A mio padre mio padre era bellissimo, ma non solo d'aspetto; aveva il cuore grande ed era infaticabile; lui, come ogni buon padre, ci ha dedicato l'anima; ci ha dato i suoi valori, quelli di un uomo integro: lealtà, giustizia, onore, rispetto per il prossimo, amore per sè stessi e per la vita in genere. Ha corso, ha corso tanto, inseguendo un grande sogno, quello di dare a noi certezze nel bisogno. Correndo se n'è andato, incontro al suo destino, che l'ha raggiunto esanime, solo, su quel lettino... un letto d'ospedale, raggiunto in una corsa, col cuore soffocato, stretto come da morsa... nessuno accanto a te, se non quei tre dottori, che tentano il possibile... ma tu, purtroppo, muori... Erano circa le nove, le nove del mattino, la casa, ancora ignara del tuo triste destino, si risvegliava allora, al trillo del telefono: "pronto, casa Martino?..." Io non sentii nient'altro, capii solo da quello che tu avevi deposto il grave tuo fardello. Nessuno può comprendere il mistero della Morte, ma ancora oggi mi chiedo: " perché a te questa sorte?" perché dover morire senza conforto alcuno? senza una mano cara che stringe la tua mano? nessuna risposta riesco a trovare che possa lenire il mio grande dolore... Ti penso e di notte ti vengo a cercare, nel sogno più bello che posso sognare: che abbracci i miei figli, insieme alla mamma, intonando per loro la tua ninnananna. Sofia Martino