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MONDO DONNA: Anna Frank
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: solidea  (Mensaje original) Enviado: 12/06/2012 15:36
 
Annelies Marie "Anne" Frank, italianizzato in Anna Frank
(Francoforte sul Meno12 giugno 1929 -Bergen-Belsen, marzo 1945),


Anna nacque  in Germania, seconda figlia di Otto Heinrich Frank e di sua moglie Edith Hollander, proveniente da una famiglia di patrioti tedeschi che prestarono servizio durante la prima guerra mondiale. Aveva una sorella maggiore, Margot Betti Frank (16 febbraio 1926 - marzo 1945). Lei e la famiglia dovettero spostarsi ad Amsterdam per sfuggire alla persecuzione dei Nazisti. Appena tredicenne, dovette nascondersi con la famiglia nell'Achterhuis, un piccolo spazio a due piani posto sotto i locali della compagnia di Otto. La porta dell'Achterhuis era nascosta dietro una libreria. Vissero li dal 9 luglio 1942 al 4 agosto 1944, durante l'occupazione nazista. Nel nascondiglio trovarono rifugio 8 persone. Durante quegli anni Anna scrisse un diario, descrivendo con considerevole talento le paure causate dal vivere in clandestinità, i sentimenti per Peter, i conflitti con i genitori, e la sua aspirazione di diventare scrittrice. Dopo più di due anni, una soffiata di un informatore olandese portò la Gestapo al loro nascondiglio. Vennero arrestati e il 2 settembre 1944 Frank e la sua famiglia vennero caricati su un treno merci che andava da Westerbork ad Auschwitz, dove giunsero tre giorni dopo. Nel frattempo Miep Gies ed Elly Vossen, che si erano prese cura del gruppo nel nascondiglio, trovarono il diario e lo misero al sicuro. Margot e Anna passarono un mese ad Auschwitz-Birkenau e vennero poi spedite a Bergen-Belsen, dove morirono di tifo nel marzo 1945, poco dopo la liberazione. Solo il padre di Anna sopravvisse ai campi di concentramento (Morì nel 1980). Miep gli diede il diario ed egli lo aggiustò per la pubblicazione con il titolo di I diari di Anna Frank. Da allora è stato pubblicato in 55 lingue. La casa dove Anna e la famiglia si nascondevano è ora un museo. Anche se l'autenticità del diario è stata provata oltre ogni ragionevole dubbio, i negatori dell'olocausto continuano a metterla in dubbio.


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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: Tony Kospan Enviado: 12/06/2012 16:44



Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 12/06/2012 23:32

 

« "la gioventù in, in fondo è più solitaria della vecchiaia." Questa massima che, ho letto in qualche libro mi è rimasta in mente e l’ho trovata vera; è vero che qui gli adulti trovano maggiori difficoltà che i giovani? No, non è affatto vero. Gli anziani hanno un’opinione su tutto, e nella vita nono esitano più prima di agire. A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio. Chi ancora afferma che qui nell’alloggio segreto gli adulti hanno una vita più difficile, non si rende certamente conto della gravità e del numero di problemi che ci assillano, problemi per i quali forse noi siamo troppo giovani, ma ci incalzano di continuo sino a che, dopo lungo tempo, noi crediamo di aver trovato una soluzione; ma è una soluzione che non sembra capace di resistere ai fatti, che la annullano. Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.»

Anna Frank, op. cit. , 15 luglio 1944, pp 268-268.

 

 



 
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