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General: SENSO CIVICO
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Rispondi  Messaggio 1 di 21 di questo argomento 
Da: ORANGE1  (Messaggio originale) Inviato: 16/03/2012 16:09

E’ vero: è un senso di civiltà. Una raccolta differenziata casa per casa, con sacchetti differenti per ogni tipo di rifiuto ed un chip (chissà come farà?) che controlla tipologia e quantità.

Ovviamente, sforare in un senso o nell’altro vuol dire che si pagherà di più, oltre a quello che già si paga; le famiglie con pargoli sotto i tre anni si dovranno far rilasciare un’autorizzazione in comune (evviva lo sfoltimento burocratico!) per smaltire pannolini & contenuto alla discarica.

Siamo in tanti, troppi e se non vogliamo mandare a puttane il nostro covile bisogna fare qualche piccolo sforzo.

Senonchè…

Ciò che riesce a rivoltarmi le budella, nella mia corsa per campagne del sabato mattina, oltre alla vergognosa brebemi & tutte le costruende porcherie di contorno, sono sempre i più frequenti sacchi/sacchetti di rifiuti buttati nei campi e nelle rogge.

Unitamente  ad altri tipi di delizie tipo pneumatici, scarti edili, accumulatori, televisioni e qualche altro elettrodomestico, materassi, le immancabili bottiglie di plastica ed una volta anche un bel mucchio di eternit, oggetto di cronaca sulla stampa locale.

 

Quindi vorrei tanto sbagliarmi, ma mi sa che in futuro questo tipo di discariche di fantasia prolifereranno come rovi in un terreno incolto.

 

Ovviamente in ottemperanza all’alto senso civico di molti cittadini.

Mi vien da pensare: se non ci fossero sanzioni, chi rispetterebbe il semaforo rosso? O chi non parcheggerebbe nei posti riservati agli invalidi?

 

In ultima analisi, chi rispetterebbe le regole?

 

L’ispirazione per quanto sopra, in un periodo in cui la  musa ha serissimi problemi intestinali, mi è venuta dal brusco risveglio dell’altra notte.

Antefatto.

A una mia parente, che c’ha 2 $oldi e una bella casa, è stata regalata una cagnetta di garantito lignaggio nonché sangue blù; pare che i requisiti di purezza della suddetta bestiola, però,  rispondessero alquanto vagamente, anzi, forse per nulla, agli standard stabiliti della razza, e ci fu il ripudio, con destino il canile.

Non riuscì a trattenere un paro di lacrime, la Juseppa, raccontandomi il fatto, e dato che è mia moglie da trent’anni, sapevo benissimo dove voleva parare.

Ne ho già un paio, ci sta il terzo, anzi la terza; ovviamente c’è stata la visita preliminare del veterinario, con sverminazione, vaccinazioni, e in ultimo la sterilizzazione.

Quattro $oldi, tanto per buttarla lì, ma ora Pey è di casa.

 

Ieri notte, verso le quattro, Tito e Igor richiamarono la mia attenzione col tipico sistema della specie; capitò anche l’anno scorso, ma si trattava di un porcospino, per nulla impaurito (a buona ragione) della mole dei molestanti e del loro fracasso. Che però rompeva l’animaccia a me, e per ovviare al concerto mi sono dovuto alzare in piena notte, raccattare lo spinoso animale e portarlo in campagna.

 

Senonchè stavolta, pur essendo  le dimensioni  le stesse,  si trattava di un batuffolino infreddolito, impaurito e  uggiolante, che qualcuno di notte, in ottemperanza al sopracitato senso civico, ha pensato di buttare nel mio giardino, sgravandosi di ogni responsabilità e impiccio.

 

E con questo sorcino sarebbero quattro.

Dato che si vive in due famiglie (io e mia sorella, con consorti e prole), con decisione unanime si è deciso di portare il cucciolino in canile.

 

Quindi resterà con noi, adottato da Tito (un boxer di 40 kili, tenero come un raviolo al burro, Igor, pechinese epilettico menefreghista, Pey, dal sangue rosso, smarazzona e piena di vita).

Per il nome si pensa a Leo, data la mole (sarà mezzo kilo) o al limite Pato, data la passione calcistica di mio nipote.

Mi resta solo la frustrazione di non poter ringraziare con qualche ben assestato calcio in culo l’ex padrone.

 



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Rispondi  Messaggio 2 di 21 di questo argomento 
Da: ORANGE1 Inviato: 16/03/2012 16:18
Dimenticavo (ehhh, l'età!): il signor Dino sta seminando il mais, ma non ho ancora visto una rondine, quest'anno.

Rispondi  Messaggio 3 di 21 di questo argomento 
Da: ORANGE1 Inviato: 16/03/2012 16:49

 

Pey


Rispondi  Messaggio 4 di 21 di questo argomento 
Da: ORANGE1 Inviato: 16/03/2012 16:50

 

IGOR


Rispondi  Messaggio 5 di 21 di questo argomento 
Da: ORANGE1 Inviato: 16/03/2012 16:51

 

PEY E TITO


Rispondi  Messaggio 6 di 21 di questo argomento 
Da: Claretta Inviato: 16/03/2012 17:47
un briciolo di coscienza rimane a chi  "scarica" i cuccioli dove c'è la possibilità
che vengano adottati
 
è quello che ho pensato quando il 29 luglio 1990 una cucciolina di pastore tedesco
infilata sotto la siepe del mio giardino
 
la cuccia di Billa era vuota dal 16 settembre dell'anno prima, ma era rimasta visibile
dal cancello, tutta bianca e rossa, con il nome affiancato da cuoricini, come l'aveva
dipinta mia figlia
 
solo che quel cucciolino doveva essere stato scaricato almeno 15 giorni prima da
qualcuno che di coscienza non ne aveva affatto
 
completamente disidratata, con le gambe posteriori semiatrofizzate, era coperta del
suo vomito che aveva puzza di pesce marcio
 
ma le orecchie erano ritte, la testa fiera e gli occhi attentissimi
 
"pastore tedesco femmina, meno di tre mesi, vomita i succhi del pancreas, poche
probabilità che rimanga in vita nelle prossime 12 ore, se ce la fa dovrebbe
riprendersi, però non c'è nessuna probabilità che il treno posteriore recuperi una
completa funzionalità"
 
ce l'ha fatta, ma rifiutava il cibo, così le siringavo in bocca gli omogeneizzati di
pollo e vitello
 
in seguito si decise a leccare nella ciotola, se la tenevo in mano
 
ma era colma di vitalità, di voglia di giocare, e anche di fare dispetti al padrone
di casa, tanto che avrei voluto chiamatla Gaia, solo che non avevo intenzione
di adottarla, avevo sofferto per la morte di Billa e oltre tutto non mi fidavo dei
pastori tedeschi, avevano sempre dimostrato un spiccata antipatia nei miei
riguardi e uno smisurata simpatia verso mio marito, così pensavo che fosse
una caratteristica della razza
 
perciò lei rimaneva "la lupa" che altri avrebbero adottato
 
solo che bisognava darle il massimo per farla divenire adottabile da chiunque
amasse i pastori tedeschi
 
tre mesi dopo riusciva a camminare normalmente
 
sei mesi dopo era uno splendido esemplare che giocava a pallone per ore con
mio marito, parate eccellenti e splendidi rinvii, anche quando il pallone si alzava
oltre i due metri
 
ed era ormai divenuta "la nostra" Lupa
 
visse fino al 23 Aprile 2000
 
e ancora mi manca, malgrado che mia figlia, due anni dopo, mi abbia regalato
un'altra lupa, Greta, che poverina non assomiglia per niente alla indimenticabile
Lupa 


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