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Respuesta  Mensaje 1 de 5 en el tema 
De: niki707  (Mensaje original) Enviado: 06/11/2010 09:25

Massa 4/03/2007/ giostre

Al suono dolce e fracassante di Rita Pavone, io adolescente, inesperto ragazzo calabrese, sradicato dalla sua terra ancora fanciullo, cerca adesso nella città del nord di ritrovare le radici perdute, in balia al mondo nuovo sconosciuto, girovaga nei rioni alla ricerca di qualcosa che somigli al paese natio, fra le bellezze della città, ed eleganti monumenti della reale Savoia, monumentale paesaggistiche opere, che ogni giorno scoprono con i suoi piedi, l’impeto dell’età di 13 anni.

Un grandissimo prato, verde fertile, era adesso invaso dai giochi del carnevale, giostre, autodromi ,chioschi, si stagliavano al posto del grano, fiero dell’anno prima.

Dentro di esso giovani allegri e spensierati, marinando la scuola, e il lavoro, si trovavano insieme, alla ricerca del nuovo mondo che stava nascendo, con un gelato in mano a passeggio, nel tepore primaverile, osservo divertimenti, che sono davanti a me, senza più il freno della famiglia, libero di fare della mia vita, ciò che il destino decide, libero di girovagare una città mai vista, e neppure sognata, Cinema, teatri, Pub, giardini , palazzi sul fiume, le giostre, gli alberi secolari, sulle strade mi ricordavano Garibaldi, e i suoi mille, ero insomma nella città dove si era fatta la storia d’Italia, quella sognavo  io intendo, dei Cavour.

Maestosi platani dividevano la linea dei tram, che viaggiavano negli odori primaverili, dei tigli che stavano fiorendo senza chiedere permesso a nessuno degli abitanti, ignari distratti, da non alzare mai lo sguardo, a queste sentinelle, dei viali e contro viali, create per abbellire la città.

La pensione che di mattino, mi preparava borsa e pentolino per la giornata, con caffé latte, e dopo colazione alla fermata del tram, che era ancora buio, vinto dalla curiosità continuavo la corsa nel tram senza scendere alla mia fermata, convinto che il mondo era più in là.

Il sistema troppo preso, dai doveri dei ragazzi, come me, che partivo con la borsa piena di cibo, tornavo la sera come un vero lavoratore, con un bagaglio in più, ogni giorno, nuove cose, nuovi luoghi avevo visitato, conosciuto, tornavo come un vero lavoratore, a casa, ma senza le otto ore, mentre avevo un bagaglio di esperienza, per la mente, che si placava la sera, soddisfatta.

Ogni giorno, prendevo una direzione diversa, per esplorare la città, ogni giorno avrei visto cose nuove, zone diverse della città.

Scoprii per esempio che c’erano dei favolosi filobus, puliti eleganti profumati, con sedili imbottiti, maniglie comodissime, il personale felice d’essere protagonista, partecipava sorridente, e riprestava ad aiutare il viaggiatore.

Io assorto nei miei sogni, senza una vera meta precisa, con una borsa in mano ero in giro per la città, e qualcuno mi guardava con sospetto.

Una mattina, decisi, per la barriera di Milano, una bella giornata primaverile, mi perdonò l’ennesimo giorno di marinamento del lavoro. Per la conquista della città.

Il capolinea del tram era quasi in periferia, i campi rigogliosi di verde fertile, distese di margherite, papaveri, ignorate dai cittadini indaffarati, calpestavano senza degnarli di uno sguardo, e della bellezza naturale.

Le giostre luccicanti di splendore, e colori vivacissimi, risaltavano con i suoi toni, ed il parato sembrava un sogno.

Mi rincuorai di nuovo, perdonandomi la festa rubata al ritmo del consumismo, (che odiavo).

Poco lontano una palazzina isolata, stile liberty, sembrava disegnata, sui prati, ma non lo era,

Una scritta al neon,estesa illuminava tutti i muri della trattoria bar.

Luisella una bella ragazza, serviva tutto il locale, nelle ore vuote, fuori dei pasti.

Gentilissima volle servirmi al tavolo, pur vedendo la mia borsa, feci colazione con pane burro e marmellata, con caffé latte.

Un gruppo di ragazzi, che avevano marinato la scuola, erano ammassati davanti allo JU BOX e strillavano nel vuoto ballando la canzone: La partita di pallone.

 

 

 

 

 

La pianura verde interrotta da palazzi in costruzione, era abbellita in modo naturale, da una serie di giochi, macchine volanti, giostre, autoscontro, gabbie, chioschi divertimenti, e mi venne in mente Pinocchio, mi rimproverai la mia instabilità phsica, ma durò pochissimo, già vedevo il mio corpo su quei oggetti che gli avrei dato il nome.

Lauto scontro, fu la prima, attrazione, e dopo averla studiata, osservando tutto ciò che accadeva nei suoi pressi.

Comprai, cinque gettoni, scelsi, una di un rosso Ferrari e via sulla pista. Con le mani sudate di chi rubava le cose, guidavo nella pista con foga e felicità.

Una ragazza si scontrava con tutti i ragazzi della pista, infastidita da tutti e sbattuta qui e La.

Una luccicante coda di cavallo, nero corvina, di chiara origine catalana, il viso tondo ben allineato, la bocca invitante, in concerto con la camicetta di raso rosa, le dava una marcata femminilità, ed una grazia negli scontri, che mi buttai capofitto senza pensarci, nella sua scia scontrandomi con l' auto e la sua figura, che mi inondò di un sorriso indimenticabile, i suoi occhi neri come i capelli, e profondi come il suo pensiero.

Vidi i suoi capelli sciolti al vento, lanciarsi in aria col suo codino, la minigonna rossa, che abbelliva la scena e le cosce ben fatte, le ginocchia affusolate, il menisco di venere si dibatteva per parare i colpi.

La chioma volava, ai lati del suo esile cranio,   profumo di scampo, mi avvisava del suo messaggio segreto, che solo il mio corpo aveva recepito, (ecco la tua metà) aveva tradotto il cervello, con emozione, mentre erano finiti cinque gettoni dell’autoscontro.

La ragazza era lì con la sua compagnia e tutti dietro a lei, giocavano ai fidanzati, fra un gioco ed un altro. La sua bellezza, ora risaltava nella gabbia, con un ragazzo che spingeva per far ripartire la gabbia di metallo, poi via come il vento alla conquista del fiocchetto appeso per i più audaci, a cui toccava un giro gratis alla coppia vincente.

Ormai la seguivo anche io, e con loro cercavo di fare amicizia, vista l’allegra compagnia, ma quando si accorsero che filavo la ragazza col codino, iniziarono i guai, e anche seri.

Infatti, era una banda di una zona vicina alle giostre, mentre io ero solo in tutti i sensi.

Con tutte le mie capacità, cercavo di entrare in quel giro, in quel mondo cittadino, che ne ero stato sempre fuori, ma volevo entrare in quel mondo allegro spensierato, e facile agli entusiasmi di quella gioventù.

 Sapevo che era dura, ma tentai in tutti i modi, in quel gruppo di giovani liberi, anche io ero libero, ma era una libertà. Da sudare, creare, dovevo pensare come loro.

Giocare, con le panchine del comune, e rompere i cassonetti, calpestare le aiuole, tirare la corda ai tram in transito, viaggiare senza biglietto, togliere il posto, ai vecchi, ai malati, alle donne in cinta, sugli autobus e tram, e filobus, fare del casino ai cinema.

Io che fuggito da casa, dove davo del VOI! Ai miei.

Solo perché era la nuova moda.

Luisella mi accoglie con un radioso sorriso, ordino il caffé con la pasta, intanto metto cento lire nel

Gjubox, per tre canzoni.

Osservo il meccanismo che fa girare il disco pescandolo dalla ruota che ce nell’oblò.

Il silenzio del bar è rotto da Rita pavone, e la sua voce si diffonde anche fuori, rallegrando molta gente, fino a quando non viene Luisella, indispettita, da tono alto della canzone.

Al banco mi cade il cucchiaino del caffé, ma non  mi,accorgo, vado invece verso il mio obbiettivo, dove la mente è presa dagli eventi appena passati, la mente che si rifiuta di ragionare, e vede davanti a se un codino nero come un corvo appollaiato su di una testolina, che oscura la mente da qualche giorno.

La padrona di casa, mi avvisa che sto prendendo una brutta piega, io alzo le spalle non volendola sentire, la sua voce continua nel sottofondo della mia testa…dopo un po’ anche il pesce puzza.

Suggerisce lei alle mie spalle, ma io non ho sentito…

Sul lavoro sono assente da tre settimane.

 Cerco, il mio IO; in posti sbagliati,lo so, una specie di pigrizia mentale, mi isola da tutti, le spese avanzano, sono intorbidino, dal mio stesso comportamento, cullando un’idea folle.

Un nodo alla gola, s’insinua, e sale al cervello inespressivo e labile, asseconda tutti i miei strani pensieri.

 

Scherno o amore?

Il suo sorriso mi perseguitava, nei miei giorni neri, ma la voglia d’essere uguale a tanti ragazzi della mia età era forte e dominava il mio stato d’animo.

A passeggio, nei bus, vederli che si amavano in modo cosi naturale, per questo mi sentivo spronato, a fare, agire.

Convinto che anche io avevo la possibilità, di amare una ragazza vera, mi buttai a capofitto, dietro la banda che seguiva Annamaria, e per farmi bello, pagavo da bere a tutti del gruppo.

Pizze, sala giochi, giostre, ero convinto, che  avrebbero accettato, uno come me, nella loro compagnia.

La voglia di normalità mi rendeva poco accorto e lo sapevo, ma volevo rischiare, mi sarei perdonato, solo per amore.

Sognavo cosi di passeggiare nella lussuosa Via Roma a Torino, con un maglione al Gino Paoli, colore bianco latte, accanto a me Annamaria, mano nella mano, a passeggio, con i suoi 12 anni, e con una bellissima minigonna, un palmo sopra le ginocchia, dal vivo colore verde pachistan, che andava di moda allora.

Ella come una bambola volava tra le auto scontro, i capelli castani profumavano l’aria di shampo.

A. G.

 niki707

 

 

 

 

 

 



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Respuesta  Mensaje 2 de 5 en el tema 
De: Acquario Enviado: 06/11/2010 21:41
Bel racconto!
Grazie per averlo condiviso con noi...
una20flor20para20titz4.gif picture by Sofia_39
 

Respuesta  Mensaje 3 de 5 en el tema 
De: Mariasole Enviado: 07/11/2010 06:37
Simpatico racconto di esperienze giovanili.
Ma dimmi, Niki, Luisella era Annamaria?
O sono io che mi sono confusa??
Un saluto e tanta serenità in questa domenica novembrina
che ci annuncia pioggia, ma anche un po' di variabilità
Ciao Niki  fatti leggere ancora...
Mariasole
 

Respuesta  Mensaje 4 de 5 en el tema 
De: niki707 Enviado: 07/11/2010 10:38
grazie Mariasole!
Luisella è la ragazza che serve al bar trattoria a barriera di milano a torino degli anni 60.ciao e buona domenica a tutti!
niki707

Respuesta  Mensaje 5 de 5 en el tema 
De: Lelina Enviado: 07/11/2010 12:26
Sempre piacevole leggerti, carissimo Niki
Grazie per condividere in com i tuoi scritti...
 
Serena Domenica anche a te
mgc-finsemana005.jpg picture by lunna777_888
ciao Lely


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