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Reply  Message 1 of 2 on the subject 
From: Liberty  (Original message) Sent: 18/01/2011 15:26
...che in America la Volkswagen ha messo una palestra in fabbrica, per contribuire ad agevolare il benessere dei suoi operai, sottoposti allo stress della catena di montaggio e al logorio della vita di fabbrica, convinti dal fatto che produttività equivalga a lavoro in condizioni ottimali. Anche questa è innovazione|!!!
Il solo pensiero di una cretinata come la palestra equivale a innovazione, SI INNOVAZIONE, un mondo su cui in tantissimi anni NESSUN imprenditore ha mai investito, con la sicurezza, forse, di poter ottenere manodopera a basso prezzo fuori con metodi produttivi pur obsoleti.
 
Il costo dell'innovazione oggi è la fiducia, la Fiat, in tempi in cui tutti si sono più o meno innovati fuori dall'Italia è un'atesignana illustre ( = sic), anche se nel piccolo di molte realtà imprenditoriali (anche locali), c'è chi ha creduto e investito da tempo in innovazione, ricavandone pure i frutti. La fiducia che innovazione e un nuovo modello di produzione non significa perdita di lavoro. La fiducia che quello che oggi passa come piano di produzione digerito per forza e col mal di pancia, renda davvero l'Italia uguale all'America o alle economie di sistema evolute. La fiducia, poi, di contare qualcosa con la propria storia personale, oltre che con il proprio cartellino da timbrare all'entrata della fabbrica di appartenenza...
 
Marchionne sarà in grado di assicurare tutto questo? Speriamo!
 
La Fiom a questo ci ha mai veramente pensato? Chissà. Di sicuro non è innovazione la spendita di mezzi e risorse tecnologiche per frugare nell'intimo del capo del governo e DELLE SUE GIRLS, il quale, se fosse davvero interessato al benessere del Paese che amministra, forse oggi si sarebbe già DIMESSO non tanto per cose pruriginose, ma per aver fatto promesse al di sopra delle sue possibilità!!!
 
Ciao, alla prossima...vado a fare merenda
 


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Reply  Message 2 of 2 on the subject 
From: Peterpan® Sent: 18/01/2011 15:39
Quando ero ragazzo e militavo nel partito XXX là dentro si diceva che la catena di montaggio è quanto di peggio possa esistere, dato che porta l'individuo all'alienazione, alla massificazione, al sentirsi la rotella di un ingranaggio, mentre invece il lavoro dovrebbe essere realizzazione di sé e riconoscimento della volontà e del merito. In alternativa si proponevano squadre di operai che ciascuna per conto proprio producessero il manufatto da zero alla completezza. Utopistico, naturalmente: ne risentirebbe la velocità di produzione (o no...?).
 
Ma comunque qui mi sembra inutile, tardivo e anacronistico, parlare di innovazione, di palestre e di asili nido per le operaie mamme (che pure sarebbero cose tutt'altro che negative): dati i costi della manodopera da quelle parti, Cinesi e Indiani ci fanno un culo così, altro che chiacchiere. Tra pochi anni non converrà più comprare neanche una resta d'aglio di produzione europea, né a nessuno converrà produrla (anzi, già praticamente ci siamo).


 
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