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IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE
 
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storiaenoi: L''INCREDIBILE LOVE STORY TRA LA FIGLIA DEL DUCE ED UN DIRIGENTE COMUNISTA - II
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: liberidivolare  (Mensaje original) Enviado: 23/04/2009 16:57

 

 
LA CONCLUSIONE DELLA STORIA 
 
Nell'estate del 1946, quando Edda, non più sottoposta al confino, per effetto dell'amnistia firmata da Togliatti, lascia l'isola, nonostante lo strazio della lontananza (e della gelosia), il loro rapporto non si interrompe:
 "Mio carissimo e unico comunista", Edda scrive a Leonida "vi amo assai".
 

Il 25 giugno 1946, grazie però soltanto all’amnistia firmata da Togliatti, arriva la revoca del confino. Edda è libera e se ne va.
Ma non è la fine.
Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa (lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «È tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta.
 

 
Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani»), si incontrano di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord...
Il loro è amore vero, ma i percorsi sono diversi.
Il vissuto... le diverse storie personali di vita  però schiacciano questo amore totale benché sorprendente.
 

 

Lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù...
Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca...
 

 
Una storia un po' folle, appassionata ma forse pirandellianamente confusa nell'ambiguità fra il teatro e la vita, sfuma così in un'amicizia.
Dolce, malinconica, appesa a un raggio di sole, fino al tramonto.
 
 

LA PAROLA A MARCELLO SORGI...

l'autore di "Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del duce", un saggio storico di Marcello Sorgi edito da Rizzoli che fa luce su una vicenda storico-sentimentale che per oltre sessant’anni é stata custodita gelosamente dagli eoliani, con questa intervista.
 

 
D: Questa storia è rimasta un segreto isolano per più di 60 anni, cosa l’ha spinta a rompere il "muro del silenzio" e soprattutto come ci è riuscito?
 
R: Mi ha spinto la curiosità, sono un giornalista e quindi è inevitabile che, se uno viene a conoscenza di una bella storia, cerca di ricostruirla.
E’ rimasta segreta stranamente perché io ho trovato anche un articolo del Corriere della Sera, che ho riportato nel libro, di quando Edda riceve la notizia che il suo confino è stato revocato. L’articolo racconta la vita di Edda Ciano a Lipari fra cui il fatto che lei faceva delle passeggiate con le amiche, andava nei ristoranti e "non disdegnava la compagnia di un noto esponente di un noto partito politico, l’aitante Leonida Buongiorno". Lo stile giornalistico allora era un po’ più paludato di quello di oggi, il gossip non esisteva ancora però l’indizio c’era.
Alla fine della storia Leonida farà erigere un muro in memoria della sua storia con Edda Ciano: la ragione per cui è rimasto un segreto a Lipari è che il muro riporta una dedica a "Ellenica", che è il soprannome che lui le aveva dato, ma non tutti sapevano a Lipari che Ellenica in realtà era Edda Ciano. Anche lui aveva dei soprannomi, lei lo chiamava Baiardo come il cavallo dell’Orlando Furioso o Lecret, che è il cognome di un generale che fece la guerra di liberazione di Cuba nell’800.
Leonida fa erigere questo muro anche per spiegare perché questa storia era finita: il muro contiene i versi del canto XII dell’Odissea in cui la maga Circe, che era innamorata di Ulisse, per trattenerlo gli dice che se parte qualunque rotta prenderà per tornare a Itaca, affonderà anche se prende la rotta più vicino a Lipari. Con un pizzico di interpretazione è abbastanza facile capire che se Circe era Edda e se Ulisse era Leonida, lui l’ha lasciata perché ha capito che comunque con lei sarebbe affondato. E’ stata una scelta di saggezza e prudenza perché poi lui ha potuto riprendere una vita normale, ha sposato una donna di Lipari, ha avuto un figlio, ha lavorato tutta la vita a Lipari. E’ stata anche una scelta dettata dalla paura perché a volte le storie d’amore troppo impegnative fanno anche paura.
 
EDDA COL MARITO CIANO
 

D: Dal punto di vista storico questa vicenda è inquadrata nelle complesse vicende del tramonto del fascismo e della famiglia del Duce: quali elementi aggiunge il suo libro alle conoscenze storiche preesistenti?

R: Intanto aggiunge un capitolo inedito nella storia della vita di Edda; di Edda si sanno tante cose, lei stessa aveva fatto una sorta di autobiografia durante una lunga intervista televisiva che da cui è stato ricavato un libro, ma questo capitolo del confino e della sua storia con Leonida non si conosceva: è un inedito assoluto e aggiunge un pezzo che mancava alla sua biografia. Il libro aggiunge qualcosa anche al ritratto dell’Italia quando il fascismo è caduto: in quell’Italia lì Edda viene mandata al confino e, pur avendo lei delle responsabilità oggettive perché era la moglie di Ciano e la figlia di Mussolini, viene trattata con scarso rispetto dei diritti umani. Viene confinata a Lipari in un modo peggiore di quello con cui oggi vengono trattati i detenuti di Guantanamo; per usare i termini della madre di Edda, donna Rachele, "

la gettano in un lurido tugurio". Se lei non avesse conosciuto Leonida e non fosse stata "adottata" dalla sua famiglia, forse non sarebbe sopravvissuta al confino. Parliamo di una persona che era uscita da una malattia nervosa, una depressione molto molto pesante, che era stata anche in manicomio in Svizzera e all’arrivo pesava 42 chili ed era quindi in uno stato di cattiva salute di cui non è stato tenuto conto prima di mandarla al confino. E poi le accuse: lei era andata al confino con un’ ordinanza che l’accusava di aver provocato la seconda guerra mondiale. C’è un eccesso di retorica, ovviamente: se Edda avesse provocato la seconda guerra mondiale avrebbe meritato il tribunale di Norimberga, non il confino di Lipari.

EDDA COL PADRE MUSSOLINI

Accanto all’aspetto sentimentale della storia poi c’è un aspetto politico in questa storia: ciò che trattiene Leonida dal legarsi completamente a Edda è anche il fatto di essere comunista. Lui ha perfettamente presente il dubbio di mettersi con la figlia del Duce, capisce che la sua coscienza politica entra in contraddizione. Lei invece è divertita, lo prende in giro perché considera il comunismo una sciocchezza, lo usa per intestare le lettere "

mio caro e unico comunista ti amo assai", e ancora "mio caro fidanzato non pensate che l’amore sia molto più importante della politica". Lei lo sfotte abbastanza anche perché ha alle spalle un’esperienza politica incredibile: ha conosciuto il Fuhrer e Churchill, è stata una donna che ha girato nelle cancellerie di mezza Europa mentre c’era la seconda guerra mondiale. E’ abituata a misurare la realtà e la politica con un metro completamente diverso dalle illusioni di un giovane che ha fatto il partigiano, sogna la rivoluzione e che pensa che in Italia la sinistra vincerà e si farà una specie di partito socialista, c’è una distanza incredibile tra lei e lui. Anche in questo senso il libro ci dà un’idea del clima politico dell’epoca.

FINE 

DA VARI SITI WEB - COORDINAM. TONY KOSPAN



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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: mothersixten Enviado: 24/04/2009 04:44
Grazie Tony....

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: mothersixten Enviado: 24/04/2009 04:44
Grazie Tony....


 
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