.Battisti e Mogol continuano a scrivere anche per altri cantanti
canzoni destinate a lasciare il segno.
Basti ricordare “Insieme”, “Io e te da soli“, “Amor mio“, per Mina;
“Per te” e “Il Paradiso” per Patty Pravo.
Nel 1973 nasce il figlio Luca e
nel 1976 Lucio e Letizia si sposano.

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I successi continuano con l'album “Umanamente uomo: il sogno”,
che contiene brani come “I giardini di Marzo“, “E penso a te“,
fino ai 33 giri “Il mio canto libero“, “Il nostro caro angelo“.
Nel 1976 con “Ancora tu”, Battisti torna alla canzone pop
e il pubblico gli decreta ancora un successo trionfale,
confermato dall'album “La batteria, il contrabbasso, eccetera” .
Nel 1977 esce il 33 giri “Io, tu , noi, tutti” che balza in cima alle classifiche,
mentre “Images”, registrato negli U.S.A., trova un pubblico indifferente.
Ma con “Una donna per amico“, nel 1978,
il duo Mogol-Battisti ritrova e perfeziona la vena creativa.
E' un album con dei capolavori musicali assoluti.
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Una donna per amico
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Nonostante i successi, il trionfo e gli incassi miliardari
Lucio Battisti resta schivo e riservato
e sopporta sempre meno la folla, i fans, i giornalisti ed i fotografi.
Questo atteggiamento, incentivato anche dalla moglie,
si accentua nel 1975, dopo il tentato rapimento del figlio Luca,
fino a rendere l'esigenza di riservatezza della coppia quasi maniacale.
Il 1976 vede il ritiro dalle scene di Battisti,
dopo una memorabile tournée con i Formula 3.
Poco tempo dopo essersi ritirato Battisti dichiarò
“Non parlerò mai più, perché un artista
deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro“.
Ha tenuto fede all'autoconsegna fino alla fine.

Sulle motivazioni che l'hanno indotto ad un cosi categorico isolamento
si sono sprecati fiumi di inchiostro.
E' probabile che l'insorgere di alcuni problemi di salute
abbia accelerato una decisione che stava maturando;
verosimilmente su un' indole già naturalmente schiva,
si è innestato il fastidio profondo di sentirsi spesso frainteso
e oppresso dall'attenzione morbosa di certa stampa.
L'ultima produzione Mogol-Battisti risale al 1980;
“Una giornata uggiosa” segna l'ultimo capitolo di un'amicizia solida
e la fine di un felice connubio artistico
sulla quale si discusse tantissimo riguardo ai motivi che l'avevano causata.

Il primo album del dopo – Mogol, del 1982, si intitola “E già“.
I testi qui sono della moglie Grazia Letizia Veronesi, in arte Velezia
e l'album riesce ad ottenere un discreto successo,
con un mese di primato nelle classifiche di vendita.
I giardini di marzo
Nel 1986 Battisti inizia la collaborazione con il poeta Pasquale Panella
ed il loro primo lavoro comune è “Don Giovanni“.
I testi sono ermetici, criptici, colmi di simbolismi e metafore;
tuttavia l'album – oggi considerato da alcuni un capolavoro assoluto –
resta per due mesi in cima alle classifiche.
Seguono nel 1988 “L'apparenza“, dalle melodie bizzarre ed i testi ostici;
nel 1990 “La sposa occidentale”, con un ritorno alla vena melodica;
nel 1992 “Cosa succederà alla ragazza”, dai testi ermetici e dalle musiche raffinate.
Infine è del 1994… “Heghel“,
il disco che chiude il ciclo di collaborazione con Panella.

Durante il ventennale rigoroso isolamento il ruolo della moglie di Battisti
diventa sempre più condizionante,
sia nei rapporti privati che in quelli di lavoro
e da molti amici (o ex amici) di Lucio
viene considerata una presenza negativa e incombente.
Degli ultimi anni di Lucio Battisti resta qualche immagine scattata di sfuggita,
che lo ritrae invecchiato e ingrassato, gonfiato dai medicinali
necessari per i problemi di salute che da tempo lo affliggevano.
Ma nel ricordo è, forse, giusto separare il Battisti uomo,
ritroso e scorbutico all'eccesso, dal Battisti artista,
che ha saputo dispensare emozioni,
facendo spiegare le ali alle poetiche e tenere parole di Mogol.

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Liberamente tratto (web) e adattato