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IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE
 
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riflessioni: ESISTE UN PRINCIPIO MORALE UNIVERSALE?
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Respuesta  Mensaje 1 de 9 en el tema 
De: liberidivolare  (Mensaje original) Enviado: 09/01/2010 15:17
 
 
 
ESISTE UN PRINCIPIO MORALE
UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO?  
 
UNA REGOLA D'ORO?
 
 
 
 
 
 
Esiste dunque un nucleo etico comune a tutte le religioni? 

Forse è questo...

  

"NON FARE AGLI ALTRI CIO' CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE"  
 
 
 
 
 
 

Il senso di questa enunciazione si ritrova infatti nelle scritture di molte religioni e nel pensiero di grandissimi uomini di cultura... eccone un elenco... tratto dal web... che propongo alla vostra lettura... e mi farebbe piacere conoscere il Vs pensiero... sul punto...

 

Se vogliamo possiamo legger le
 profondissime affermazioni ascoltando
 THE POWER OF LOVE
 
  Nota
 
 
 
 
"Ama il prossimo tuo come te stesso", della Bibbia ebraica (Levitico 19.18) è il principio che  diverrà fondamentale nella predicazione di Gesù;
Nei Vangeli è scritto infatti... "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro"
 
Ma ora ecco come si presenta  questo fondamentale principio, definito REGOLA D'ORO... nelle religioni e nel pensiero del mondo...
 
«Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti che egli poi rifacesse a te».
(Induismo, Mahabarata).
 
«Non ci si dovrebbe comportare con gli altri in un modo che sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l'essenza della morale». (Induismo, Mahabharata 13, 148.8).
 
«Non fare a nessuno ciò che non piace a te». (Bibbia ebraica, Tobia, 4,15).
 
«Ama il prossimo tuo come te stesso».  (Legge ebraica in Levitico, 19,18; cfr anche 19,34).
 
«La Via non è lontana dall'uomo. Se l'uomo segue una via lontana dalla natura umana, questa non può dirsi la Via. (...) Chi ha il senso della lealtà e della reciprocità non è lontano dal giungere alla Via: ciò che non vuole sia fatto a sé non fa agli altri».
(Confucio, Chung-Yung, L'invariabile mezzo, n.13).
 
«Dominare se stessi quanto è necessario per onorare gli altri come se stessi e comportarsi con loro come vogliamo che gli altri si comportino con noi: ecco quel che si può chiamare dottrina della virtù dell'umanità. Non c'è nulla di più elevato».
(Confucio, cit. in Tolstoj, op. cit., p.167).
 
«Ching-Kung interrogò sulla carità. Confucio rispose: "(...) Nel comandare al popolo comportati come se offrissi il grande sacrificio; ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 12,2).
 
«Tzu-kung domandò: "Vi è una parola su cui si possa basare la condotta di tutta la vita?". "Essa è shu, reciprocità - rispose Confucio. - Ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 15,23).
 
«Il principe non tratta gli inferiori nel modo che gli dispiace nei superiori».
(Commento di Tseng-Tzu al Grande studio di Confucio, n. 10).
 
«Sicuramente questo è il massimo della bontà: non fare agli altri ciò che non vorresti che essi facessero a te». (Confucianesimo, Analetti 15,23).
 
«L'uomo buono deve compatire le cattive tendenze degli altri; rallegrarsi della loro eccellenza; aiutarli se sono in distretta; considerare i loro successi come i suoi propri e così i loro insuccessi». (Taoismo, Thai-Shang, 3).
 
«L'uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza nei confronti di tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorrebbe essere trattato».
(Giainismo, Sutrakritanga I.11.33).
 
«Uno stato che non è gradevole o piacevole per me, non deve esserlo neppure per lui; e uno stato che non è gradevole o piacevole per me, come posso io pretenderlo per un altro?». (Buddhismo, Samyutta Nikaya 5, 353.35-354.2).
 
«Tutti tremano al castigo, tutti temono la morte, tutti hanno cara la vita: mettendoti al posto degli altri, non uccidere, né fa uccidere». (Buddha, Dhammapada, I versi della legge, 10, 129-130).
 
«Non ferire gli altri in modi dai quali anche tu ti sentiresti ferito».
(Buddhismo, Udana-Varga 5,18).
 
«Buona è soltanto quella natura che non fa agli altri ciò che non è buono per lei».
(Zoroastrismo, Dadistan-i-Dinik 94,5).
 
«Tratta l'inferiore come vorresti essere trattato dal tuo superiore».
(Seneca, Lettere a Lucillo, lettera 47, sul trattamento umano degli schiavi).
«Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti». (Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo 7,12; 22, 39 e Vangelo secondo Luca 6,31).
 
«Il bene maggiore è operare secondo la legge della propria ragione. Ma questa legge ti comanda incessantemente di fare il bene degli altri, come il massimo bene per te stesso».
(Marco Aurelio, cit. in Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, op. cit, p. 79).
 
«La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo prossimo come te stesso».
(Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9).
 
«Quanto vuoi che non sia fatto a te, anche tu non fare ad altri».
(Didachè, insegnamento cristiano della fine del primo secolo, 1,3).
 
«Una volta un pagano (...) disse: "Convertimi, a condizione di imparare tutta la Torah nel tempo in cui si può stare ritti su di un solo piede". (...). Hillel lo convertì dicendogli: "Ciò che a te non piace non farlo al tuo prossimo! Questa è tutta la Torah, il resto è commento; và e studia"». (Ebraismo, Shabbat 31a, cit. in R. Pacifici, Midrashim, Marietti, Genova 1986, p.177-8).
 
«Nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per il suo fratello quello che desidera per se stesso». (Islam, dagli hadith (detti) del Profeta Muhammad)
«Mettersi al posto degli altri». (Voltaire, Lettere inglesi, n.42).
 
«Agisci in modo che la regola della tua volontà possa valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale». Oppure: «Agisci in modo da trattare l'umanità, nella tua come nell'altrui persona, sempre come fine, mai come semplice mezzo».
(Immanuel Kant)
 
«Benedetto chi a sé preferisce il fratello». (Tavole di Bahà'u'llàh, iniziatore della fede baha’i).
«Anche Lei attribuisce al laico virtuoso la persuasione che l'altro sia in noi. Ma non si tratta di una vaga propensione sentimentale, bensì di una condizione fondante».
(Umberto Eco, in dialogo con Carlo Maria Martini, Liberal, febbraio 1996).
 
«Tutti gli uomini dotati di ragione e di coscienza devono assumere responsabilità, in spirito di solidarietà, nei confronti di ciascuno e di tutti: cioè famiglie, comunità, razze, nazioni e religioni. Ciò che tu non vuoi che ti venga fatto non farlo a nessun altro».
(Dichiarazione Universale dei Doveri dell’Uomo, art. 4).
 
«La Regola d’Oro può quindi enunciarsi cosi’:
“Agisci verso gli altri in modo che gli altri possano agire nello stesso modo verso chiunque”. Ciò implica in primo luogo e anzitutto l’imperativo categorico seguente: “Non agire verso gli altri in modo tale che se gli altri agissero nello stesso modo la vita sarebbe impossibile”. E questo esige anzitutto da ciascuno che egli rinunci a esercitare la violenza verso altri. Così, solo la nonviolenza può fondare l’universalità della legge morale alla quale devono conformarsi gli esseri ragionevoli».
(Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace) 
 
 

 

 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN



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Respuesta  Mensaje 2 de 9 en el tema 
De: guazzetto25 Enviado: 09/01/2010 15:42
ciao Orso

Respuesta  Mensaje 3 de 9 en el tema 
De: guazzetto25 Enviado: 09/01/2010 15:42
ciao Orso

Respuesta  Mensaje 4 de 9 en el tema 
De: alghemia Enviado: 09/01/2010 20:19
grazie Tony

Respuesta  Mensaje 5 de 9 en el tema 
De: mothersixten Enviado: 10/01/2010 03:30
C'e poco da aggiungere,ma solo confermare che il principio universale e': NON FARE AD ALTRI CIO' CHE NON VUOI VENFA TATTO A TE.....

Respuesta  Mensaje 6 de 9 en el tema 
De: linorossi Enviado: 11/01/2010 09:12
La Via non è lontana dall'uomo. Se l'uomo segue una via lontana dalla natura umana, questa non può dirsi la Via. (...) Chi ha il senso della lealtà e della reciprocità non è lontano dal giungere alla Via: ciò che non vuole sia fatto a sé non fa agli altri». (Confucio, Chung-Yung, L'invariabile mezzo, n.13). Ciao Tony, questo argomento che forse tutti danno per scontato cioè è scritto nei vangeli, nelle bibbie e in vari testi, Ma un ESSENZA PRIMA è che la verità più vicina è che: l'Uomo che nasce Nudo e Respirante come gli animali le piante, ha un senso, poi gli viene dato un nome, un appellativo, ma in Origine è Nudo Respirante e Bisognoso di Calore Alimento e Cura, come tutte specie VIV ENTI. Basta questo semplice Principio Antropologico per Essere!!!! Nei testi succede che dicano la stessa cosa, ma non è la "stessa" cosa, troviamo scritto questo ma anche il contrario di questo, troviamo contraddizioni, false verità, e ipocrite affermazioni, un esempio lo dà proprio esempio la frase: occhio per occhio dente per dente, lo dà nei mille rivoli ritenuti storici, il giuramento di strage se l'esercito ottiene vittoria, sentiamo di teste che si mozzano religiosamente...... Inoltre è vera anche se da pochi conosciuto che l'uomo "potente" ne abbiamo un paio qui, ma i più che stanno lavorando da circa 60 anni nel continente americano, stanno portando a compimento una linea di governo globale, universale dove ognuno può essere spento in ogni sua azione senza che l'interessato possa fare qualche cosa, il detto non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, che questi signori cristiani di pelle bianca conoscono benissimo a questi potenti non gli riguarda perchè loro rispondono: quello che posso fare a te, tu non potrai mai farlo a me.....quindi zitto e viaggia, altrimenti ti spengo! un saluto cordiale a tutti

Respuesta  Mensaje 7 de 9 en el tema 
De: smeraldina Enviado: 11/01/2010 20:10
Non basta dire: "NON FARE AGLI ALTRI CIO' CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE". Perché questo è semplicemente una logica utilitaristica ed opportunistica . La vera rivoluzione sta nella citazione biblica : “ama il prossimo tuo come te stesso”. Gesù raccolse il precetto dell’amore verso il prossimo già enunciato dall’Antico Testamento e, riversandovi il carisma del Vangelo, lo pose a fondamento del Nuovo. Il carisma cristico può definirsi così: l’uomo entra nella capacità di amare non dalla porta della sua bravura, né da quella della sua innocenza; entra invece dalla porta del suo limite e perfino dei suoi peccati. Alla via dell’amore si accede soltanto chinando il capo, non perché si è così bravi da possedere perfino la virtù dell’umiltà, ma perché si è peccatori bisognosi di perdono fraterno. Con il capo chino, l’uomo può amare come Dio ama: gratuitamente, senza profanare l’amore con sottintesi di profitto o vanto personale. L’uomo peccatore che si converte diviene capace di amare di quell’amore evangelico che riempie il cielo di gioia; mentre i novantanove giusti, pur con la montagna dei loro atti di amore senza chinare il capo, lasciano il cielo cupo. Amare il prossimo significa rendersi conto che anch'io sono come lui, che ho i miei limiti, che ho la mia arroganza: capire il prossimo è capire me stesso. Come posso dire all'altro: dammi ciò che mi spetta, se quando io sono al posto suo mi voglio tenere tutto per me? Io devo invece conoscere le mie debolezze attraverso le debolezze sue, che non devo giudicare, ma che devo comprendere, non per giustificarle ma per compatirle, come anch'io devo essere compatito dall'altro. Compassione, che bella parola se la conoscessimo veramente! (cum-patire) Vuol dire provare insieme al mio prossimo un altro sentimento: gioia, angoscia, felicità, dolore. Ciò vuol dire smontare sul nascere la nostra superbia, perchè vogliamo condividere la "passione altrui". Se io dicessi all'altro: io voglio essere tuo amico, facciamo in modo che ciascuno aiuti l'altro ad essere il migliore. Credo che entrambi potremmo essere migliori!. Tony! Mi hai fatto venire il mal di testa! ahahah! scherzo un abbraccio notte serena sorriso marilina

Respuesta  Mensaje 8 de 9 en el tema 
De: mothersixten Enviado: 12/01/2010 04:37
Avete ragione entrambi: rimane comunque il fatto che se si "amasse il prossimo come noi stessi" o "non facessimo ad altri cio' che non vorremmo fosse fatto a noi".....sarebbe veramente un bel vivere!!....

Respuesta  Mensaje 9 de 9 en el tema 
De: linorossi Enviado: 12/01/2010 09:02
Amare il prossimo significa rendersi conto che anch'io sono come lui, che ho i miei limiti, che ho la mia arroganza: capire il prossimo è capire me stesso. smeraldina smeraldina wrote today at 10:10 PM Non basta dire: "NON FARE AGLI ALTRI CIO' CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE". Perché questo è semplicemente una logica utilitaristica ed opportunistica . La vera rivoluzione sta nella citazione biblica : “ama il prossimo tuo come te stesso”. Gesù raccolse il precetto dell’amore verso il prossimo già enunciato dall’Antico Testamento e, riversandovi il carisma del Vangelo, lo pose a fondamento del Nuovo. Il carisma cristico può definirsi così: l’uomo entra nella capacità di amare non dalla porta della sua bravura, né da quella della sua innocenza; entra invece dalla porta del suo limite e perfino dei suoi peccati. Alla via dell’amore si accede soltanto chinando il capo, non perché si è così bravi da possedere perfino la virtù dell’umiltà, ma perché si è peccatori bisognosi di perdono fraterno. Con il capo chino, l’uomo può amare come Dio ama: gratuitamente, senza profanare l’amore con sottintesi di profitto o vanto personale. L’uomo peccatore che si converte diviene capace di amare di quell’amore evangelico che riempie il cielo di gioia; mentre i novantanove giusti, pur con la montagna dei loro atti di amore senza chinare il capo, lasciano il cielo cupo. Amare il prossimo significa rendersi conto che anch'io sono come lui, che ho i miei limiti, che ho la mia arroganza: capire il prossimo è capire me stesso. Come posso dire all'altro: dammi ciò che mi spetta, se quando io sono al posto suo mi voglio tenere tutto per me? Io devo invece conoscere le mie debolezze attraverso le debolezze sue, che non devo giudicare, ma che devo comprendere, non per giustificarle ma per compatirle, come anch'io devo essere compatito dall'altro. Cara Marilina, non voglio dissentire ne controbbattere, ma semplicemente evindenziare, se c'è una cosa che serve che è servita è la STORIA, anche nel Vangelo il Gesù dice se prima avete fatto avete creduto, un giorno vi fu detto....ora è venuto il tempo ora fate così e via via discorrendo, eccetera, vuol dire che la storia ha un suo REALE fondamento e CERTEZZA! Ora dal 303 era di Costantino quindi dell'ufficializzazione della nuova religione cristiananella STORIA di quanto è scritto nel Vangelo è stato veramente a vantaggio di tutti ossia del mondo intero???, ossia io credente e umile e buono, quanta pace ho creato???? NESSUNA! Già da Costantino che non era uno "Stinco di Santo" ha ucciso sua moglie e suo fratello....le stragi sono state in senso contrario, tutti i pagani e tutti quelli che non aderivano a "testa" china al dictat della nuova religione (nata non da fede, ma da strategia politica, perchè dietro questa chiesa si nascondeva l'obbedienza delle sue truppe), e nella STORIA fino ai giorni nostri, tutto è stato perpretato contro ogni comunità che credeva ma non era in accordo con la chiesa di Roma, Catari Albigesi, Marcionisti, per poi inventare altre forme di terrore l'Inquisizione i ghetti e i campi di concentramento,questo per parlare in Italia e in Europa, la schiavitù da documenti papali dell'epoca ci son dichiarazioni di legittimo avere schiavi e procurarseli e i neri fanno al caso proprio, poi sai cosa succede, che la Bibbia da quelle parti la leggono proprio alla lettera e se vai nell'Esodo e negli altri libri contempla lo schiavo, quindi a me padrone fondiario cristiano ho il cotone e qualcuno me lo deve raccogliere.. segregazione razziale, Martin Luther King, cristiano pastore, assassinato ma da chi, da altri cristiani bianchi, non erano Sich, o Buddhisti. Cara Marilina se quanto fosse scritto fosse realmente ESISTENTE dimostrerebbe l'efficacia del sacrificio fatto su quanto si dice nella croce. In effetti sempre con la "storia" in mano, un evento così importante, così determinante per una grande parte della storia, non se ne parla, sappiamo molto di più, del centurione romano che scrive a casa quando era nel vallo di Adriano che della presenza fisica e storica di Gesù, i miracoli, tutta la tradizione enunciata nei vangeli, avrebbe avuto un segno tangibile. In effetti nelle chiese orientali si sono create comunità credenti cristiane copte, ordosse e altro similare per tradizione "scritta" come se io abbracciassi il buddhismo lo troverei scritto e lo sanno i buddhisti che non è mai esistito il VERO Buddha, come altre divinità orientali sanno che sono solo delle leggende dei miti, loro fanno affidamento per esperienza e tradizione, ma la loro vita è davanti a loro in tutti i loro momenti buoni e cattivi. Il peccato c'è per chi vuole vedere il peccato, per conto mio ho imparato a ritenere quanto sia utile fare in questa maniera o in un altra, senza dare colpe cercare nemici, fare accuse, sono io che sono cosa sto facendo se è Utile o non Utile. Il simbolo del cristianesimo in origine non era la croce ma il pesce, ictus, o il buon pastore, la croce è divenuta simbolo in successivi concilii (cosa che organizzava la casta sacerdatale asuo uso e controllo del potere che aveva), la croce è di origine astrologica e astronomica Croce del Sud e le tre stelle allineate con la stella luminosa Sirio, con il Sole fermo 23 dicembre si allinea 25 dicembre insieme a Sirio e le tre stelle chiamate I TRE RE (magi). Ora nel mio scritto metto in evidenza che già ci sarebbe la prima Essenza ossia: nasciamo NUDI e RESPIRANTI come TUTTI gli ESSERI viventi; bisognosi di cura, calore, cibo e un luogo dove cresco , i maestri Yoghi e la pratica yoga insegna questo particolare Essere con il respiro, con gli esercizi, si effettua tutta la pratica santa, io facevo yoga negli anni giovanili, e avevo accettato tutto anche la castità, il dovere dell'altro come io Lontano ma Vicino, la compassione non c?ra ma c'era l'Azione che senza compatire VA FATTA, la compassione per me è ingannatoria, in quanto ti fa appunto com patire ma senza il dolore, senza i tempi pieni del soffrire dell'altro, l'Azione invece alla Sofferenza è l'Aiuto concreto che si può dare. Ho visto con la mia esperienza e proprio perchè lo potuta vivere direttamente quando ero assiduo osservante integralista cattolico, facevo parte del consiglio pastorale, in gruppo stavamo accingendo all'entrata della sala, quando siamo stati scossi da una presenza un barbone che piangente ci chiedeva un pò di soldi, subito uno di quelli che contano, lo cacciava via, un altro diceva di suonare in convento e io passivo, siamo entrati in riunione e quel poveraccio lo abbiamo lasciato fuori.... Altro espisodio, un giorno prima dell'estate il parroco ci avverte prima delle nostra sacro sante preghiere e dopo la riunione che c'era due pellegrini che vi volevano parlare, entrano, venivano da Roma con mezzi di fortuna, dicono il loro messaggio. Cristo è Risorto Veramente Risorto! Ci hanno salutato e noi abbiamo continuato a ragionare, le persona importante la stessa che aveva risposto al barbone disse: ma questi sono scemi,sono venuti da Roma per dire questa cosa qui. Io gli risposi: son venuti per ricordarcelo! Da queste esperienze concrete fatte sulla mia pelle ho smesso di credere di credere. quanto scrivi Marilina io tutto questo non l'ho trovato Compassione, che bella parola se la conoscessimo veramente! (cum-patire) Vuol dire provare insieme al mio prossimo un altro sentimento: gioia, angoscia, felicità, dolore.


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