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Respuesta  Mensaje 1 de 4 en el tema 
De: Lietta V  (Mensaje original) Enviado: 29/12/2009 10:54
 

 

Dette una rapida occhiata fuori dalla finestra:nell’alone  giallo dell’unico lampione l’aria si era riempita di candidi fiocchi;un silenzioso sfarfallio che oscillava sferzato dalla tramontana. Sul balcone di fronte ammiccava un albero di Natale carico di palline colorate e di lucine. Anita abbassò seccamente la saracinesca per chiudere fuori quell’immagine dolciastra da cartolina. Per lei era,quello,il periodo peggiore dell’anno. La frenesia delle compere,il falso buonismo della gente;i Babbi Natale dei Grandi Magazzini con l’abito di panno rosso e la barba candida. Non li sopportava. La riempivano di rabbia . Era una donna senza tenerezza,la dottoressa Villani. La sua vita era più arida di una steppa sferzata dal vento. Tutto il giorno a Villa Bertelli,nel reparto di Medicina generale. Cinquantasei anni uguali come spilli.

Si sedette davanti alla televisione. Lo schermo buio rimandava il suo viso grigio,spiegazzato dal tempo e i capelli folti,striati  di grigio,raccolti severamente in una crocchia  dietro la nuca.

Lo squillo del campanello violò il silenzio e fece sobbalzare Anita assopita nei suoi ricordi. Chi poteva essere a quell’ora della sera?La vigilia di Natale? La donna si alzò con un sospiro. Il bambino la osservava dal basso con densi occhi scuri.

“Chi sei ? Cosa vuoi?” la voce stridette irritata.

“La mamma stare male. Venire. Tu essere  dottoressa,vero?”

“ Non ora. Ora sono fuori servizio. Quindi cerca da un’altra parte. Chiama la Guardia medica!”

“Mamma detto chiedere a te. Mio fratellino stare male! Tanto!” Il bambino tremava nel suo maglioncino infeltrito. Come era possibile che se ne andasse vestito così,in una notte fredda come quella?

“Mi spiace Non sono in servizio!” ripetè con una sfumatura meno tagliente nella voce.

“Venire..Venire”.Il piccoletto le strattonò il maglione bianco .Tirava su col naso rosso come quello di un pagliaccio.

“Dove state?”.Si odiò per la sua debolezza: quella domanda implicava già un inizio di resa.

“Qui dietro,vicino fiume”.

Anita si infilò il cappotto grigio.

“Beh..andiamo!” biascicò.

Fuori aveva smesso di nevicare. Le nubi si erano dissolte e



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Respuesta  Mensaje 2 de 4 en el tema 
De: Lietta V Enviado: 02/01/2010 12:15
E il cielo aveva la morbida bellezza di un velluto cosparso di stelline. Uno spicchio di luna inargentava l'immacolato paesaggio.

Il bambino la precedeva zigzagando come un cucciolo. Scesero per un viottolo sterrato coperto da un sottile strato di ghiaccio.

"Maledizione! Qui si rischia di farsi maschile" Osservo la donna. Cespugli spinosi e sterpi, avevano perso il loro solito squallore e splendevano ornati di trine eleganti. Il fiume turbinava tra gli argini gonfi di neve. Nel buio fitto, rischiarato solo da un pallido spicchio di luna, vide un lumicino giallo che occhieggiava tra veli di nebbia.

"Essere qui" disse il bambino.

Entrarono in una specie di grotta sbarrata da assi di legno. L'umidità brillava sulle pareti irregolari scavate nella roccia. Era una donna china su un mucchio di lenzuola in mezzo a cui si agitava qualcosa. Si voltò, sentendo aprire l'uscio. Aveva occhi impauriti e malinconici.

Si rivolse al bambino in una strana lingua gutturale.

"Dice mamma che mio fratello febbre molto alta", tradusse il piccolo. "Tre giorni stare così".

"E perché non lo avete portato all'ospedale?" chiese Anita avvicinandosi al fagottino.

La donna continuava a parlare con quei suoni misteriosi, aspri e insieme delicati.

"Non potere.Non avere permesso".  Il bambino abbassò il capo imbarazzato.

La dottoressa apri il fagottino, sbucò un visetto paonazzo e un piccolo corpo nudo.  Anita lo prese tra le braccia: agitava debolmente le gambine con un vagito flebile. Sentì, attraverso lo spesso tessuto del cappotto, che bruciava per la febbre. Gli somministrò una medicina con una siringa piccola. Il bambino reagì appena. Poi chiuse gli occhi. Nella grotta il silenzio vibrò così profondo da parere irreale. Ognuno era in attesa. L'acqua del fiume frusciava appena, tra isolotti di ghiaccio. Dalla finestrina, protetta dasbarre, filtrava una tenue luminosità azzurra.

Il respiro del neonato poco a poco perdette il gorgoglio affannoso.

Anita  teneva stretto tra le braccia il fagottino, come se temesse di perderlo.  Osservava le ciglia fremere lievi come farfalle sulla curvatura morbida delle guance. Il fratellino si era assopito, rannicchiato su una panca. La mamma aveva gli occhi che le mangiavano il viso minuto. Osservava in silenzio la dottoressa cercando di leggere sul suo volto una risposta.

Forse avrebbe dovuto ricoverare il piccolo in un reparto pediatrico ma,nella fretta, aveva dimenticato il cellulare e lì dentro non c'era traccia di telefono

(continua)


Respuesta  Mensaje 3 de 4 en el tema 
De: Lietta V Enviado: 02/01/2010 12:18
Scusate, ma Gabito mi cambia lettere e parole .. non so perchè!
Lietta

Respuesta  Mensaje 4 de 4 en el tema 
De: Tony Kospan Enviado: 03/01/2010 17:59
Accade Lietta...
 
Io uso una Com di comodo.... per evitar questo....
 
Conmunque il racconto si legge bene ugualmente ed attendiamo la fine...
 
Ciaoooooooooo
 
Orso Tony


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