ero a Milano quando Iaio e Fausto furono uccisi, ma mi sono sempre chiesta
come mai erano stati lasciati soli nella loro battaglia contro gli spacciatori
certo, dopo la loro morte il Leoncavallo prese posizione, con manifestazioni
e scritti, ma non ho avuto l'impressione che fossero manifestazioni antidroga,
erano contro gli spacciatori assassini e contro chi li proteggeva dietro le quinte,
compresi organi dello stato e delle istituzioni
il filo conduttore è sempre stato quello della liberalizzazione delle droghe leggere
che nel recinto del Leoncavallo venivano coltivate e le piantine venivano anche
vendute in vasetto durante le feste e gli eventi del centro sociale
ma una lotta attiva contro gli spacciatori di droghe pesanti è stata massa in atto
solo da Iaio e Fausto, che agivano autonomamente
io non so come siano i centri sociali di Venezia, nei quali agisce il nipote di Cacciari,
tra gli altri che non sono certo figli di famiglie proletarie
ma il Leoncavallo è una azienda multinazionale, con un fatturato enorme, ha eletto
un consigliere che la rappresenta in Comune esattamente come Salvini rappresenta
la Lega
Pisapia era un indipendente eletto alla Camera nella lista di Rifondazione Comunista,
ma in pratica rappresentava il Leoncavallo
Milano non è Roma e nemmeno Venezia
a Milano predomina lo spirito imprenditoriale, e del resto anche il Pci a Milano era un'azienda,
oggi il Leoncavallo lo ha sostituito in tutti quei rami legati all'arte, alla cultura e al commercio,
se non lo sapete si chiama in quel modo perchè aveva sede in un ex capannone di via Leoncavallo,
che era proprietà dei Cabassi, costruttori che erano in società con Ligresti e con la Edilnord, cioè
sono in pratica i Caltagirone di Milano, e anche di più, questo tanto per dire che il Centro Sociale
è nato già in grado di vincere il braccio di ferro con i maggiori potentati milanesi
e questo significa avere l'appoggio di big della intellighentia e della alta borghesia milanese, compreso
quello di un grandissimo studio legale come quello dei Pisapia
il Pci aveva sede in via Volturno e fino alla fine degli anni 70 era da via Volturno che partivano le iniziative
che influenzavano il voto, qel quartiere dietro le Varesine, che si chiama Isola e tutta la zona che gli sta
intorno appartenevano al Pci milanese, compreso il Teatro Anteo
vedere oggi il candidato del Pci, architetto di fama mondiale, battuto alle primarie dal legale rappresentante
del Leoncavallo dà il segno di quanto siano cambiati i tempi
poi se vogliamo possiamo anche dire che Pisapia è in grado di amministrare Milano, che ne ha la competenza
e che ha l'appoggio della borghesia "illuminata", ma resta il fatto che è una lotta di interessi privati portata
avanti con la demagogia