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IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE
 
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poesieatema: L''ORIGINALITA'' IN POESIA E...NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: liberidivolare  (Mensaje original) Enviado: 16/01/2010 18:07

 

 
L'ORIGINALITA' IN POESIA E NON SOLO
 A cura di Tony Kospan
 
 
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Nel vasto... fantastico mondo della poesia non manca un genere del tutto particolare che anzi occupa un posto importante... ed ha da sempre tantissimi estimatori. Parlo delle poesie talvolta dissacranti talvolta divertenti....ma sempre dense di umori e sapori anticonformisti che ci consentono di vedere le cose della vita da un diverso punto di vista. 

 

Queste prescelte sono di autori noti...
e non poteva certo mancare una del mio mito...
in queste genere, il dissacrante Bukowski...

Insieme alle poesie... anche le musiche...
sono inconsuete... come le immagini...
tutte del grande Jim Warren...
 vero re della Fantasy Art.  
 



E' quindi con alcune di esse che vi auguro una felicissima... ed... ehm ehm... perché no...  originalissima domenica...

Come al solito... se vi va... mi fa piacere leggere le poesie che parlano al vostro cuore...

 
TEMPI BRUTTI PER LA POESIA
Bertolt Brecht
 
Sì, lo so: solo il felice
È amato.
La sua voce
È ascoltata con piacere.
La sua faccia è bella.
L'albero deforme nel cortile
è frutto del terreno cattivo, ma
quelli che passano gli danno dello storpio
E hanno ragione.
Le barche verdi e le vele allegre della baia
io non le vedo.
Soprattutto
vedo la rete strappata del pescatore.
Perché parlo solo del fatto
che la colona quarantenne cammina in modo curvo?
I seni delle ragazze
sono caldi come sempre.
Una rima in una mia canzone
mi sembrerebbe quasi una spavalderia.
In me si combattono
l'entusiasmo per il melo in fiore
e il terrore per i discorsi dell'imbianchino*.
Ma solo il secondo
mi spinge alla scrivania.
 
* Con "l'imbianchino" Brecht si riferisce a Hitler.
  
 
 
CHE DIREBBE
Storni Alfonsina
 
Che direbbe la gente,
vuota d'ogni follia,
Se in un giorno fortuito,
per ultrafantasia,
mi tingessi i capelli di viola e d'argento,
mettessi un peplo greco
e coi capelli al vento,
con un serto di fiori:
myosotis o gelsomini,
cantassi per le strade al suono dei violini,
o dicessi i miei versi correndo per le piazze,
con il mio gusto libero da volgari corazze?
Affollando le strade verrebbero a guardarmi?
Come una fattucchiera vorrebbero bruciarmi?
Campane suonerebbero per richiamare a messa?
A ridere, pensandoci, da sola mi son messa.
 
 
 
 
IL MIO FUNERALE
 Nazim Hikmet
 
Il mio funerale partirà dal nostro cortile?
Come mi farete scendere giù dal terzo piano?
La bara nell'ascensore non c'entra
e la scala è tanto stretta.
Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di piccioni,
forse nevicherà,
i bambini giocheranno strillando
forse sull'asfalto bagnato cadrà la pioggia
e al solito ci saranno i bidoni per la mondezza.
Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto,
come usa qui,
forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna,
che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno
i bambini sono sempre curiosi dei morti.
La finestra della nostra cucina
mi seguirà con lo sguardo
il nostro balcone
mi accompagnerà col bucato steso.
Sono stato felice in questo cortile,
pienamente felice.
Vicini miei del cortile,
vi auguro lunga vita, a tutti.
 
 
Image1.jpg image by jrinier
 

 

NEL GIARDINO PUBBLICO
Alexis Diaz Pimienta

Una giovane ha appena accavallato le gambe
e il poeta spera che il vento sia suo complice.
Sorveglia irrispettosamente l’orlo del vestito,
l’unica strada verso la felicità.
La giovane sorride,
estranea all’importanza della sua coscia
parlando di profumi o ragazzi o promesse.
E il vento soffierà
- di fronte a tanta insistenza soffierà –
ma la vera fortuna sta nel fatto
che la mano della giovane
non scenda in tempo,
e la sua pelle continui ad essere possibile.

 

 

 

IL MAZZO DI FIORI
Prevert

Che fai laggiù bambina
Con quei fiori appena colti
Che fai laggiù ragazza
Con quei fiori quei fiori seccati
Che fai laggiù bella donna
Con quei fiori che appassiscono
Che fai laggiù già vecchia
Con quei fiori che muoiono

"Aspetto il vincitore".

 

 
SI' SI'
Charles Bukowski
 
quando Dio creò l'amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l'odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra
quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.
 

   

Se ami anche tu il mondo della poesia...vieni... ne...
 
  
Ciao da Tony Kospan
 




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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: mothersixten Enviado: 17/01/2010 09:39
Il grande valore di un artista, in qualunque campo si esprima, e' l'originalita'. Quello di riuscire ad esprimere la propria specificità, unicità, peculiarità: il fatto di essere irripetibili nell'esser se stessi. Dice Martin Buber che: ""Con ogni uomo viene al mondo qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo ed unico (...) ciascuno (...) ha l'obbligo di riconoscere e considerare che lui è unico al mondo nel suo genere e che al mondo non è mai esistito nessun uomo identico a lui. Se infatti fosse già esistito al mondo un uomo identico a lui, egli non avrebbe motivo di essere al mondo! Ogni singolo uomo è cosa nuova nel mondo e deve portare a compimento la propria natura in questo mondo."
La creatività infatti è strettamente legata all'originalità. È l'originalità che ci porta ad essere creativi e non ripetitivi. L'opposto di originale è "copia", "fotocopia" è un qualcosa di ripetitivo, imitato. Il contrario della creatività è dunque la ripetizione, l'imitazione, mentre la creatività è qualcosa di nuovo che nasce spontaneamente, altrimenti c'è il già conosciuto, il già fatto che viene portato avanti, il ripetere che diventa rassicurante perché lo conosco e non mi serberà mai delle sorprese.
Se fossi fuoco, brucerei il mondo; se fossi vento, lo sconvolgerei con tempeste; se fossi acqua, lo annegherei; se fossi Dio, lo farei sprofondare. Se fossi papa, allora sarei allegro, perché potrei mettere nei guai tutti i cristiani; se fossi imperatore, lo saprei fare proprio bene; taglierei la testa di netto a tutti quanti. Se fossi morte, andrei da mio padre; se fossi vita, non rimarrei con lui; lo stesso farei con mia madre. Se fossi Cecco, come sono e sono sempre stato, terrei le donne giovani e belle, e lascerei quelle zoppe e vecchie agli altri. Cecco Angiolieri
Vieni Con Me (hermann hesse) Vieni con me! Devi affrettarti però - sette lunghe miglia io faccio ad ogni passo. Dietro il bosco ed il colle aspetta il mio cavallo rosso. Vieni con me! Afferro le redini - vieni con me nel mio castello rosso. Lì crescono alberi blu con mele doro, là sogniamo sogni dargento, che nessun altro può sognare. Là dormono rari piaceri, che nessuno finora ha assaggiato, sotto gli allori baci purpurei - Vieni con me per boschi e colli! tieniti forte! Afferro le redini, e tremando il mio cavallo ti rapisce.
CORRISPONDENZE (Charles Baudelaire) La Natura è un tempio in cui pilastri vivi a volte emettono confuse parole; l’uomo, osservato da occhi familiari, tra foreste di simboli s’avanza. Come lunghi echi che di lontano si confondono in una unità profonda e tenebrosa, vasta come la notte ed il chiarore, i profumi, i colori e i suoni si rispondono. Esistono profumi freschi come carni di bambino, dolci come oboi, verdi come praterie, - ed altri corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno l’espansione delle infinite cose, come l’ambra, il muschio, l’incenso e il benzoino e cantano l’estasi dello spirito e dei sensi. Tratto da "I fiori del male"
LA NUBE VOLA ... La nube vola sull'ali rosse incontra il sole, e lo copre d'un velo roseo, come un bambino; poi lo porta a dormire nel mare azzurro. L'occhio si bea. Il cuore par che riposi e parli col Signore. Un'ora, un'ora almeno di questa gioia... No. La nebbia sale, come un nemico. Bigia copre il mare, spegne la nube rossa, avvolge tutto di tenebra... E di tenebra muta anche il cuore ti fascia. Non sai più dove stare. Aspetti che ritorni la luce, come i bambini aspettano la madre... Scevchenko Taras
Chi sa, forse non ci ameremmo tanto se le nostre anime non si vedessero da lontano non saremmo così vicini, chi sa, se la sorte non ci avesse divisi. È così, mio usignolo, tra te e me c'è solo una differenza di grado: tu hai le ali e non puoi volare io ho le mani e non posso pensare... (N.Hikmet)
Non più donne gentili, Non più sospiri e pianti Gli uomini furon sempre Bugiardi ed incostanti Un piede sulla sponda E l'altro in mezzo all'onda …Donne di tanto lutto Non c'è ragione alcuna; Fu così senza scampo Da che splende la luna; Da che l'estate ha foglie Serpi la terra accoglie… W. Shakespeare
RAGAZZI "MARINI" Sono come la marea... vanno e vengono dalla tua vita! Sono profondi come il mare... talmente tanto... da non capirli mai abbastanza! Sono pragmatici e nascondo segreti della loro essenza come i fondali marini nascondo i segreti della vita primordiale! Sono freschi e spensierati come la brezza mattutina che accarezza il mare! Vogliono la libertà così come non è possibile tenere "imbrigliate" le acque dell'oceano! Sanno cambiare sentimenti e umore così come il vento passo sul mare e lo increspa! Sono dolci e romantici come un tramonto su una spiaggia deserta! Vogliono il calore di una donna che li ami e li riscaldi incondizionatamente così come fa il sole con le onde! E sanno bene come cullarti tra le loro calde acque per poi inghiottirti nel vuoto più freddo e più buio che esista! E chissà... per questo noi donne li amiamo tanto perchè sono i controsensi della vita stessa messi insieme in un unico essere! Il mare è sempre fonte di fascino perchè puoi vederlo tutto con un colpo d'occhio e perchè nasconde segreti inimmaginabili...! Questi sono i ragazzi "marini"... di qualunque luogo di mare... Anonimo
Tutto ciò che vediamo è qualcos'altro. L'ampia marea, la marea ansiosa. È l'eco di un'altra marea che sta laddove è reale il mondo che esiste. Tutto ciò che abbiamo è dimenticanza. La notte fredda, il passare del vento sono ombre di mani i cui gesti sonol'illusione madre di questa illusione. F.Pessoa
Ermetismo in riflessione di woquini Gonfiar la notte nella nebbia, espandere il tempo che ci resta in muta ricerca che si riflette in vischiosità accidiosa. Ricordi di struggenti, inutili ilarità e attese oppresse che notte gonfiata e obesa rende alle menti degli insonni. Animali in lista attendono il passo più fiacco e muto, come la voce nella mente pia cerca nella mistica, l’abbandono. Inutili preghiere ostacolano l’espansione del pensiero, che cerca nell’immensità notturna la fuga dalle belve in attesa
Annamaria

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: mothersixten Enviado: 26/06/2010 13:28
Il tema di questa domenica e' "ORIGINALITA' IN POESIE EDALTRO" beh io parto da "ALTRO" proponento un racconto alquanto originale, e il monologo di Benigni,come al solito eccletico e divertente come sempre: Il solito pollo. Di Elena Pollastri Incontro il solito pollo , lo saluto senza neanche guardarlo ma poi ripensandoci mi volto verso di lui. Il solito pollo sta beccando distrattamente un piccolo pianeta color cromo. Gli chiedo con gentilezza di non farlo, poiché sul pianeta potrebbero esserci esseri viventi. Il solito pollo mi dà ascolto e comincia a beccarne uno grosso color cinabro. Allora gli chiedo gentilmente di non farlo, poiché pure su quello potrebbero esserci esseri viventi. Il solito pollo mi ascolta e comincia a beccare un pianeta primitivo, informe e senza colore, avvolto da una coltre pesante di metano. Allora gli chiedo gentilmente di non farlo, poiché persino su un pianeta di quel tipo potrebbero esserci esseri viventi. Il solito pollo, ora un po' irritato, mi chiede: - Tu cosa intendi per essere vivente? - Rispondo: - Anche io, che pure tutto comprendo, non saprei risponderti con esattezza, è una cosa così relativa... Come tutto, del resto. Perciò non beccare nessun pianeta; anzi la vita potrebbe esistere anche fuori dai pianeti, forse tutto è vita. - Il solito pollo rifletté un attimo su ciò che gli avevo detto e disse: - Se non mangio morirò ma se tutto vive sempre allora la morte non esiste, però se ciò che tu dici è sbagliato allora certamente non mangiando morirò... Comunque se tutto è vita e quindi la morte non esiste, se mangio qualcosa non posso ammazzare nessuno. Ma se ciò non è vero come ho già detto è certo che non mangiando morirò e questo non mi piace affatto e quindi, sia come sia, continuerò a mangiare. - E il solito pollo mangiò e mangiò e mangiò... E mangiando e mangiando finì per mangiarsi l'intero Universo. E alla fine, dato che aveva ancora molta fame, mangiò anche sé stesso. Tuttavia nessun essere organico si accorse mai di tutto questo, forse perché questa "breve storia" avvenne in effetti nel corso di molti, molti miliardi di anni; forse perché l'unica cosa percepibile dell'immenso pollo galattico era il suo becco: un enorme, incommensurabile, famelico buco nero. Monologo sulla poesia: LA TIGRE E LA NEVE "Su su... svelti eh, svelti, veloci... Piano, con calma. Non v'affrettate, eh. Poi non scrivete subito poesie d'amore, eh! Che sono le più difficili, aspettate almeno almeno un'ottantina d'anni eh... Scrivetele su un altro argomento, che ne so su... su... il mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo, ecco, che non esiste una cosa più poetica di un'altra, eh? Avete capito? La poesia non è fuori, è dentro! Cos'è la poesia? Non chiedermelo più, guardati nello specchio: la poesia sei tu! E vestitele bene le poesie! Cercate bene le parole! Dovete sceglierle! A volte ci vogliono 8 mesi per trovare una parola! Sceglietele, che la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere! Da Adamo ed Eva: lo sapete Eva quanto c'ha messo prima di scegliere la foglia di fico giusta? Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa... Ha spogliato tutti i fichi del paradiso terrestre! Innammoratevi! Se non vi innammorate è tutto morto! Morto, tutto è... Vi dovete innammorare e diventa tutto vivo, si muove tutto, dilapidate la gioia! Sperperate l'allegria! Siate tristi e taciturni con esuberanza! Fate soffiare in faccia alla gente la felicità! E come si fa? Fammi vedere gli appunti che mi son scordato! Questo è quello che dovete fare! Non son riuscito a leggerli! Per trasmettere la felicità bisogna essere felici, e per trasmettere il dolore bisogna essere... Felici! Siate felici! Dovete patire, stare male, soffrire, non abbiate paura a soffrire, tutto il mondo soffre! Eh? E se non avete i mezzi non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto! Avete capito? E non cercate la novità, la novità è la cosa più vecchia che ci sia. E se il pezzo non vi viene da questa posizione, da questa, da così, beh... buttatevi in terra! Mettetevi così! Eccolo qua... Oh! È da distesi che si vede il cielo! Guarda che bellezza, perchè non mi ci sono messo prima!? Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono! Fatevi obbedire dalle parole! Se la parola... "muro"! "Muro" non vi dà retta... non usatela più per 8 anni, così impara! Che è questo? Boh! Non lo so! Questa è la bellezza! Come quei versi là, che voglio che rimangano scritti lì per sempre! Forza cancellate tutto, che dobbiamo cominciare, la lezione è finita. Roberto Benigni Pesce in un acquario A volte sono pesce in un acquario scivolo in un silenzio liquido e respiro. Vedo ombre evanescenti, mi guardano sovente incuriosite, e non sanno che oltre il limite spesso stupide mi appaiono. Clodia Innamorato Mi stavo annoiando, bevevo una birra e trascinavo una serata da dimenticare ... poi ti ho vista, ho provato un tuffo al cuore e mi sono ritrovato completamente paralizzato, incapace di controllare qualsiasi tipo di azione, come quando con un computer non puoi fare altro che spegnerlo e riaccenderlo. Fortunatamente è durato poco, questione di qualche attimo, si, mi ero sbagliato, non eri tu Anonimo Lasciatemi divertire Tri tri tri, fru fru fru, uhi uhi uhi, ihu ihu ihu. Il poeta si diverte, pazzamente, smisuratamente. Non lo state a insolentire, lasciatelo divertire poveretto, queste piccole corbellerie sono il suo diletto. Cucù rurù, rurù cucù, cuccuccurucù! Cosa sono queste indecenze? Queste strofe bisbetiche? Licenze, licenze, licenze poetiche. Sono la mia passione. Farafarafarafa, tarataratarata, Paraparaparapa, Laralaralarala! Sapete cosa sono? Sono robe avanzate, non sono grullerie, sono la ... spazzatura delle altre poesie. Bubububu fufufufu Friù! Friù! Se d’un qualunque nesso son prive perchè le scrive quel fesso? Bilobilobilobilobilo blum! Filofilofilofilofilo flum! Bilobù. Filolù. U. Non è vero che non voglion dire, voglion dire qualcosa. Voglion dire... come quando uno si mette a cantare senza saper le parole. Una cosa molto volgare. Ebbene, così mi piace di fare. Aaaaa! Eeeee! Iiii! Ooooo! Uuuuu! A! E! I! O! U! Ma giovinotto, diteci un poco una cosa, non è la vostra una posa, di voler con così poco tener alimentato un sì gran foco? Huisc... Huiusc... Huisciu... sciu sciu, Sciukoku... Koku koku, Sciu ko ku. Come si deve fare a capire? Avete delle belle pretese, sembra ornai che scriviate in giapponese. Abì, alì, alarì. Riririri! Ri. Lasciate pure che si sbizzarrisca, anzi, è bene che non lo finisca, il divertimento gli costerà caro: gli daranno del somaro. Labala falala falala... eppoi lala... e lalala, lalalalala lalala. Certo è un azzardo un po’ forte scrivere delle cose così, che ci son professori, oggidì, a tutte le porte. Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Infine, io ho pienamente ragione, i tempi son cambiati, gli uomini non domandano più nulla dai poeti: e lasciatemi divertire! A.Palazzeschi “Notturno 4” A quanto pare, la notte non porta consigli, ma fascinazioni; in forma di dolci presagi, di tristi abbandoni… …scarlatti; dentro parole complici di sangue, ricordi, illuminazioni… Ed io vorrei, tu sola, nel vuoto inconcluso che c'è, solo per ammirarti; di nuovo orfani, di un tempo tornatoci estraneo, come un qualcosa di mai concesso, che scappato... …come hai fatto tu... Lasciandomi in bocca parole a schiantarsi suicide distratte, per nulla efficaci, e per quanto io possa tornarvici su, son scappate... …come hai fatto tu... La notte ci lascia nudi, smaschera pulsioni; e un pò mi vergogno, schiacciato contro al letto, quando mi ripeti: "...già sappiam che vuol dire cercarci, annusarci, ritrovarci; poi di nuovo estranei, e di nuovo a cercarci;così …ad istinto…" Giulio Tellarini Annamaria


 
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