Mentre ascoltavo le note,simili a pudiche lacrime,della musica di Luca Flores,ho sentito una profonda immedesimazione con la solitudine della sua anima tormentata. How far can you fly? Quanto lontano puoi volare? Nel tocco,nei tempi,nei silenzi,di questo brano è racchiusa un'angoscia senza speranza ,che arriva al cuore ,diretta.Mi pare di vederlo questo Luca,chino sul piano,mentre attraverso la musica cerca di esorcizzare i suoi fantasmi. Racconta a se stesso il suo dolore,senza però riuscire a liberarsene veramente. Ho letto la sua biografia,perciò conosco il trauma che ha segnato la sua infanzia:la morte violenta, della madre e il senso di colpa che il bimbetto ha portato con sé fino all'età adulta.E la solitudine esistenziale continuò ad accompagnarlo anche quando era circondato da amici. Non so,mi piacerebbe che lui sapesse che non è solo,che ascoltando la sua musica mi sono sentita molto vicina al suo animo.Faccio mia la sua intensa riflessione: "Le parole ci ingannano con i loro significati, mentre.... la musica 㨠libera , puã² volare in paradiso ... scendere all'inferno, o rimanere a galleggiare nel linbo...e io amo quei musicisti che cantano, scrivono, suonano ogni nota come se fosse l'ultima" Luca Flores era uno di questi musicisti "estremi" che io tanto apprezzo.
“...non ho avuto il tempo di crearmi una famiglia mia, perché il tempo se ne è andato quasi tutto tra la musica e il tentativo di scacciare i pensieri negativi...”
Così scriveva Luca Flores alla famiglia...
Il linguaggio della musica è uno...quello dell’anima. Le parole ci ingannano con i loro significati, mentre la musica è libera, può volare in paradiso, scendere all’inferno o rimanere a galleggiare nel limbo. Io amo quei musicisti che cantano, scrivono e suonano ogni nota, come se fosse l’ultima…”
Parole del pianista Luca Flores...che insieme alla musica da pianoforte, mi hanno colpito molto.Cosi si apre il video trailer del film Piano Solo sulla vita drammatica e struggente del pianista jazz Luca Flores, nato nel 1956. Durante la sua breve carriera ebbe modo di suonare con molti grandi tra cui Chet Baker. Incomincia a suonare come sfogo per il dolore causata dalla morte della madre, di cui lui si sente ingiustamente colpevole.. da qui inizia la sua ascesa verso il successo. La sua vita privata però rimane nell’ombra, tormentata, fino alla sua morte prematura nel 1995, non ancora quarantenne...