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General: Spazio Verde
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Message 1 de 699 de ce thème |
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De: botia (message original) |
Envoyé: 01/11/2010 06:31 |
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Message 55 de 699 de ce thème |
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Uahahahah, no. Chissà che fine ha fatto quell'altro matto...? |
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Message 56 de 699 de ce thème |
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qualcuno afferms che il nik 24 sia suo e che egli ancora si aggiri nelle com
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botia, qui c'è un vero fiume di parole, un campionario di enviroment dovuto a pollution di piogge acide, esalazioni tossiche, e micro particelle pesanti
se poi ci aggiungi la sfilata di aste abbrunate non devi meravigliarti che io abbia difficoltà ad intervenire
non mi chiamo Bertolaso, non ho nè la vocazione al martirio, nè un esercito di volontari a mia disposizione
al massimo posso dare una mano per tenere pulito il Lambro, ma più di così non posso fare
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Message 57 de 699 de ce thème |
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questo spazio è verde, perchè qui si parla di Lega, non di varie ed eventuali, ma non è obbligatorio parlarne bene, e non siamo capaci di confrontarci con gli avversari è inutile metterci in gioco
Hani viene da un paese che ha vissuto pacificamente la secessione, a volerla è stata la Cekia, che allora era la parte povera della nazione, ma che dopo la secessione ha saputo dimostrare una capacità di sviluppo e di progresso che nessuno avrebbe potuto prevedere quando la secessione è avvenuta
l'Olanda in realtà è una parte della federazione che si chiama Paesi Bassi, den Haag, cioè L'Aia ne è solo la capitale burocratica, come lo è Berna per la Svizzera
i diversi possono federarsi, se non vogliono seccedere, ma rimangono diversi
L'italia è un insieme di popoli diversi, con storie diverse, con origini diverse, esattamente come lo era la nazione jugoslava, assemblata da Tito
la lingua comune è divenuta tale nel ventennio mussoliniano, con la lotta all'analfabetismo e la diffusione della radio e del cinema, ma fu solo con la televisione che divenne davvero la lingua di tutti, Mike Bongiorno parlava italiano, i Savoia del 1861 parlavano solo francese e piemontese, non capivano una parola della lingua parlata nel Regno delle due Sicilie, riuscivano a trattare con i milanesi perchè anche a Milano la lingua parlata dalla nobiltà e dall'alta borghesia era il francese, e del resto anche la lingua del popolo meneghino è, come il piemontese, un misto di francese e di celtico, alemanno e longobardo
come ha detto Peterpan, la decisione di estromettere i borboni dal Mediterraneo venne dalle logge massoniche inglesi, per la precisione dalla Loggia della Corona Britannica, ma in accordo con i francesi, che non erano disposti a sostituire la presenza della flotta armata borbonica, con quella inglese, ottennero che a fare il repulisti fosse il re di Piemonte e Sardegna
per questo inglesi e francesi presero accordi con il nizzardo (quindi suddito piemontese) Giuseppe Garibaldi, guerrigliero ufficialmente free lance è una pratica largamente usata dagli inglesi in tutte le parti del mondo, pratica che usano ancora oggi, quella di assoldare un guerrigliero in modo che non sia ufficialmente uno stato sovrano a dichiarare guerra a un altro stato sovrano (per dire la verità gli inglesi hanno avuto e hanno imitatori sia sull'altra sponda dell'Atlantico, che in Russia)
Ferdinando era un sovrano legittimo, riconosciuto tale da tutti gli stati, d'altra parte i Borboni erano imparentati con tutti i sovrani europei, il piccolissimo Piemonte non aveva nessun titolo per detronizzarlo e impadronirsi dei suoi territori, bisognava creare il caso e il caso fu creato con lo sbarco di Garibaldi in Sicilia
tutto il resto venne di conseguenza, come era stato previsto e organizzato a tavolino
discorso diverso sono l'insorgenza milanese e le guerre con l'Austria, i milanesi volevano completa autonomia, ma la nobiltà non aveva dimenticato il disastroso periodo della Repubblica Ambrosiana, il caos, le lotte sanguinose, e soprattutto i pericoli corsi dai signori e dalla nobiltà, quindi preferirono gettarsi ai piedi del Savoia e implorare da lui la dichiarazione di guerra all'Austria
ma teniamo bene a mente che per il popolo milanese il piemontese era straniero quanto l'austriaco o il francese
bene, quello straniero lì, con l'aiuto di inglesi e francesi, riuscì a impadronirsi di tutto lo stivale, oltre che della Trinacria, riuscì persino dove non erano riusciti nè i longobardi, nè Napoleone, cioè a impadronirsi di tutti i territori del papa, Roma compresa, grazie al suo "obbediente" suddito nizzardo
però quando volle spostare la SUA capitale a Roma i torinesi insorsero, non volevano divenire italiani e sudditi uguali agli altri dei territori conquistati con il loro sangue
così il Savoia fece uccidere 146 rivoltosi e altri 200 furono gravemente feriti, questo il prezzo pagato dai torinesi al loro re, troppo ambizioso per essere loro grato delle vittorie che gli avevano regalato
troppo ambizioso anche per accontentarsi di regnare sulla "Italia Unita" e che già stava preparandosi a diventare imperatore con i soldi e il sangue di tutti i suoi sudditi, di quelli vecchi e anche di quelli nuovi
la guerra di Cuba affamò il popolo e ai milanesi, che protestavano, fu inviato il torinese Bava Beccaris con i cannoni, e il sangue di donne e uomini massacrati nelle piazze gli meritarono una medaglia d'oro al valor militare, nonche l'intitolazione di viali prestigiosissimi, (1898, più di 100 i morti, 300 i feriti)
questa è l'Italia di cui si sono impadroniti i Savoia, questo è ciò che celebreremo tutti nel 2011
tutti, meno i veneti, ci volole un anno in più per assoggettare anche loro con i brogli elettorali effettuati sotto la minaccia delle armi
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Message 58 de 699 de ce thème |
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x Claretta: "Hani viene da un paese che ha vissuto pacificamente la secessione, a volerla è stata la Cekia, che allora era la parte povera della nazione, ma che dopo la secessione ha saputo dimostrare una capacità di sviluppo e di progresso che nessuno avrebbe potuto prevedere quando la secessione è avvenuta _________________________________________________________________________
...tutto giusto, hai solo invertito le nazioni: era stata la SLOVACCHIA, a voler la separazione dalla BOEMIA (o CECHIA, è lo stesso), i slovacchi sono da sempre stati molto nazionalisti e separatisti, la Boemia era la più ricca e sviluppata economicamente, i slovacchi incolpavano il governo cecoslovacco di aver investito nel dopoguerra nello sviluppo di Cechia e Moràvia, mentre la Slovacchia faceva la parte della Cenerentola...e non avevano mica tutti i torti, i slovacchi.
Subito dopo la separazione (pacifica, come l'indole del mio popolo) i slovacchi erano i più poveri, e si misero ad accusare i cèchi di averli voluti "scaricare" (ma non era andata così, affatto).
Ma con tempo, sono stati proprio i slovacchi a dimostrare la straordinaria capacità di progresso, e mentre la Boemia è rimasta nel suo solito tranquillo benessere senza scossoni, la Slovacchia ha fatto passi da gigante, nel mondo degli affari.
Personalmente, la secessione mi ha rattristata e non poco...io ho amato moltissimo i monti Tatry (sia Nizke che Vysoke), che sono in Slovacchia...e i slovacchi, che mi ricordano un pò i siciliani, come l'indole: molto orgogliosi, generosi ed ospitali...ospitali, con chi gli garba, altrimenti ciccia! ;))
Ma parlo ovviamente di slovacchi, non certo di zingari, che strabondano da quelle parti, purtroppo. |
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Message 59 de 699 de ce thème |
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p.s. sempre x Claretta: ho trovato interessantissima la tua descrizione degli eventi, che portarono alla nascita dell'Italia. Conoscevo già la storia, ma tu hai un'ottima capacità di riassumere i punti cardine, complimenti. |
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Message 60 de 699 de ce thème |
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Paragonare l'Italia alla ex Jugoslavia più che un'inesattezza è una cazzata mostruosa.
Io rispetto le opinioni di tutti, ma non di chi racconta delle balle. La verità è che la Jugoslavia era una accozzaglia di popoli (non solo di etnia slava), di lingue, di alfabeti, di religioni, creata a tavolino nel 1918 su iniziativa soprattutto dei serbi (che non a caso la dominarono fino alle guerre degli anni '90).
Che il popolo italiano fosse uno, anche se diviso da oltre 1000 anni, ne erano convinti tutti gli uomini colti, che non a caso erano in grado di esprimersi tranquillamente in quella lingua letteraria (derivata dalla parlata toscana) che era l'ITALIANO, non il francese! Hai presente in che lingua scrivevano tutti i letterati (dai piemontesi fino ai siculi) ?
Ti dirò di più, cara Claretta, l'ITALIANO era la lingua ufficiale anche del Ducato di Savoia dai tempi di Emanuele Filiberto (tranne che in Savoia e in Val d'Aosta, dove la lingua ufficiale era il francese), dunque non solo gli uomini di cultura ma anche la pubblica amministrazione, la magistratura ecc. usavano nei loro atti la lingua italiana. Che poi privatamente i regnanti si esprimessero in francese, è una cosa che fa parte del folklore sabaudo, niente di più.
Che poi il processo di unificazione abbia preso lo sviluppo che ha avuto, magari a te Claretta non piacerà, ma è evidente che hanno prevalso certi interessi piuttosto che altri. La politica non è altro che un incontro / scontro di interessi, dico un'ovvietà. E come è sempre stato, chi aveva esercito e diplomazia efficienti (il Piemonte in Italia, così come la Prussia in Germania) è riuscito a far prevalere i propri interessi, gli altri hanno dovuto abbozzare. |
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Message 61 de 699 de ce thème |
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Interessante...
Ah, lo sapete, come i moràvi chiamano tutt'oggi i prussi?
Scheiß Preußen...chissà come mai? |
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Message 62 de 699 de ce thème |
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mia cara Hani, non ci crederai, ma mi è venuto il dubbio di avere invertito la secessione quando stavo spegnendo la luce prima di addormentarmi e avrei voluto alzarmi, riaccendere l'ambaradan compiuteristico (modem, interruttore risparmia energia, pc, connessione, server, google, eccetera)
ma la saggia signora, proprietaria del nik mi ha detto: "se ti alzi non ti lascio più tornare a letto, se hai sbagliato sono affari tuoi, adesso voglio dormire e fammi il piacere di dormire anche tu, zuzzurellona! "
risposi "Obbedisco" e mi addormentai 
------------------------------------------------------------------------------------------- x fabricito :
non fu il Piemonte ad annettersi lo stivale, fu il Savoia, scelto dalla cricca degli antiborbonici, anti papisti, e anti Asburgo, come unico rappresentante di una monarchia...a sovranità limitata
e anche quando l'Italia divenne repubblica rimase uno stato a sovranità limitata
fino ad averla persa quasi completamente adesso che a Bruxelles conta quanto una scartina a canasta
nata male, l'unificazione continua ad essere una imposizione non una scelta
e come tutte le imposizioni genera insofferenza, inutile e patetico continuare a indorare la pillola, più si continua a farlo e più cresce l'insofferenza --------------------------------------------------------------------------------------- per quanto riguarda la Jugoslavia...
la differenza consiste solo nel fatto che non è stata unificata da una monarchia ereditaria, Tito non aveva eredi legittimati a regnare su tutti i territori assemblati forzatamente sotto una unica bandiera
e non c'è stato il tempo di imporre una lingua unica e nemmeno quello di imporre una parvenza di idem sentire
a parte il fatto che Tito si è sdoganato e reso indipendente da tutte le potenze mondiali, cosa che i Savoia si sono guardati bene dal fare, e quando, nel ventennio, hanno "tradito" i loro protettori non hanno trovato di meglio che recarsi a Canossa/Brindisi per tentare di pararsi il culo, inutilmente, perchè ormai era stata decisa la loro estromissione, dato che c'erano uomini più affidabili di loro
(inutile che si parli di brogli nel referendum, sono stati fatti nella stessa logica di usata nei referendum che hanno regalato l'Italia ai Savoia)
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Message 63 de 699 de ce thème |
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dimenticavo : la Svizzera unisce tre popoli di lingue, religioni ed etnie diverse, e non ha nemmeno una monarchia ereditaria
ma si sono uniti PER SCELTA autonoma dei diversi popoli
e agli Usa si sono uniti popoli di lingua hispanica, di etnia hawayana, di religioni nemmeno monoteistiche
ma anche loro lo hanno fatto per SCELTA, in piena autonomia
e tutti hanno mantenuto forme di sovranità dei singoli stati che hanno scelto di unirsi
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Message 64 de 699 de ce thème |
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De: Liberty |
Envoyé: 09/12/2010 15:51 |
dimenticavo : la Svizzera unisce tre popoli di lingue, religioni ed etnie diverse, e non ha nemmeno una monarchia ereditaria
Scusa se ti correggo in : 4 lingue
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Message 65 de 699 de ce thème |
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Ha ragione Claretta - la Svizzera unisce essenzialmente tre aree geografiche, linguistiche e culturali distinte: tedesca, francese, italiana; alle quali poi si aggiungono le valli del Canton Grigioni
in cui si parla il romancio, che ha grandi affinità col ladino e col friulano parlati in Italia. Insomma, il romancio lo considererei più un dialetto che una lingua vera e propria. |
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Message 66 de 699 de ce thème |
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De: Liberty |
Envoyé: 09/12/2010 17:47 |
Ciò che consideri tu è appunto una tua considerazione in parte errata per quanto riguarda la 4a. lingua parlata in Svizzera e cioè il romancio che non è un dialetto ma una lingua (Bündner Romanisch in tedesco) !
Io della Svizzera so tutto! 
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Message 67 de 699 de ce thème |
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mia cara Hani, non ci crederai, ma mi è venuto il dubbio di avere invertito la secessione quando stavo spegnendo la luce prima di addormentarmi
Claretta, ne ero sicura, che il tuo era stato solo una specie di lapsus, perchè tu sei una delle persone più precise ed informate che ho mai incontrato nel web! ;))
La maggior parte della gente qui confonde il mio Paese con la Polonia, la quale avevano scoperto solo con l'arrivo del papa Wojtyla ovvero 32 anni fa. Prima - ma per molti anche adesso - esistono solo "paesi dell'est" e ci mettono di tutto e di più.
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Message 68 de 699 de ce thème |
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Post 66: un dialetto è tale finché non se ne fa un uso letterario e soprattutto amministrativo: cioè, se i parlanti retoromanzo o romancio (questo termine non mi piace, mi sembra una parola spagnola o bassoromanesca: 'a romancioooooo...') usano questo idioma anche nei segnali stradali questo è lingua trullallà.
Post 61: Non è una cazzata paragonare l'ex Jugoslavia all'Italia: anche questa nacque, il primo dicembre 1918, in seguito alla caduta di un ordine precedente (l'Austria, tanto per cambiare). Ed era una monarchia, eccome: si chiamava Regno SHS, cioè dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, sotto la dinastia dei Karađorđević. Nel 1929 cambiò nome in Jugoslavija, ossia 'terra degli Slavi del Sud'. Le differenze etniche, linguistiche e religiose persistettero. Fu forse Tito, in nome del socialismo, a compiere una fattispecie di opera di unificazione; nondimeno, paradossalmente, il suo fu l'unico stato socialista a dover effettuare un censimento in base, se non all'etnia, alla religione. Indubbiamente il paragone è eccessivo: non credo che terroni e polentoni imbraccerebbero il fucile l'uno contro l'altro, in Italia. Ma la situazione presenta delle analogie innegabili: lo Stato creato a tavolino; la rilevante differenza tra idiomi e mentalità. Tito non badava a quisquilie, quindi con apposite leggi prescrisse e sanzionò qualsiasi forma di propaganda nazionalistica (evidentemente il socialismo non era un collante sufficiente), e si avvalse di polizia segreta ed esercito, come un po' tutti i paesi del socialismo reale, per mantenere l'ordine costituito (da lui). Ma la cronaca post Titi mortem dimostra che le istanze che lui cercava di reprimere erano ben lungi dall'essere soddisfatte. Dopo questa digressione del menga trullallà ripeto che qui non siamo 'bollenti' come gli Slavi del Sud; ma ripeto anche che similitudini ce ne sono, eccome: si tratta di ciò che accade quando una nazione viene decisa dalle potenze vincitrici di una guerra anziché formarsi spontaneamente nel tempo e nella storia. Aggiungo, o Phaber, che l'Italia unita presentava una situazione di analfabetismo all'80%; da questo è facile rilevare che altrettanta percentuale della popolazione non parlava che il proprio dialetto, il quale, vedi mia risposta al post 66, non è lingua soltanto per motivi contingenti e tutto sommato non determinati, se per lingua si intende uno strumento tramite il quale una data comunità è in grado di parlare e di essere compresa. Tant'è vero che il Manzoni, nominato qualcosa come il ministro della lingua, stabilì che i maestri dovessero essere toscani o che quantomeno avessero trascorso un minimo di sei mesi in Florentia per sciacquare, come lui stesso aveva fatto, i propri cenci in Arno.
Post 59: O Hani, io sapevo che la Slovacchia era qualcosa come il meridione d'Italia, agricola e tutto sommato povera, mentre la Cechia, già nel 1700 (quando in Italia praticamente ancora vigeva il feudalesimo), era una potenza industriale. Senza parlare della fabbrica di campane, fornitrice di tutto l'Impero. A me risulta che sia stata più la Cechia a volere la secessione che la Slovacchia. Sbaglio? |
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Message 69 de 699 de ce thème |
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Post 59: O Hani, io sapevo che la Slovacchia era qualcosa come il meridione d'Italia, agricola e tutto sommato povera, mentre la Cechia, già nel 1700 (quando in Italia praticamente ancora vigeva il feudalesimo), era una potenza industriale. Senza parlare della fabbrica di campane, fornitrice di tutto l'Impero. A me risulta che sia stata più la Cechia a volere la secessione che la Slovacchia. Sbaglio?
No Peter, il tuo non è "sbagliare", infatti questa è la versione che i slovacchi andavano a gridare ai quattro venti. Ma sono da sempre stati loro, a voler l'autonomia della Slovacchia, fino a che sono stati accontentati. Erano il cèco Vàclav Klaus e il slovacco Vladimìr Mečiar, a trattare la divisione completa della federazione, e così dal 1° gennaio 1993 la Cecoslovacchia non esiste più. Da allora, Mečiar si mise a raccontare di esser stato "ingannato" da Klaus...questo, perchè all'inizio i slovacchi si ritrovarono in braghe di tela....
Comunque ho visto la Slovacchia svilupparsi in fretta, sono stati decisamente bravi. |
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