| Dagli angoli indefiniti dei sogni,alta, di prima mattina, era assieme a me
 la tua immagine diletta, come fosse un giorno
 di tanto tempo fa, quasi lo volesse il cielo.
 Di acqua ne è passata sotto i ponti
 tante foglie ha disperso il vento
 da quando i nostri spiriti hanno pacificamente
 sentito dissolversi l’inquietudine nel crepuscolo.
 Com’era bello quel fuoco… ma visse poco
 come accade a tutte le cose belle: prima la luce, poi l’oscurità.
 La notte ora è fonda e le ceneri di ciò che è stato
 sono vegliate e custodite dalle stelle.
 Il nostro fu un gioco appassionato, ma non vano,
 quello che puntammo sul destino furono le nostre solitudini,
 e le perdemmo ritrovandole, mentre i nostri corpi
 rimasero nell’angosciosa terra degli uomini.
 Chi dice che tutto si può dimenticare? No, non c’è oblio
 se torno a scrutare nello specchio di ghiaccio
 quel simulacro che si allontana
 senza più, su di sé, l’aura del desiderio.
 Tutto ha il suo prezzo.
 E io l’ho pagato per la tua remota bellezza
 mentre ora, qui, mentre mi sveglio dal sonno
 trovo solo il mio letto
 e fuori, freddissima, l’alba.
   Luis Cernuda   |