Passeggiata lunga dove Realtà vissuta nulla Musica ascoltata ferita Poesia letta afflitta L’amore negato passato L’amante nuovo trovato Smania di lui, ahimè! E’ leggermente triste.
Vorrei mordere il tempo come il pane. Trovare resistenza, lasciare il segno dei denti. Inghiottirne l’essenza, sentire il nutrimento che dolcemente invade il sangue. Ma il tempo scorre, invisibile fiume. Mi fruscia intorno. A portata di mano mi passa un pesce-favola, una pepita d’oro già risucchiata in vortici.
Non voglio prevedere il mio futuro. Voglio solo inventarlo. Castelletti di cenere, colonne di Partenone? Il futuro è sottile, più sottile di un lenzuolo di lino. Ma lo schermo di un film che ci trascina ha lo stesso spessore.