

COME CANNE AL VENTO
Pensando al terremoto e al dramma
di quella gente, ho ricordato il dialogo 
di un romanzo classico di Grazia Deledda
"Canne al vento" avvenuto fra i due protagonisti, Ester e Efix i quali, dopo una vita vissuta nel paese, si sentono come "canne al vento". Ester: «Perché la sorte ci punisce così come punirebbe le canne?»  Efix:  «Sì, siamo esattamente come le canne al vento.  Noi siamo le canne e la sorte il vento».  Ester:  «Sì, va bene, ma perché questa sorte?»  Efix:  «È perché il vento? Solo Dio lo sa». 
Un dialogo drammatico, paragonabile a una commedia teatrale, che riflette la concezione sarda della divinita' e del mondo.....e i nostri amici sardi conoscono bene..... vero Giulia?

Forse i terremotati pensano proprio come loro  e come loro non si sanno dare una
risposta......come le canne, anche queste vite squassate sono destinate in fondo a rimanere ostinatamente radicate sul proprio suolo d’origine: potranno spezzarsi, ma non trapiantarsi......
E difficile rinunciare alle proprie radici....

Speriamo che finisca presto per loro questo momento!!!..... 

La fede in Dio e' la miglior
assicurazione di fronte ad 
una tragedia personale o un
disastro naturale.
Una compagnia di assicurazione
puo' rimborsare una perdita 
finanziaria, ripararti  la casa
la macchina ed aiutarti a riprendere
l'attivita'; ma solo Dio puo'
aggiustare un cuore spezzato.

BUON 2 GIUGNO
Annamaria