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Resposta  Mensagem 1 de 22 no assunto 
De: Peterpan®  (Mensagem original) Enviado: 04/09/2011 10:36
(by Massimo Fini)
 
 

Della viltà dei potenti

Il duca di Blangis, uno degli aguzzini delle “Centoventi giornate” di De Sade, “si sarebbe fatto spaventare da un bambino un po’ deciso e quando non aveva in pugno la situazione e non poteva ricorrere all’astuzia e al tradimento diventava timido e vile”. Di questa pasta sembrano fatti i dittatori, almeno quelli moderni: spietati con le vite degli altri, disposti a ogni ignominia pur di salvare la propria. Saddam Hussein si è fatto trovare come un topo di fogna in fondo a un tombino. Ben Alì è scappato con la cassa. Hosni Mubarak si è lasciato barellare in uno di quei grotteschi processi che, da Norimberga in poi, i vincitori intentano ai vinti, sperando così di impietosirli. E, per restare in casa nostra, riandando a tempi più lontani, Benito Mussolini, dopo tanta retorica sulla ‘bella morte’, che spinse molti giovani di Salò a sacrificare la vita per lui, si fece pescare mentre fuggiva verso la Svizzera travestito da soldato tedesco. Anche Muammar Gheddafi, che per tutta la vita ha fatto il gradasso, sembra seguire questa via vergognosa: dopo aver chiesto per mesi ai suoi l’estremo sacrificio (“combatteremo fino all’ultima goccia di sangue”) lui sta fuggendo, come una lepre impazzita, per ogni dove invece di affrontare il nemico nell’ultima battaglia.

Certamente non è Catilina: “Catilina fu trovato lungi dai suoi fra i cadaveri dei nemici: respirava ancora un poco, ma gli si leggeva sul volto la stessa espressione di indomita fierezza che aveva da vivo” (Sallustio, La congiura di Catilina, LXI). Peraltro Catilina non era un dittatore, ma un ribelle che si era rivoltato contro la falsa democrazia delle oligarchie dominanti e nullafacenti della Roma Repubblicana, un uomo che ci farebbe molto comodo oggi, in Italia. Nella modernità la sola classe dirigente coerente con i propri misfatti è stata quella nazista. Quando Hanna Ritschl, asso dell’aviazione tedesca, negli ultimi giorni di Berlino riuscì ad atterrare, non si sa come, vicino al bunker, bombardato da tutte le parti, disse a Hitler: “Mio Führer, salite sull’aereo. Vi porterò in salvo”. Hitler rifiutò e ordinò alla donna di riprendere immediatamente il volo, altrimenti non avrebbe avuto più margini di fuga. E non volle accettare nessun’altra soluzione: “Sono sicuro che se gli americani mi prendono prigioniero, mi esporranno in una gabbia, come una scimmia”. Si suicidò con un colpo di pistola. Mentre Goebbels e la moglie Magda si diedero il veleno dopo averlo fatto con i loro sei figli. Questo non li assolve da nulla, ma li mette perlomeno all’altezza dei loro crimini. Perché non c’è nulla di umanamente più ripugnante del Duca di Blangis, sadico e vile. Il mafioso che sciolse un bambino di 12 anni nell’acido, la sera stessa era in un piano-bar e si inumidiva alle note di Frank Sinatra. Questo, almeno per me, è l’Intollerabile.

La guerra ha almeno questo di buono: rivela gli uomini. Ci sono individui che in tempi normali, quando sono al sicuro, fanno i gradassi e i prepotenti e che poi, al momento del dunque, battono i denti come conigli e altri, a cui nella vita civile non avresti dato un soldo, che si dimostrano uomini di grande coraggio. E non ho mai capito se sono le mollezze del potere a rendere vili le classi dirigenti, autoritarie o democratiche fa poca differenza, o se sono proprio le qualità negative del Duca di Blangis (astuzia e tradimento) a portare al potere uomini mediocri a danno di altri che, per rispetto di se stessi, si negano a questi mezzi.

Il Fatto Quotidiano, 3 settembre 2011


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Resposta  Mensagem 2 de 22 no assunto 
De: Claretta Enviado: 04/09/2011 12:24
Catilina, appunto, non era uomo di potere
 
e Hitlar non aveva in casa una guerra civile, dandosi la morte
evitava di divenire un trofeo dell'invasore vincente, e infatti ha
fatto in modo che nulla del suo corpo potesse venire usato come
trofeo
 
qesto perchè Hitler non ha mai smesso di identificarsi con la Germania
ei tedeschi non smisero mai, lui vivo, di identificarsi in lui
 
altamente simbolico quindi il suicidio di Hitler e simboliche le modalità
con cui venne messo in atto
 
ma ripeto, non era in atto una guerra civile, Hitler era ancora il capo
indiscusso di tutto il suo popolo
 
molto diverso il discorso per tutti gli altri dittatori, Mussolini compreso,
che sono stati protagonisti di una guerra civile
 
gran parte di loro è arrivato al potere con un golpe militare, il che significa
che si sono, fin dall'inizio, basati sui rapporti di forza e null'altro
 
consapevoli che il loro potere sarebbe cessato se i rapporti di forza fossero
stati ribaltati, per loro la resa faceva parte del gioco, il suicidio no
 
ci sono poi casi particolari come quello del tunisino Ben Alì, supportato dai
francesi, che sa benissimo di potere avere l'incolumità in qualsisi parte del
mondo, chi glielo fa fare di farsi uccidere per gli interessi della Francia ?
 
Muammad Gheddfi è un altro caso particolare, è un capo tribù, ci sono legami
di sangue fra lui e la sua gente, se si uccide tradisce il suo stesso sangue, non
può farlo, e non può nemmeno scappare, può solo asserragliarsi fra i suoi
 
prevedo un massacro totale, ma questa faccenda è così sporca che nessuno
riuscirà ad uscirne pulito
 
Massimo Fini non mi piace soprattutto come persona, strngendogli la mano
sembra di stringere un viscido lumacone freddo
 
e non mi piace il suo slavismo ancien regime, da aristocratico zarista sfuggito
alle stragi bolsceviche

Resposta  Mensagem 3 de 22 no assunto 
De: Peterpan® Enviado: 04/09/2011 16:14
Tutto vero, ma credo che Fini volesse porre l'accento sulla spavalderia di chi occupa una posizione di predominio, spavalderia che viene assai meno quando questo presupposto viene a cadere. E' storia umana più che politica.

Resposta  Mensagem 4 de 22 no assunto 
De: Merendina Enviado: 04/09/2011 17:03
Mah...

Resposta  Mensagem 5 de 22 no assunto 
De: Peterpan® Enviado: 04/09/2011 17:35


 

You can't bargain with the truth
'Cause whether you're right or you're wrong
We're gonna know what you've done
We're gonna see where you belong in the end
You can't bargain with the truth
'Cause whether you are black or you're white
We're gonna know who's right
We're gonna see you in the light in the end
Oh and every little thing you do
You better know it's coming back to you
You can't bargain with the truth
'Cause one day you're gonna die
And good's going high
And evil's going down in the end
You can't bargain with the truth
'Cause whether you're old or young
We're gonna see what you've done
There'll be nowhere else to run in the end
You can't bargain with the truth
'Cause whether you're rich or you're poor
You're gonna meet at the same door
You're gonna know the real score in the end
And if you want to help your fellow man
You better start with what is in your hand
You can't bargain with the truth
'Cause whether you're right or you're wrong
We're gonna know what you've done
We're gonna see where you belong in the end
You can't bargain with the truth
'Cause if the world you chose
No further than your nose
Will be where the doors will close in the end
You can't bargain with the truth
'Cause for those who were deceived
There'll be no reprieve
Or there'll be no time to believe in the end
Oh with every little thing you do
You better know it's coming back to you
You can't bargain with the truth
'Cause one day you're gonna die
And good's going high
And evil's going down in the end


Resposta  Mensagem 6 de 22 no assunto 
De: Claretta Enviado: 04/09/2011 21:16
non mi risulta che abbiano smesso di essere spavaldi quelli che
hanno dovuto affrontare i processi
 
non si sono dichiarati colpevoli, non hanno nemmeno riconosciuto
la legittimità dei tribunali, non hanno cercato di patteggiare, non
hanno implorato la grazia
 
sono stati talmente spavaldi che tutti hanno tirato un sospiro di
sollievo quando sono morti, di morte "naturale" mentre il processo
era in corso

 
Massimo Fini parla di Catilina e dimentica Nerone, che sarebbe stato
un esempio molto più calzante, visto che era Nerone il dittatore,
l'uomo di potere
 
perchè non lo ha citato?

 semplice, non gli faceva gioco nel dare al suicidio la patente di atto
risarcitorio che riscatta la immagine del dittatore
 
in effetti ultimamente va di moda rivalutare l'immagine di Nerone, ma
la sua rivalutazione non è ancora arrivata ad essere convinzione di
massa, quindi non fa comodo citare il suo nome in un articolo "a
tesi" su di un quotidiano
 
non conviene metterlo accanto a Hitler come esempio di dittatore
con le palle, che non assomiglia al duca di Blengis
 
porca miseria, ma possibile che Massimo Fini non si renda conto
che il mondo reale non ha più nè miti nè eroi ?
 
che tutti si rendono conto che è solo questione di opportunismo
decidere quale dittatore deve essere abbattuto e quale no ?
 
e che i dittatori battuti questo lo sanno benissimo, quindi giocano
fino all'ultimo con le carte che hanno in mano, per rendere meno
conveniente il gioco agli opportunisti ?
 
 

Resposta  Mensagem 7 de 22 no assunto 
De: Peterpan® Enviado: 05/09/2011 06:21
...Insomma, tu Fini proprio non lo puoi vedere...


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