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IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE
 
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storiaenoi: COMPIIUTA DONZELLA E LA DONNA NEL MEDIOEVO
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: liberidivolare  (Mensaje original) Enviado: 04/03/2009 17:47

E' prossima la festa della donna e dunque penso di dedicare alla donna post di diverso genere... parlando di lei nella poesia... nella storia... nell'arte... nella musica... etc...

Inizierò ora a parlare della donna nel Medioevo ed in particolare di una poetessa di cui si sa poco... (questo quasi certamente anche per i costumi dell'epoca) se non per alcuni giudizi su di lei in prosa e poesia.  Penso che sia  i giudizi su di lei che 2 suoi sonetti  ci possono aprire uno squarcio oltre che sulla sua capacità poetica anche sul suo mondo dell'epoca.

Mentre leggiamo se ci va ascoltiamo questa musica coeva. 

Nota Amours, trop vous doi cherir Nota

Compiuta Donzella

(secolo XIII)  

Resta un enigma storico Compiuta Donzella, il nome, o lo pseudonimo, sotto cui si cela una rimatrice fiorentina del Duecento, probabilmente la prima donna che compone poesia d’arte in volgare italiano, della quale ci sono pervenuti soltanto tre sonetti di gusto trobadorico e giullaresco, due dei quali di una perfezione formale molto vicina a quella del Petrarca.
Per mancanza di altri riscontri, letterari o biografici, la Compiuta (nome, peraltro, usuale nella Firenze del tempo in cui visse) è stata a lungo oggetto d’inattendibili ipotesi, spesso di carattere romanzesco.

Guittone d’Arezzo le indirizza un’epistola, la quinta, che suona come un panegirico delle sue virtù: Soprapiacente donna, di tutto compiuto savere, di pregio coronata, degna mia Donna Compiuta, Guitton, vero devotissimo fedel vostro, de quanto el vale e po’, umilmente se medesmo raccomanda voi.

Se riconosciuta era la sua attività, se pubblicamente veniva esaltata la sua voce, come dimostrano le lodi ed i riferimenti, in un‘ epoca come quella medievale in cui molto raramente alle donne era concesso esprimersi in letteratura, Compiuta dovette allora essere dotata d’indubbie qualità artistiche.

Ma ora leggiamo 2 suoi sonetti...  Nel primo sembra disdegnare ogni contaminazione con l'amore ma nel secondo svela l'aprirsi del suo cuore...

LASCIAR VORRIA LO MONDO E DIO SERVIRE
Lasciar vorria lo mondo e Dio servire
Lasciar vor[r]ia lo mondo e Dio servire
e dipartirmi d'ogne vanitate,
però che veg[g]io crescere e salire
mat[t]ezza e villania e falsitate,
ed ancor senno e cortesia morire
e lo fin pregio e tutta la bontate:
ond'io marito non vor[r]ia né sire,
né stare al mondo, per mia volontate.
Membrandomi c'ogn'om di mal s'adorna,
di ciaschedun son forte disdegnosa,
e verso Dio la mia persona torna.
Lo padre mio mi fa stare pensosa,
ca di servire a Cristo mi distorna:
non saccio a cui mi vol dar per isposa.

 

ORNATO DI GRAN PREGIO E DI VALENZA
Ornato di gran pregio e di valenza
e risplendente di loda adornata,
forte mi pregio più, poi v'è in plagenza
d'avermi in vostro core rimembrata
ed invitate a mia poca possenza
per acontarvi, s'eo sono insegnata,
come voi dite c'a[g]io gran sapienza;
ma certo non ne son [tanto] amantata.
Amantata non son como vor[r]ia
di gran vertute né di placimento;
ma, qual ch'i' sia, ag[g]io buono volere
di senire con buona cortesia
a ciascun ch'ama sanza fallimento:
ché d'Amor sono e vogliolo ubidire.

 

E ci sono anche due sonetti di un autore anonimo, che allude alla fama di Compiuta come autrice di poesie, in cui un verso così recita: che di trobare avete dominanza. Il verbo “trobar” indicava, appunto, l’attività dei trobadours, i poeti provenziali che armonicamente intrecciavano parole e musica. Eccone uno...

 Gentil donzella somma ed insegnata,
poi c'ag[g]io inteso di voi tant' or[r]anza,
che non credo che Morgana la fata
né la Donna de[l] Lago né Gostanza
né fosse alcuna come voi presc[i]ata;
e di trobare avete nominanza
(ond'eo mi faccio un po[ca] di mirata
c'avete di saver tant'abondanza):
però, se no sdegnaste lo meo dire,
vor[r]ia venire a voi, poi non sia sag[g]io,
a ciò che 'n tutto mi poria chiarire
di ciò ch'eo dotto ne lo mio corag[g]io;
e so che molto mi poria 'nantire
aver contia del vostro segnorag[g]io.
Perc'ogni gioia ch'è rara è graziosa,
mi son tardato, Compiuta Donzella,
d'avere scritto a la vostra risposa
la qual faceste a me fresca e novella.
E ben si testimonia, per la losa
che di me usaste, che voi siete quella
in cui altezza e gran valor riposa:
cotal a[l]bor mostr' alto sua fior bella.
Sua fiore bella e d'amare lo frutto
mostra 'n altezza com'è d'alto stato:
però in gioia ab[b]o vostro detto tutto,
e pregovi che mi sia perdonato
s'io m'invitai laove sone al postutto
ch'io non son degno d'esser presentato.

FINE

DAL WEB CON RIELABORAZIONE ED IMPAGINAZIONE BY TONY KOSPAN



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