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arte: BACCO – CARAVAGGIO – SCOPRIAMO IL GIOCO DEI SIMBOLI
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Resposta  Mensagem 1 de 1 no assunto 
De: liberidivolare  (Mensagem original) Enviado: 06/10/2010 19:07

 

 

 

 


Amo molto conoscere i segreti… i messaggi ed i simboli nascosti nelle opere d’arte ed è con vero piacere che ho trovato questo articolo dell’amica di Fcb… Anna Demichele… che in una prosa asciutta e precisa ci fa conoscere in modo ampio i vari, e per certi versi, sorprendenti aspetti nascosti in questa famosissima opera d’arte del grandissimo Caravaggio. 

 


Caravaggio 


 

 

BACCO - SIMBOLISMO IN CARAVAGGIO
 Il gioco dei simboli


 

 


 


Bacco


Alcuni studi recenti (Calvesi 1986 e segg.), condotti mediante l’analisi iconologica hanno rivelato alcuni dei rinvii simbolici nascosti dietro il celebre Bacco degli Uffizi dipinto da Caravaggio.
Questo dipinto, probabilmente è stato realizzato per il Cardinal Del Monte, uomo di raffinata cultura e studioso dell’ermetismo neo-platonico e di alchimia.Bacco è riferito a Dioniso, il dio greco che muore e poi risorge.
Secondo la filosofia neoplatonica, che collega i miti classici con i contenuti cristiani,
Dioniso per somiglianza, viene collevato a Cristo, perchè muore e risorge ma anche perchè il mistero eucaristico si lega al vino, sacro a Dioniso. In tal senso l’offerta del vino da parte di Bacco allude all’offerta del sangue di Cristo.
Il lenzuolo bianco allude al sudario del Cristo Risorto.
Infatti il mito di Bacco-Dioniso è la prefigurazione misterica del Redentore.
Ma il Bacco di Caravaggio si intreccia anche con la rappresentazione dello Sposo descritto nel Cantico dei Cantici, immagine allegorica di Cristo, e ben conosciuta dallo stesso cardinale Del Monte.
L’effetto di silenzio sospeso creato dagli incredibili giochi della luce su tutti gli oggetti del dipinto porta nella scena un’aura mistica e mette in evidenza l’uva, le mele, la melagrana, i fichi che sono i frutti descritti nel Cantico dei Cantici.
Lo Sposo del Cantico è descritto come un giovinetto (inteso come Cristo figlio di Dio),  dalle “chiome ricce, negre come il corvo”. Nello stesso testo sacro si trova anche il tema dell’ubriachezza: intesa in chiave simbolica, come ubriachezza celeste, pienezza di Dio.
Anche l’aspetto ambiguo del Bacco caravaggesco trova una rispondenza: rinvia al tema neoplatonico e alchemico dell’Androgino.

Indica il simbolo dell’unione dei contrari, è l’immagine della perfezione assoluta attribuita all’essenza divina.
Si può notare che il Bacco porta come cintura un nastro con un vistoso fiocco nero.
Il nodo in cui si infila il dito di Bacco è anche posto sull’ombelico del personaggio.
L’ombelico è inteso come l’”onfalo del mondo”, cioè il centro, e ritorna nel Cantico dei Cantici con una frase riferita allo Sposo: “il tuo ombelico è una coppa tornita dove non manca mai il vino”.

 



Ringrazio l’autrice del testo per la gentile concessione… 

Impaginaz. T.K. 

Ciao da Tony Kospan

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