella e le faceva ogni sorta di dispetti, sempre giustificata e anche appoggiata dalla madre.
./. continua
|
|
|
Primo
Precedente
2 a 7 di 7
Successivo
Ultimo
|
Rispondi |
Messaggio 2 di 7 di questo argomento |
|
Da: rom* |
Inviato: 12/10/2014 14:02 |
Dodici strane figure
Un anno, a Capodanno, Senna cominciò a strillare e a pestare i piedi, tanto da far tremare le pareti della casetta. Voleva un mazzolino di violette. Come se non bastasse voleva a tutti i costi che a procurarglielo fosse la povera Aurora. E subito!
Geltrude, naturalmente, diede ragione a Senna e spedì la bionda fanciulla nel gelido bosco, sperando che si smarrisse.
Aurora, con il suo vestitino leggero e un grembiulino che pareva una ragnatela, tanto era sottile, si mise a vagare per il bosco pieno di neve. E intanto pensava al suo triste destino.
La notte si sarebbe chiusa ben presto su di lei, facendole perdere l'orientamento. Già sentiva il ghiaccio che l'avvolgeva inesorabile.
Camminando sconsolata, Aurora giunse ad una radura che si apriva in cima ad una collina, dove si imbatté in uno strano gruppo di persone.
Intorno al fuoco scoppiettante sedevano infatti dodici strane figure; erano i dodici Mesi dell'anno. Il primo a rivolgere la parola ad Aurora fu un vecchio dalla lunghissima barba bianca.
Era assiso su una roccia più grande di quelle sulle quali sedevano i suoi compagni e teneva in mano un lungo bastone: era infatti il Mese in carica: era Gennaio, il primo Mese dell'anno, canuto come l'inverno, ma giovane e nuovo a ogni anno nuovo.
Dopo di lui, nell'arco di trecentosessantacinque lunghi giorni, i suoi undici compagni si sarebbero succeduti sulla grande roccia, con in mano il bastone del comando, per recitare sul palcoscenico del mondo l'eterna poesia delle stagioni.
|
|
|
Rispondi |
Messaggio 3 di 7 di questo argomento |
|
Da: rom* |
Inviato: 12/10/2014 14:04 |
Una fantastica fioritura di violette
Dopo avere invitato Aurora ad avvicinarsi al fuoco per scaldarsi, Gennaio le chiese come mai si trovasse a vagare nel bosco nel primo giorno dell'anno.
Vedendo la fanciulla così triste e intirizzita, Gennaio non le fece fretta e altrettanto cortesi si dimostrarono gli altri Mesi dell'anno, riuniti intorno al fuoco.
Aurora, quando si fu un po' riscaldata, spiegò quale fosse il suo problema: trovare delle violette in quella gelida giornata invernale. Parlava in modo semplice e gentile e i Mesi l'ascoltavano con molta attenzione.
Quando Aurora ebbe terminato di raccontare la sua storia, Gennaio chiese a Marzo di aiutarla. Il Mese di Marzo, un pazzerello con i capelli rossi, si dichiarò ben felice di assolvere tale compito.
Decise dunque di anticipare, ma solo per alcune ore, la sua uscita sul palcoscenico del mondo, anche se non era ancora arrivato il momento. Gennaio gli cedette il proprio posto e il bastone del comando, che Marzo fece roteare sopra il fuoco.
D'incanto, mentre le fiamme si alzavano impetuose, la neve lasciò i rami degli alberi e la radura del bosco per far posto a una fantastica fioritura di violette che sembravano pezzetti di cielo finiti nell'erba.
Aurora ne colse un bel mazzetto; poi, attraversando un luminoso paesaggio marzolino, ritrovò facilmente la strada di casa. Mamma Geltrude l'accolse malissimo: aveva impiegato troppo tempo per trovare le violette e ora Senna non sapeva più che farsene! Adesso desiderava invece moltissimo mangiare un bel cestino di profumate fragole di bosco.
«Corri subito fuori a cercarle», sbraitò severa Geltrude, rivolta alla povera Aurora. «E vedi di fare in fretta! L'anno comincerebbe male se il desiderio della mia cara Senna rimanesse insoddisfatto. E porta solo fragoline dolci, ricordati! »
Aurora aveva le lacrime agli occhi e un grosso sconforto nel cuore. Davvero l'anno cominciava malissimo, per lei! Si sentiva stanca e infreddolita e soprattutto non aveva proprio nessuno che si preoccupasse almeno un pochino per lei. Rassegnata, la fanciulla riprese la via del bosco, che nel frattempo era tornato al gelo invernale.
|
|
|
|
|
|
Rispondi |
Messaggio 4 di 7 di questo argomento |
|
Da: rom* |
Inviato: 12/10/2014 14:05 |
Fragoline come rubini
Poco dopo ritrovò i dodici Mesi seduti intorno al fuoco. Gennaio l'accolse con un gran sorriso e la pregò di avvicinarsi, di andare a scaldarsi accanto a loro. Ma Aurora era così triste da non riuscire nemmeno a parlare. Solo quando si fu un po' ripresa, sia per il calore del fuoco sia per la gentilezza dei dodici Mesi, Aurora fu in grado di raccontare a tutti le pretese della madre.
Le viole profumate non erano servite proprio a nulla. Adesso Aurora doveva trovare delle fragole.
«E subito», singhiozzava. «E non importa se c'è la neve, se il tempo è gelido, la terra è addormentata e io ho addosso solo questo vestitino di cotone e un grembiulino che non mi ripara niente...».
I dodici Mesi la ascoltavano preoccupati e increduli, con le facce giovani o vecchie, allegre o serie, ma tutte dipinte di affetto e di simpatia.
I dodici Mesi si consultarono rapidamente, e fu di nuovo Gennaio a proporre la cosa più sensata, l'aiuto del Mese più adatto.
Per soddisfare un desiderio così ci voleva senz'altro un Mese dolce e mite, caldo ma non troppo. Quand'è infatti che maturano le fragole? Ma a Giugno, no?
E infatti fu proprio il Mese di Giugno che si mosse dal suo posto. Era un tipo simpatico, con una bella tunica color giallo acceso, ciliege per orecchini, un papavero all'occhiello e un paio di baffoni a manubrio. Salì con un balzo sulla roccia più alta, agitò il bastone che Gennaio gli aveva prestato e nel bosco l'estate prese repentinamente il posto dell'inverno.
Il cielo si tinse di bianco e di azzurro intenso. Cespugli verdissimi si caricarono di fragoline rosse rosse, come rubini d'aurora incastonati nella terra.
Aurora, felice, raccolse le fragole, ringraziò Giugno e si avviò, svelta svelta, verso casa.
|
|
|
Rispondi |
Messaggio 5 di 7 di questo argomento |
|
Da: rom* |
Inviato: 12/10/2014 14:05 |
Una bella mela rossa
Giunse a casa felice: grazie all'aiuto di Giugno era riuscita a trovare proprio quello che la sorella voleva. Senna si dimostrò soddisfatta del dono. Si sbafò le fragole, ma poi avanzò nuove pretese.
“Adesso voglio una mela rossa!”, strillò battendo i piedi per terra.
Aurora dovette ritornare nel bosco, che l'inverno era tornato a stringere nel suo gelido abbraccio. La fanciulla tremava per il freddo e per la disperazione: che razza di vita era mai la sua? Era molto scoraggiata, tanto che quasi perse la strada. Ma si fece forza e ritrovò la radura dove erano radunati i dodici Mesi.
Si dimostrarono sorpresi del suo ritorno, ma accettarono di buon grado di aiutarla. Questa volta toccò a Settembre trovare la soluzione. Il buon Mese dall'aspetto amabile roteò il bastone di comando e fece apparire un tiepido paesaggio settembrino che aveva al suo centro un albero carico di mele mature.
Aurora colse due mele, ringraziò calorosamente l'amico Settembre e corse a casa. Sperava che la madre e la sorella le dimostrassero un po' di gratitudine, ma si illudeva. Mamma Geltrude la rimproverò per aver portato solo due mele, poi, punta dalla curiosità, volle sapere dove avesse trovato un melo carico di frutti maturi in pieno inverno.
Aurora raccontò tutto: il cammino nella neve fino alla radura nel bosco, l'incontro con i dodici Mesi, l'aiuto che per ben tre volte essi le avevano dato.
Mamma Geltrude ne dedusse che, se era così semplice, anche Senna avrebbe potuto andare nel bosco per procurarsi tutte le mele che voleva. Seguendo i consigli della mamma, poco dopo, ben protetta da una calda pelliccia, Senna si incamminò verso la radura di cui aveva parlato Aurora.
|
|
|
Rispondi |
Messaggio 6 di 7 di questo argomento |
|
Da: rom* |
Inviato: 12/10/2014 14:06 |
Una tremenda bufera di neve
Cammina, cammina, s'inoltrò tra gli alberi e ben presto arrivò alla radura descritta dalla sorella. I dodici Mesi stavano come al solito seduti intorno al fuoco, con Gennaio ancora assiso sulla roccia spettante al Mese in carica. Con atteggiamento arrogante e scortese, Senna si avvicinò al fuoco senza chiedere permesso a nessuno.
I dodici Mesi la guardarono in silenzio, apparentemente calmi e tranquilli; ma un osservatore un po' attento avrebbe potuto vedere che le loro barbe fremevano, i loro baffi si arricciavano nervosamente e le loro ricche chiome vibravano d'inquietudine.
Senna però, abituata a pensare solo a se stessa e del tutto priva di sensibilità, non si accorse di niente. Si preoccupò solo di chiedere con sbrigativa superbia: «Dov'è l'albero di mele? E già che sono venuta fin qui, ditemi anche dove stanno le fragoline di bosco e le violette!».
Gennaio, saggio e solenne, spiegò a Senna che solo in circostanze straordinarie era possibile sovvertire l'ordine dei Mesi e delle stagioni. Poi le chiese: «Tu che ragione hai per chiedere frutta e fiori fuori stagione?».
«Il motivo lo so io e basta!», rispose sgarbatamente Serina.
Profondamente offeso da un simile atteggiamento, il vecchio barbuto Gennaio decise che quella maleducata meritava una lezione. Fece ruotare il suo bastone sulle fiamme e il fuoco scomparve, cancellato da una tremenda bufera di vento e neve che inghiottì anche Senna.
Mamma Geltrude, non vedendo tornare la prediletta Serina, pensò: «Forse la mia bambina ha trovato tante di quelle mele da non riuscire a trasportarle da sola. Vado ad aiutarla». Prese una grossa cesta e si avventurò nella bufera. Vagò per ore nel bosco, alla ricerca di Senna, e alla fine si perse e nessuno la vide mai più. A casa, intanto, Aurora aspettava la madre e la sorella. Passarono i giorni e la tempesta a poco a poco si affievolì e infine cessò del tutto. Dopo sette giorni e sette notti, Aurora si affacciò per l'ennesima volta sulla porta per scrutare la strada che portava al bosco e la vide ancora deserta. Capi che era rimasta completamente sola e avrebbe dovuto contare solo sulle proprie forze. Grazie alle sue buone doti, sposò un bravo giovane, ebbe tre figli belli e gentili, e visse felice per tutto il tempo che rimase sulla terra.
|
|
|
|
Rispondi |
Messaggio 7 di 7 di questo argomento |
|
Da: rom* |
Inviato: 12/10/2014 14:06 |
Il tema generale della fiaba è quello abbastanza scontato della gentilezza che sconfigge l'arroganza e la superbia, dei buoni che vincono e dei cattivi che perdono. In questo caso però la gentilezza riguarda un fattore poco utilizzato altrove: il tempo. Nella fiaba il tempo (i dodici Mesi) è presentato come buono e generoso. Aurora lo rispetta e quindi riceve un aiuto che va al di là delle sue aspettative. Senna è sgarbata con il tempo e ne riceve solo danno. Il tempo è un amico, i dodici Mesi sono carichi di doni per gli uomini, ma bisogna imparare a «chiederli» con attenzione. Il tempo è veramente «galantuomo» con chi lo rispetta. Diventa un nemico di chi lo tratta male e lo sciupa. |
|
|
Primo
Precedente
2 a 7 de 7
Successivo
Ultimo
|