Page principale  |  Contacte  

Adresse mail:

Mot de Passe:

Enrégistrer maintenant!

Mot de passe oublié?

LATINOS EN ITALIA
 
Nouveautés
  Rejoindre maintenant
  Rubrique de messages 
  Galérie des images 
 Archives et documents 
 Recherches et tests 
  Liste de participants
 General 
 BIENVENID@S 
 ME PRESENTO 
 ITALIA/NOTIZIE 
 LEGGI/VITA ITALIANA 
 ESPAÑA 
 CERVANTES - DON QUIJOTE 
 ESCRITORES 
 El rincón de la poesía 
 EFEMÉRIDES ARGENTINAS 
 MARTÍN FIERRO 
 EL LUNFARDO 
 PATRIA MÍA 
 MATEANDO 
 CON HUMOR 
 FONDOS Y DIBUJOS 
 MUNDO MAGICO 
 EL ZODÍACO 
 ARRIVEDERCI 
 
 
  Outils
 
El rincón de la poesía: Leyendo por la web ...
Choisir un autre rubrique de messages
Thème précédent  Thème suivant
Réponse  Message 1 de 2 de ce thème 
De: 2158Fenice  (message original) Envoyé: 11/01/2017 10:35
 
                                                                                                                                                                                                                                                       
 
  
  
 
 

Insegnerò a mia figlia ad essere sé stessa

outdoor-portraits-26

Insegnerò a mia figlia ad essere sé stessa. A ricordarle di sorridere anche quando non è facile. Le insegnerò che l’amore non è come lo raccontano le favole, ma la spronerò a conoscerlo. A viverlo. Le dirò che il tempo non cancella niente, ma che aiuta a stare meglio. A ritrovarsi. Le insegnerò ad amare se stessa e poi gli altri. A non accontentarsi di chiunque. Le insegnerò ad asciugarsi le lacrime dopo ogni pianto. Le insegnerò che non sono sempre gli altri a deludere, a volte sarà anche lei a farlo. Le insegnerò a vivere di pancia e secondo le sue emozioni. Le insegnerò che spesso, il bene non riceve altrettanto bene. Ma non le dirò di smettere di donarlo. Le insegnerò a camminare a piedi nudi sull’erba bagnata, a sentirsi libera ma padrona del suo cammino.Le insegnerò ad entrare in punta di piedi nelle vite altrui. Le insegnerò ad andare avanti anche con il mondo contro. Le insegnerò che non sempre è tutto come sembra, ma che ogni cosa va vissuta prima di giudicarla, affinché possa riconoscere il bene ed il male.Ci sono cose che mi auguro viva, ed altre che si limiti a conoscerle. Le insegnerò a credere che, se qualcosa la vuole davvero, questa è facile che si avveri. Le insegnerò a non arrendersi, a prendersi in braccio e portarsi in salvo perché, ahimè, spesso sarà da sola a doverlo fare. Le insegnerò in fine, che le cicatrici hanno una storia e che ad ogni modo saranno una vittoria.

A mia figlia : da unincantevoleacida
 
 
enseñaré a mi hija a ser sí misma
 
 
Enseñaré a mi hija a ser sí misma. A acordarse de sonreír hasta cuando no es fácil. Le enseñaré que el amor no es como lo cuentan los cuentos, pero la incitaré a conocerlo. A vivirlo. Le diré que el tiempo no borra nada, pero que ayuda a estar mejor. A encontrarse. Le enseñaré a quererse a sí misma y luego a los demás. A no conformarse con cualquiera. Le enseñaré a secarse las lágrimas después de cada llanto. Le enseñaré que no son siempre los demás a decepcionar, a veces será ella también a hacerlo. Le enseñaré a vivir de barriga y según sus emociones. Le enseñaré que a menudo, el bien no recibe igualmente bien. Pero no le diré de parar de donarlo. Le enseñaré a caminar a pies desnudos sobre la hierba mojada, a sentirse libre pero dueña de su camino.Le enseñaré a entrar en punta de pie en las vidas ajenas. Le enseñaré a seguir adelante también con el mundo en contra. Le enseñaré que no es siempre todo como parece, pero que cada cosa debe ser vivida antes de juzgarla, para que pueda reconocer el bien y el mal.Hay cosas que espero viva, y otras que se limite a conocerlas. Le enseñaré a creer que, si algo lo quiere de veras, ésto es fácil que se realice. Le enseñaré a no rendirse, a cogerse en brazos y llevarse en salvo porque, lamentablemente, a menudo será sola a tener que hacerlo. Le enseñaré en fin, que las cicatrices tienen una historia y que de todas maneras serán una victoria.
 
a mi hija desde el web por : unincantevoleacida
 
   

Ecco quello che insegneró a mio figlio, maschio.

 

Senza peccare di maschilismo,tutt’altro,voglio solo insegnare a mio figlio quelle cose per cui non dovra’ mai vergognarsi,anzi.Chi l’ha detto che solo una femmina puo’ piangere? Chi l’ha detto che solo una femmina puo’ sentirsi triste?Chi l’ha detto che un maschio non abbia bisogno di un paio di braccia dove rifugiarsi in quelle giornate dove tutto, ma proprio tutto va storto ?

NESSUNO.

Non lo dice nessuno, e per questo motivo io insegnero’ a mio figlio il beneficio del pianto, di quello sfogo liberatorio, di quelle lacrime che non sono di vergogna, ma sanno di vero, di sentimento, di amore, di umano. Sanno di ignoti dolori che abbiamo dentro e che per nulla al mondo dobbiamo soffocare in fondo al nostro stomaco.Perche’ il cuore sopporta gia’ abbastanza, ci mantiene in vita, ma ci fa soffrire come solo lui sa fare, per i piu’ svariati motivi: per qualcuno che ami, per qualcuno che scarica su di te qualche obsoleta legge di contrappasso, per qualcuno per cui non ne vale la pena, e allora meglio passare oltre. Non e’ amore questo.Gli insegnero’ l’importanza di parole spese fino a notte fonda, ma che ti scaldano nel freddo di questo mondo che non ti risparmia. E allora gli insegnero’ il valore della famiglia, senza marcare di quale identita’ essa possa essere : se da una mamma ed un papa’, o da due mamme, oppure da due papa’; perche’ famiglia e’ anche un cane e il suo padrone, famiglia e’ dove il tuo cuore batte SERENAMENTE. Famiglia e’ in ogni dove, basta essere uniti nel bene reciproco,che ti può salvare.Gli insegnero’ a mantenere i rapporti, perche’ nulla e’ scontato.Gli insegnero’ a cogliere un fiore per la donna che ama. Senza bisogno di mazzi infiniti di rose rosse ! Gli insegnero’ ad aprire la porta alle signore e a far sedere gli anziani sull’autobus.Gli insegnero’ a dire GRAZIE anche per un pezzo di pane.Gli insegnero’ a cucinare (anche solo un uovo al tegamino o una pasta all’olio) quando non ci sarà nessuno che lo fara’ al posto suo.Gli insegnero’ a fare la lavatrice, a pulirsi le scarpe e a stendere i panni, quanto meno in maniera decente.Perche’ nella vita nessuno ha un ruolo preciso, le cose si fanno per amore … Per esempio un giorno una ragazza potra’ fargli ripartire il motorino in panne e allora lui le renderà  grazie con una bella cenetta a lume di candela e uova al tegamino e pasta all’olio. Ma almeno lo avra’ fatto con amore.Gli insegnero’ a non nascondere mai nulla, neanche le sigarette nella tasca dello zaino, la puzza tanto si sente lo stesso, garantito, provato su me stessa !Gli insegnero’ a non dubitare mai di chi gli vuole bene veramente, al contrario di dubitare di chi vuole solo fregarti. << Di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te >> Come disse anni fa, uno a caso ! Gli insegnero’ ad accettare tutti i buoni consigli, ma a scegliere con la sua testa, senza mai farsi influenzare da nessuno.Gli insegnero’ a guardare negli occhi e a chiedere “ Come stai ? ”. Gli insegnero’ ad aiutare chi ne ha più bisogno, a portare il sacchetto della spesa alla nonna, quando sara’ troppo vecchia.A CAPIRE, gli insegnero’ a capire il valore di un abbraccio,magari del tuo migliore amico, di un bacio sulla guancia di mamma anche quando avra’ 40 anni e terra’ stretto il suo bambino, di camminare mano nella mano e sentirsi cosi’ un pò meno soli.Gli insegnero’ tutto cio’ di cui avra’ bisogno per non sentirsi mai perso, mai disorientato, mai smarrito. Questo si chiama amore e nulla e’ piu’ complicato dell’amore stesso ! Ma quello di cui puoi essere certo pero’, figlio mio, e’ che io non ti voltero’ mai le spalle, saro’ sempre li’, immobile e silenziosa, e il mio amore passera’ sopra ogni cosa.Anche quando mi farai incazzare da morire, anche quando non mi vorrai parlare. E tu, mi raccomando, non vergognartene mai !

Mamma. 

ésto es lo que le enseñaré a mi hijo, varón.

Sin pecar de machismo,al contrario,quiero sólo enseñarle a mi hijo aquellas cosas por las que no tendrá que avergonzarse nunca,más bien.¿Quién ha dicho que sólo una mujer puede llorar?¿Quién ha dicho que sólo una mujer puede sentirse triste?¿Quién ha dicho que un hombre no necesite un par de brazos dónde ampararse en esos días dónde todo, pero justo todo suele salir mal?

NADIE.

No lo dice nadie, y por este motivo yo le enseñaré a mi hijo el beneficio del llanto, de aquel desahogo liberatorio, de aquellas lágrimas que no son de vergüenza, pero saben de auténtico, de sentimiento, de amor, de humano. Saben a desconocidos dolores que tenemos dentro y que por nada al mundo tenemos que ahogar en el fondo de nuestro estómago. Porque el corazón ya soporta bastante, nos mantiene en vida, pero nos hace sufrir como solo él sabe hacer, por los más variados motivos : por alguien que amas, por alguien que descarga sobre ti alguna anticuada ley de contrapaso, por alguien que no vale la pena, y entonces mejor pasar adelante. No es amor éste. Le enseñaré la importancia de gastar palabras hasta tarda noche , pero que te calientan en el frío de este mundo que no te ahorra nada. Y entonces le enseñaré el valor de la familia, sin remarcar de cuál identidad ella pueda ser : si de una mamá y un papá, o de dos mamás, o bien de dos papá; porque familia son también un perro y su dueño, familia es dónde tu corazón SERENAMENTE golpea. Familia es pordoquiera, suficiente ser unidos en el bien recíproco que puede salvarte. Le enseñaré a mantener las relaciones, porque nada es descontado. Le enseñaré a recoger una flor para la mujer que quiere. ¡ Sin necesidad de ramos infinitos de rosas rojas ! Le enseñaré a abrirle la puerta a las señoras y a hacer sentar, en su lugar, a los ancianos en el autobús. Le enseñaré a decir GRACIAS también por un trozo de pan. Le enseñaré a cocinar, también sólo un huevo al plato o una pasta al aceite, para cuando no habrá nadie que lo hará por su cuenta. Le enseñaré a hacer la lavadora, a limpiarse los zapatos y a tender la ropa, cuánto menos de manera decente. Porque en la vida nadie tiene un papel preciso, las cosas se hacen por amor, Por ejemplo un día una chica podrá hacerle repartir el ciclomotor en avería y entonces le devolverá las gracias con una bonita cena a lumbre de vela y huevos al plato y pasta al aceite. Pero por lo menos lo habrá hecho con amor. ¡ Le enseñaré a no esconder nunca nada, tampoco los cigarrillos en el bolsillo de la mochila, la peste tanto se siente lo mismo, garantizado, probado sobre mí misma ! Le enseñaré a no dudar nunca de quien lo quiere realmente, al revés de dudar de quien quiere sólo engañarlo.<< ¡ De no hacer a los otros lo que no quisieras que te hicieran a ti >> Como dijo hace años,álguien al azar ! Le enseñaré a aceptar todos los buenos consejos, pero a elegir con su cabeza, sin nunca hacerse influenciar por nadie. “ Le enseñaré a mirar en los ojos y a preguntar ¿ Como estás ? ". Le enseñaré a ayudar a quien tiene más necesidad, a llevar la bolsita de las compras a la abuela, cuando será demasiado anciana. A ENTENDER, le enseñaré a entender el valor de un abrazo, incluso de su mejor amigo, de un beso sobre la mejilla de mamá hasta cuando tenga 40 años y tendrá en los brazos apretadito a su niño, de caminar mano en la mano y sentirse así un poco menos solos. Le enseñaré todo lo que necesitará para no sentirse nunca perdido, nunca desorientado, nunca extraviado. ¡ Esto se llama amor y nada es más complicado que el mismo amor ! Pero de lo que puedes estar seguro, mijo, es que yo no te volveré jamás la espalda, estaré siempre ahí, inmóvil y silenciosa, y mi amor pasará ante todo. hasta cuando me hagas enojar a muerte, también cuando no me quieras hablar. ¡ Y tú, por favor, no te avergüences nunca de eso !

Mamá

 
dopo le feste
 

E quando tutti se ne andavano
e restavamo in due
tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi,
com’era bello sapere che eri lì
come una corrente che ristagna,
sola con me sull’orlo della notte,
e che duravi, eri più che il tempo,
eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamati di nuovo
a svegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.

Julio Cortázar

Después de las fiestas

Y cuando todo el mundo se iba
y nos quedábamos los dos
entre vasos vacíos y ceniceros sucios,

qué hermoso era saber que estabas
ahí como un remanso,
sola conmigo al borde de la noche,
y que durabas, eras más que el tiempo,

eras la que no se iba
porque una misma almohada
y una misma tibieza
iba a llamarnos otra vez
a despertar al nuevo día,
juntos, riendo, despeinados.



Premier  Précédent  2 à 2 de 2  Suivant   Dernier  
Réponse  Message 2 de 2 de ce thème 
De: karmyna Envoyé: 12/01/2017 01:56


 
©2024 - Gabitos - Tous droits réservés