Insieme agli Area, il gruppo progressive italiano più originale.
Tante le particolarità: la musica, così poco esterofila, di Vincenzo Nocenzi, il notevole spessore poetico dei testi, la presenza di un cantante dalle notevoli doti vocali, Francesco Di Giacomo, capace di dare al gruppo quella carica interpretativa assente nella maggior parte delle altre formazioni dell'epoca.
Banco del Mutuo Soccorso, o semplicemente Banco, è un gruppo rock di Roma fondato nel 1969 e tutt'ora in attività. Insieme alla Premiata Forneria Marconi e Le Orme è l'esempio più rappresentativo e noto, anche all'estero, di rock progressivo italiano.
Gli inizi
La storia del "Banco" ebbe inizio negli ultimi mesi del 1968, quando il diciassettenne Vittorio Nocenzi, enfant-prodige delle tastiere, riuscì ad ottenere un'audizione presso l'importante etichetta "RCA", forte della raccomandazione di Gabriella Ferri, per la quale aveva già musicato alcuni brani. Le case discografiche erano, in quegli anni, poco propense a promuovere strumentisti solisti e la leggenda narra che Nocenzi avesse "millantato" l'esistenza di un non meglio precisato gruppo da lui capeggiato. Si trovò, quindi, nella condizione di allestire in tutta fretta una formazione musicale per presentarsi all'audizione. All'uopo reclutò parenti e amici in grado di "reggere uno strumento" ed inventò l'appellativo di Banco del Mutuo Soccorso, forse ispirato da qualche istituto di credito o assicurativo della zona.
Il gruppo si riuniva nella loro personale sala prove, a Marino, nei Castelli Romani, in seguito divenuta famosa con il nome di "stalla" e così era nella realtà: una vera e propria stalla ristrutturata ed attrezzata perfettamente (dice lo stesso Vittorio Nocenzi in una intervista) "con le mangiatoie piene di amplificatori, distorsori e strumenti musicali invece del fieno per le mucche".
La prima formazione era composta, oltre a Vittorio Nocenzi ed al fratello Gianni al pianoforte, da Gianfranco Coletta (componente dei "Chetro & Co."e, in seguito, degli "Alunni del sole") alla chitarra, Fabrizio Falco al basso e Mario Achilli alla batteria, questi ultimi componenti dei Crash un gruppo rock psichedelico fondato dai fratelli Falco, con il quale Vittorio collaborava da alcuni mesi. L'audizione ottenne il placet degli esaminatori e il neonato "Banco del Mutuo Soccorso" realizzò tre brani che furono inclusi in una compilation di nuove formazioni intitolata "Sound '70" e pubblicata solo su musicassetta. I pezzi di questa raccolta ("Vedo il telefono", "La mia libertà" e "Padre Francesco") verranno incisi, qualche settimana dopo il provino, da una formazione già ritoccata, con Claudio Falco alla chitarra e Franco Pontecorvi alla batteria
Gli anni settanta
Nel 1971 il Banco del Mutuo Soccorso partecipò, con scarsa fortuna, al 2º Festival Pop di Caracalla di Roma. Tra i gruppi che intervennero al festival vi erano Le Esperienze e i Fiori di Campo che avevano già pubblicato un singolo ("Fuori città/Due bambini nel cortile" con la casa discografica Apollo ZA-50014). Il tempo di socializzare e, al termine della manifestazione, il "Banco del Mutuo Soccorso" aveva assunto la sua formazione definitiva, incorporando Francesco Di Giacomo, Renato D'Angelo e Pierluigi Calderoni, rispettivamente voce, basso e batteria del gruppo Le Esperienze , oltre a Marcello Todaro, chitarrista dei Fiori di Campo. Si trattò di una vera svolta qualitativa: il gruppo passò dalle canzoni beat del primo periodo, a composizioni "progressive", fortemente influenzate dalla formazione musicale classica dei fratelli Nocenzi ed impreziosite dai raffinati testi scritti da Francesco Di Giacomo
Questa formazione pubblicò nel 1972 l'album d'esordio Banco del Mutuo Soccorso, che con brani come R.I.P. (requiescant in pace), la lunga suite Il giardino del mago e Metamorfosi, strumentale con un breve ma stupendo inserto vocale finale, catalizzò immediatamente l'attenzione del pubblico della nascente scena del rock progressivo italiano. Particolarissima anche l'artwork della copertina del vinile, sagomata a forma di salvadanaio in terracotta.
Nello stesso anno fu pubblicato il secondo album, Darwin!, il primo concept album realizzato dal gruppo: i brani sono infatti tutti legati al tema centrale della teoria sull'evoluzione delle specie di Charles Darwin.
Il primo avvicendamento nella formazione del gruppo avvenne nel 1973, anno in cui Todaro fu sostituito alla chitarra da Rodolfo Maltese, proveniente dal gruppo Homo Sapiens. In Io sono nato libero (1973) Maltese appariva formalmente come ospite, ma di fatto era già membro del Banco.
Questi due album possono essere considerati i più creativi ed originali del gruppo, incentrati sui vertiginosi e virtuosistici intrecci delle tastiere dei fratelli Nocenzi e sugli inimitabili registri tenorili di Di Giacomo, al servizio di una particolarissima contaminazione tra il prog-rock inglese, le sonorità mediterranee e la tradizione del melodramma italico che occhieggia nei momenti più inattesi.
Nel 1974, su proposta di Greg Lake, il Banco abbandonò la Ricordi per passare all'etichetta Manticore, di proprietà del gruppo inglese Emerson, Lake & Palmer, nella quale era già confluita anche la Premiata Forneria Marconi. Nel 1975 fu pubblicato l'album Banco (anche noto come Banco IV), che riproponeva in inglese, per il mercato estero, i migliori brani dei primi tre album (operazione analoga a Photos of Ghosts della PFM). L'album ebbe un grande successo di critica sia in Italia sia all'estero.
Nel 1976 fu pubblicato Come in un'ultima cena, promosso con un tour europeo che vedeva il Banco suonare come supporter di un "gigante" del Rock progressivo inglese, i Gentle Giant, di cui peraltro il gruppo romano costituiva una più che credibile versione "mediterranea" con la medesima tendenza, quanto meno nei primi anni di carriera, ad elaboratissimi e raffinati arrangiamenti e alla articolazione interna dei pezzi completamente slegata dal formato-canzone. Di questo album fu realizzata anche una versione in inglese (As in a Last Supper), con la traduzione di Angelo Branduardi.
Nello stesso anno il gruppo incise anche Garofano rosso, colonna sonora del film omonimo (tratto da un romanzo di Elio Vittorini, con la regia di Luigi Faccini). Si tratta del primo album strumentale del Banco, che apriva una nuova epoca nell'evoluzione dello stile del gruppo. Ancora strumentale, e con sonorità ancora più complesse, fu il successivo ...di terra, in cui venivano esplorate soluzioni che sconfinavano dal rock al jazz e alla musica classica. Per questa complessa realizzazione, il Banco si avvalse del contributo dell'orchestra sinfonica dell'Unione Musicisti di Roma diretta da Antonio Scarlato docente di composizione presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, oltre alla collaborazione del tastierista Alessandro Esseno.
A partire da ...di terra, il nome Banco del Mutuo Soccorso venne formalmente sostituito con l'abbreviazione Banco, ormai generalmente utilizzata da giornalisti e fan.
Gli anni settanta del Banco si chiusero con un altro album molto acclamato, Canto di primavera, caratterizzato da suggestioni etniche e atmosfere pastorali. In quest'album Giovanni Colaiacomo dei Kaleidon subentra al basso, sostituendo D'Angelo.
Gli anni ottanta
Il primo lavoro del Banco negli anni ottanta fu un album dal vivo (il primo) dal titolo Capolinea, in cui il gruppo ripercorre i tratti salienti della sua storia. Suggellando concettualmente la sua "prima era", questo album preparò il Banco a un mutamento di rotta; e in particolare, all'abbandono di determinati schemi tipici del rock progressivo degli anni settanta, in particolare in relazione alla complessità strutturale (e alla lunghezza in minuti) dei brani, a favore di brani relativamente più semplici e diretti. Questa tendenza è perfettamente rappresentata dai primi due album della decade, Urgentissimo (1980) e Buone notizie (1981). In questo periodo la formazione si arricchì di Karl Potter alle percussioni, musicista di colore che aveva già collaborato con Pino Daniele e che contribuì a dare maggiore incisività alla sezione ritmica del Banco.
Nel 1983 comparve l'album Banco, che costituisce un altro punto di svolta anche a causa della defezione di Gianni Nocenzi, che abbandonò il gruppo per intraprendere una carriera solista e collaborare con il colosso giapponese Akai in qualità di collaudatore di tastiere e campionatori.
Nel 1985 il Banco acquisì un nuovo componente di spicco, il polistrumentista Gabriel Amato, già membro della band di Aretha Franklin. Ne scaturì l'album ...e via (1985) ed una partecipazione al Festival di Sanremo, che però dispiacque a molti fan, che faticarono a riconoscervi lo spirito del Banco del passato. Si aprì di conseguenza un periodo di crisi che portò a diversi anni di silenzio, interrotti solo dall'uscita di Non mettere le dita nel naso a cui però parteciparono come musicisti tutti i membri dell'ultima formazione del Banco.
Nel 1989 fu pubblicato infine Donna Plautilla, raccolta di brani inediti degli anni settanta.