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General: Spazio Verde
Triar un altre plafó de missatges |
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De: botia (Missatge original) |
Enviat: 01/11/2010 06:31 |
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Il problema nostro è che l'unificazione ha assunto la forma dell'ANNESSIONE di tutti gli staterelli italici al Regno di Sardegna: tanto è vero che V.Emanuele II non ritenne neanche di cambiare il suo nome (il primo re d'Italia era un numero 2, robe da ridere).
Ma che le classi dirigenti (e colte) fossero in maggioranza per l'Unità d'Italia è un dato di fatto neanche limitatamente smentibile... se non altro per ragioni fiscali ed economiche...certo molti erano repubblicani, molti erano federalisti alla Cattaneo o alla Gioberti (i guelfi), e per tutti costoro l'unificazione fatta alla maniera sabauda lasciò parecchio amaro in bocca. Tenete conto che terre come la Toscana dovettero abbandonare la propria legislazione, molto più avanzata di quella del Regno di Sardegna, ed adottare i codici sabaudi. Lo stesso Garibaldi, dopo lo scatenamento della cosiddetta "guerra al brigantaggio", si guardò bene dal rimettere piede nel Sud d'Italia (penso per la vergogna).
E la grande massa dei contadini analfabeti (forse anche più dell'80% della popolazione) non furono certo interpellati nè coinvolti in quelle vicende: per censo non potevano votare, ed in ogni caso il loro problema più pressante era mettere insieme il mezzogiorno con la cena. Problema che nei decenni immediatamente successivi cercano di risolvere con l'emigrazione di massa.
Questione della lingua: vero è che dopo l'Unità si ufficializzarono le opinioni di Alessandro Manzoni sull'uso del toscano letterario, ma è vero anche che questa da alcuni secoli era l'unica lingua utilizzata dagli uomini di cultura di ogni angolo d'Italia... non credo che le persone colte (almeno loro...) abbiano vissuto questa scelta come un'imposizione. |
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O Phaber, pregoti notare che ti sei risposto da solo: il Risorgimento italiano è opera di un'esigua minoranza di abitanti dello Stivale (gli intellettuali che citi); è stato inoltre voluto o quanto meno appoggiato da stranieri e da massoni.
Ciò non toglie che l'operazione sia riuscita, almeno sulla carta.
Questo dimostra che una minoranza 'leninista', se motivata, se agguerrita, riesce a cambiare il corso della storia. Alla faccia di chi ancora crede che 'la storia siamo noi', mi permetto di commentare... |
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verissimo... le masse (a parole) sono entrate nella storia con la Rivoluzione d'Ottobre, prima non si concepiva neppure che il cosiddetto popolo fosse anche solo formalmente un soggetto politico
io so di alcuni personaggi del mio paese (notabili del luogo, proprietari terrieri), noti "patrioti" di idee sicuramente liberali, massoni e anticlericali, che ancora ai primi del '900 non tolleravano il fatto che i figli dei loro contadini andassero a scuola, magari per soli 2 anni: sembrava loro nel migliore dei casi una perdita di tempo, e nel peggiore un attentato alla loro futura mano d'opera o addirittura un veicolo di idee pericolose... |
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De: botia |
Enviat: 11/12/2010 21:26 |
Compravendita dei parlamentari: il Pdl è “parte lesa” “ABBIAMO SUBITO 70 TRADIMENTI” |
Grancassa mediatica sulla pretesa campagna acquisti del premier Ma i pidiellini ribaltano le accuse: “Noi le vittime dei voltafaccia” di Redazione. Roma (Italia) – La politica politicante non smette di stupire: un nutrito drappello di parlamentari abbandona il Pdl, dove sono stati eletti, ma si grida allo scandalo, e alla compravendita, per qualche deputato passato dal centrosinistra al centrodestra. Antonio Di Pietro, mollato dai deputati Scilipoti e Razzi, si è presentato alla procura di Roma. I magistrati indagano per ipotesi di corruzione e concussione collegate al cambi di casacca.
CORNUTI E MAZZIATI. Il Pdl non ci sta a fare la parte del cornuto e mazziato, quello a cui soffiano gli eletti e che poi viene dipinto come un compratore di parlamentari altrui. Così i coordinatori del Pdl Sandro Bondi e Denis Verdini hanno annunciato una denuncia chiedendo che si faccia luce anche sui casi in cui “sono stati altri partiti ad acquisire i nostri parlamentari”. Le defezioni accusate dai berlusconiani sono un bel pacchetto: “Ci sono stati una settantina di cambi di casacca: Il Pdl è parte lesa”, ha sottolineato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
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De: botia |
Enviat: 11/12/2010 21:45 |
“I ROM NON SONO ROMENI”: LEGGE PER CHIAMARLI SOLO “ZINGARI” |
L'iniziativa ha lo scopo di tutelare il nome della Romania di Redazione. Bucarest (Romania) – Macchè romeni, si tratta solo di rom, anzi di zingari e così vanno chiamati. Da tempo dei politici romeni cercano di porre fine all'equivoco che spesso li associa a una popolazione che, a conti fatti, non è la più amata del mondo. Ora il parlamento della Romania ha accolto una proposta di legge finalizzata a imporre, almeno nei documenti ufficiali, l'uso del termine “zingaro” invece di quello “rom” che induce a collegare indebitamente i nomadi ai romeni.
NULLA DA SPARTIRE. I rom, infatti, sono un popolo originario di alcune regioni dell'India e, pur essendosi stabiliti in massa in Romania, non hanno nulla da spartire coi romeni. La legge è stata promossa dal deputato Silviu Prigoana del Pdl, partito di centrodestra del presidente Traian Basescu e dovrà essere approvata dal capo dello Stato.
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gitani in Spagna tzigani in Ungheria
zingari in Italia
che siano sinti o room fa differenza solo per loro, che conoscono le differenze fra le due etnie
nella Europa medievale, ma anche fino a cento anni fa, si pensava che fossero di origine origine egiziana sia i sinti che i room
la zingara che leggeva la mano era "l'Egiptyenne", e gipsy,il suo popolo per gli inglesi, gitano per gli spagnoli, tzigano per gli slavi, zingaro per gli italianii
nel melodramma di Verdi, anche se intitolato "Il Trovatore" la protagonista in realtà è la zingara Azucena, nel melodramma di Bizet la protagonista è la gitana Carmen, ma Azucena è una madre dell'epoca medievale, di quando gli zingari erano perseguitati e maledetti, mentre Carmen è una operaia, una sigaraia, non è nomade, il suo popolo è una delle etnie che fanno parte della popolazione soagnola, ma rimane il popolo dei gitani, con la sua religione, le sue usanze, le sue tradizioni famigliari
tra Azucena e Carmen ci sono i secoli dell'umanesimo e dell'illuminismo, ci sono gli stati nazione, ci sono le democrazie parlamentari, c'è persino la perdita del potere temporale del papa, ma i figli del vento continuavano ad essere una etnia chiusa nei propri legami di sangue, non c'è mai stata nessuna assimilazione tra loro e le altre etnie, in nessuno dei paesi dove si sono insediati
nessun paese proibisce le nozze miste, ma continuano ad essere rarissime, anche in Spagna, dove i gitani sono la maggioranza in alcune regioni, e dove hanno raggiunto posizioni di grande prestigio, sono presenti in parlamento e perfino nel governo
io non conosco la storia degli zingari in Romania, so il paese ha il nome imposto dagli occupanti romani in epoca imperiale, ma non credo che l'etnia room abbia questo nome perchè è originaria della Romania, credo piuttosto che sia dovuto al fatto che la etnia room ha accettato il cattolicesimo, sia pure riveduto e corretto, diciamo che è etnia presente in Europa fin dall'epoca paleocristiana, e probabilmente anche da prima, forse arrivati proprio dall'Egitto
mentre i sinti sono arrivati in Europa attraversando il Caucaso, e hanno avuto percorsi diversi, in epoche diverse, percorsi meno influenzati dal cristianesimo
a conclusione dico che hanno ragione i rumeni quando affermano che "room" non significa rumeno, i room sono una etnia molto presente in Romania, ma è l'etnia di un popolo transnazionale, presente ovunque, ma che ovunque rifiuta l'assimilazione con il popolo del paese che li ospita
per questo hanno subito discriminazioni e persecuzioni, ma bisogna anche dire che rifiutando il rispetto delle leggi e delle norme, chiunque si mette nelle condizioni di doverne subire le conseguenze, anche quando non è presente l'odio razziale
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Hai ragione Claretta - i rom stanno a rumeni
quanto i non vedenti ai cèchi!
Da noi in Boèmia ce ne sono sempre stati tanti, "cigàni" (leggi: tzigàni), odiati a morte dai boèmi per ragioni validissime, che ora non starò ad elencare me se lo vorrete lo farò appena avrò un pò di tempo.
Dopo la separazione della Slovacchia dalla Rep.Cèca, una marea di questi zingari si era riversata nella Boèmia, molto più ricca, e dove il popolo è (era!) comunque molto più "gentile" con questi falsi nomadi, in quanto i slovacchi gli darebbero il fuoco se potessero....beh, oramai anche i boèmi vorrebbero non essere stati così magnanimi con questo popolo che disprezza NOI, i "non zingari", che disprezza le leggi, che pretende per sè i privileggi che "noi" non abbiamo, che hanno creato nella mia bellissima Praga dei quartieri dove la polizia non entra mai, insomma - razzista io? No, sono loro, i più spietati razzisti che conosco, direi molto più chiusi nel loro "orgoglio zingaro" dei più estremisti "uomini di colore". |
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Sentita in Slovenia secoli fa:
'Cosa fa uno zingaro pestato da un camion? ' '...Un CD-ROM'. | |
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De: botia |
Enviat: 15/12/2010 04:47 |
“GOVERNO COLPEVOLE DI AVER SALVATO IL PAESE” |
Bodega: “Ci ha strappato alla speculazione e aperto la strada del cambiamento” Di seguito riportiamo l'intervento di Lorenzo Bodega, vice presidente del gruppo della Lega Nord e già sindaco per due volte della città di Lecco, sulla fiducia al governo Berlusconi. di Lorenzo Bodega*. Se in gioco non vi fosse una posta tanto seria e concreta, quale la durata di un governo che sta proficuamente operando per il bene del paese, potremmo persino reputare surreale il casus belli da cui origina l'odierna richiesta della fiducia, apparendoci oggettivamente bizzarra la circostanza che vede il presidente della camera dei deputati intimare le dimissioni al premier.
Quel presidente della Camera che, lo rammentiamo, venne eletto al suo alto ufficio con 335 voti su 611 votanti: consensi accordati in massima parte dai parlamentari che proseguono a sostenere la maggioranza con laboriosa lealtà, nella dedizione responsabile di chi privilegia l'impegno fattivo e corente piuttosto che l'esibizione sotto i riflettori. Ed è con orgoglio e soddisfazione che rivendichiamo, per parte nostra, i frutti del comune lavoro, specialmente dopo aver inteso rivolgere al governo la stupefacente accusa di "tirare a campare e galleggiare" che, secondo il presidente della Camera, renderebbe necessario un drastico cambio di rotta, o meglio di timoniere.
Ebbene, qualunque sia la colorazione delle lenti attraverso le quali si guardi all'attività dell'esecutivo, crediamo che nessuno possa attribuire a questo presidente del Consiglio, ai suoi ministri, alla sua maggioranza, le macchie dell'inerzia, dell'inconcludenza, dell'immobilismo. Nessuno, purchè in buona fede e con cognizione di causa, può cioè rimproverare all'attuale governo quelle tare che pure hanno caratterizzato altre compagini, di opposto schieramento.
Val la pena ricordare a chi dispensa bocciature che ci troviamo soltanto a metà del percorso dalla XVI legislatura, e già si conta almeno una mezza dozzina di importanti riforme portate a termine o in dirittura d'arrivo: dalla riforma della pubblica amministrazione a quella delle pensioni, dalla riforma della scuola al federalismo, dalla sicurezza ai servizi pubblici locali... Altro che "tirare a campare", colleghi delle opposizioni di vecchia e recente data.
Questo governo, che nel suo cammino ha peraltro affrontato le difficoltà prodotte da una recessione internazionale, un terremoto, alluvioni e svariate annose emergenze, è fuor di dubbio il governo del fare! E allora l'ostilità nei suoi confronti andrebbe forse spiegata non dalla rimproverata quanto inesistente inoperosità, bensì, all'opposto, da quanto è stato fatto per portare il paese fuori da quella melma in cui da mezzo secolo affondano le radici d'ogni inefficienza, malcostume e malaffare. E se tale è la “colpa” del governo, quanti ora gli voltano le spalle potrebbero spiegare quali siano le riforme che li disturbano, le svolte che intendono impedire, gli aneliti al cambiamento che si propongono di soffocare.
Cosa dà fastidio? Forse l'imposizione dei costi standard nella pubblica amministrazione, effetto virtuoso del federalismo fiscale, che archivierà il capitolo vergognoso degli sperperi e del clientelismo? O le severe misure adottate contro la criminalità organizzata che hanno portato all'arresto di 8 mafiosi al giorno, alla confisca sistematica dei beni delle cosche e alla cattura di 28 dei 30 più pericolosi latitanti? Oppure le valutazioni meritocratiche per i dipendenti pubblici e i controlli più stringenti con tanto di licenziamento in tronco degli assenteisti?
O i nuovi metodi di contrasto all'evasione fiscale, che hanno consentito di recuperare nel 2009 la cifra record di oltre 9 miliardi di euro? Oppure la stretta sulle false pensioni d'invalidità, con i 200.000 controlli disposti nel 2009 che hanno permesso di smascherare un 17% di falsi invalidi, prassi che nel triennio 2009-2011 restituirà allo Stato 300 milioni di euro?
O risulta intollerabile che criteri di efficienza facciano capolino anche nelle università e che per la prima volta (nel 2009) tutti gli aventi diritto abbiano ricevuto la borsa di studio che sinora solo una parte degli studenti meritevoli riusciva ad ottenere? O che le molestie, il cosiddetto stalking, siano diventate reato con pene fino a 4 anni e che l'autore di un delitto a scopo sessuale ora finisca dritto all'ergastolo?
O dispiace a qualcuno che un governo di centrodestra abbia saputo realizzare una politica di ammortizzatori e previdenze sociali come la sinistra non è mai stata capace di fare: dalla cassa integrazione in deroga alla tutela per i lavoratori che ne erano privi, dalla social card alla lotta al lavoro nero, dall'estensione degli assegni di disoccupazione ai bonus alle famiglie e ai non autosufficienti, dall'abolizione dell'Ici a quella dei ticket sanitari?
Si potrebbe continuare a lungo nell'elenco del “tira a campare” secondo l'ingenerosa espressione di Gianfranco Fini, e rincresce tralasciare tanti altri provvedimenti non meno significativi (compatibilmente con i tempi di vacche magre). Ma l'ultima domanda è d'obbligo: chi accusa il governo, forse lo rimprovera di aver sottratto il paese alle voraci fauci degli speculatori internazionali, stabilizzando i conti pubblici senza penalizzare l'assistenza sanitaria e ottenendo l'apprezzamento unanime delle istituzioni sovranazionali?
Domande, colleghi senatori, che potrebbero apparire retoriche, puramente finalizzate alla polemica politica: ma dietro quei punti interrogativi restano inoppugnabili i punti fermi dei fatti. Sono le scelte, gli impegni, le realizzazioni messi in campo da questo governo e tutti finalizzati a ripensare la cosa pubblica all'insegna dei principi-guida del cambiamento atteso dalla maggioranza dei cittadini. Facendo propri tali valori di meritocrazia, efficienza, equità, rigore, partecipazione, trasparenza, sussidiarietà, autonomia, responsabilità, e dunque riaffermando il sostegno al governo Berlusconi, siamo consapevoli di proseguire nel mandato ricevuto dagli elettori.
Per tale ragione respingiamo con forza qualsivoglia artifizio di palazzo escogitato con l'intento di falsificare l'esito delle elezioni politiche e ribadiamo che l'esperienza del governo Berlusconi, per noi, potrà esaurirsi in soli due modi: o con il voto o con il voto, intendendo con questo la scadenza naturale della legislatura oppure le elezioni anticipate.
* Vicepresidente del gruppo Lega Nord al Senato.
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De: botia |
Enviat: 17/12/2010 05:32 |
Allegramente verso la secessione
«La Sicilia regolarizza
22.500 precari. E noi?»
Razzini: «In Friuli
assunzioni bloccate.
Questo è l’ennesimo
schiaffo in faccia
alle regioni del Nord»
TRIÉSTE - La Sicilia stabilizza22mila 500 precari in un colpo solo. Il governatore RaffaeleLombardo parla di “giustiziasociale”. Dal Friuli VeneziaGiulia gli risponde il consigliere regionale della Lega Nord Federico Razzini,che definisce il provvedimento «una vergogna» e «l’ennesimo schiaffo in faccia alle regioni virtuose delNord», e ricorda che «noi riduciamo il personale e abbiamo persino bloccato il turnover nel comparto socio sanitario». Spiega Razzini: «Siamo alle prese con una Finanziaria regionale che, per il terzo anno di fila, sarà all’insegna della responsabilità e del rigore, con sacrifici per tutti. Abbiamo ridotto all’osso le spese, eliminato enti, messo sotto cura dimagrante gli emolumenti di politici e amministratori. Il Friuli Venezia Giulia è spremuto come un limone, e stiamo elaborando un piano sanitario che razionalizzi le spese nonostante la nostra regione sia ai vertici nazionali ed europei per la qualità dei servizi erogati, tanto che molti cittadini di altre regioni vengono a curarsi da noi. E - sottolinea Razzini- la sanità ce la paghiamo da soli». Quindi l’affondo: «La Sicilia, nonostante un passivo in profondo rosso, gli scandali, gli sprechi, e l’inefficienza si permette di assumere, in un colpo solo, 22mila e 500 persone. Praticamente, una cittadina intera. Questo non è più ammissibile. In Fvg le assunzioni sono bloccate da anni». Razzini chiude: «O si arriva presto al Federalismo, con la conseguente responsabilizzazione degli enti localie un deciso giro di vite agli sprechi delle regioni del Sud, o questo Paese rischia di assistere a un’inesorabile frattura. Se non si cambia registro, sarà un’evoluzione naturale».
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De: botia |
Enviat: 19/12/2010 06:53 |
Sulle violenze nella capitale evidentemente hanno visto un altro film...
Il Pd prima aizza, poi nasconde la mano
Questa sinistra
ha distrutto i nobili
ideali di Gramsci
e di Berlinguer
Alcuni giorni fa un cittadino albanese mi ha chiesto stupito se era vero che in Italia
se qualcuno entra in casa tua per farti del male o rubare e tu gli spari, rischi seriamente
di finire in galera per eccesso di difesa.
Io ho dovuto tristemente annuire e lui si è messo a ridere.
Purtroppo con i magistrati italici le cose funzionano così, ecco perché vengono qui tanti delinquenti.
Il loro buon senso. Il loro unico criterio è applicare alla lettera i regolamenti.
Si sono dimenticati completamente dei cittadini onesti che grazie a questi giudici
ora hanno paura di uscire di casa.
Contro quei delinquenti che hanno fatto tanti danni alla mia bella città andavano presi
provvedimenti esagerati ed esemplari.
Ma molti nostri magistrati sono troppo legati al ’77 per prendere seri provvedimenti in tali casi.
L’importante è che i poliziotti (a cui la magistratura ha legato le mani)
non abbiano ammazzato nessuno di questi ragazzacci, vero?
Abbiamo visto di tutto: vetrine fracassate, auto bruciate, blindati dati alle fiamme,
poliziotti insanguinati, bersagliati con sanpietrini e abbattuti a colpi di badile .
Eppure, commentando la scarcerazione dei giovani arrestati, un tg della sera
intervista soltanto giovani che dichiarano di essere stati colpiti da poliziotti e
di essere stati arrestati nonostante si trovassero lì per caso.
Aveva ragione Pasolini, i figli di proletari sono poliziotti, gli altri sono figli di papà che giocano...
Evidentemente le immagini apocalittiche che le tv ci hanno mostrato appartenevano a un altro film.
Un film che il Partito Democratico, in particolare la presidente dei senatori, il
magistrato Finocchiaro, ha visto e vissuto in modo distorto.
I comunisti, i veri comunisti, avevano nei riguardi dei vari ministri dell’Interno e delle forze dell’ordine
una forte critica ma un grande rispetto, addirittura verso Scelba.
Gli attuali cosiddetti “democratici” hanno un livore di rabbia causata da un partito che
ormai è arrivato alla frutta che ha distrutto i nobili ideali di Gramsci e di Berlinguer.
La frutta di un pranzo misero, davvero misero, in cui il partito che aspirava
illusoriamente a essere il punto di riferimento dei moderati del centrosinistra
ha trovato ben poche pietanze capaci di irrobustirlo e renderlo quella valida alternativa al centrodestra.
Si stevidenziando, ancora una volta, la sostanza del partito nato dalla fusione dei Ds e della Margherita,
e in questo senso, lontani ormai sono i fasti di Veltroni, il suo “Yes we can” obamiano,
la sua convinzione di aver rivoluzionato la storia politica del nostro Paese fondando
un partito kennediano, laddove invece, in quanto elefante, partorì un ben misero
topolino che il leone Di Pietro sta divorando con sommo gusto suo e dei suoi seguaci.
Il Partito Democratico “Bersani’s style” è oggi un partito alla deriva: un relitto che non ha più un approdo,
perché mancano gli ideali di fondo, ammesso che vi siano mai stati ideali di fondo e pure programmi.
Veltroni aveva dipinto il cartone vuoto con vivaci colori hollywoodiani, aveva fatto finta di essere
l’Obama di Trastevere e aveva anabolizzato la struttura con slogan e propositi che poi puntualmente sono
stati stritolati dalla pessima gestione del suo successore pro tempore: Franceschini.
Ma è chiaro che oltre quel cartone e quegli slogan, e oltre Franceschini e Veltroni non c’era nulla nel neo Partito
Democratico. Solo il vuoto assoluto.
Ma non gli manca certo la rabbia e il livore di un cattocomunismo vecchio e stantio cui
si sta aggrappando il Partito Democratico forse pensando di giocare la carta della sfiducia a Bondi.
Ma, caro ministro, cosa vuole che facciano i “democratici” se non ci sono più i comunisti?
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De: botia |
Enviat: 29/12/2010 05:52 |
ZÉNA - All’inizio, in mattinata, sembrava un Consiglio regionale da festività natalizie.
Poi, nel pomeriggio, in un attimo è scoppiata la baruffa.
Motivo: la Regione Liguria ha approvato un ordine del giorno sul finanziamento ai centri di aggregazione giovanile,
ovvero i centri sociali, su proposta della Federazione di Sinistra (primo firmatario il consigliere Alessandro Benzi).
L’ordine del giorno è stato approvato con 18 voti favorevoli, uno contrario e 4 astenuti.
A quel punto per protesta i consiglieri della Lega Nord, insieme agli altri dell’opposizione,
hanno deciso di abbandonare l’Aula. La seduta di bilancio si è chiusa così nel peggiore dei modi.
Contrari gli esponenti del Carroccio, il capogruppo Edoardo Rixi ha proposto il rinvio dell'ordine
del giorno in commissione per approfondire la situazione.
Ma la proposta è stata immediatamente respinta.
«L’assessore Rossetti ha agito in maniera cinica e bara - sbotta Rixi -. Ha detto che non ci
sono soldi per imprese e lavoro, ma poi ha dato parere positivo per finanziare i centri sociali.
Siamo alle comiche, o meglio alla vergogna!
In un periodo di crisi in cui la Regione è costretta a dei sacrifici e a tagliare i servizi ai cittadini, la Giunta
Burlando ha deciso in nome della pace sociale di togliere i soldi agli oratori e di darli ai centri sociali autogestiti.
Il provvedimento proposto dal consigliere Benzi è passato anche grazie al placet dell’Udc, che ha mantenuto il numero legale,
e all’Idv che ha addirittura votato a favore.
E dire che sono due partiti che, a parole, si dichiarano vicini alla Chiesa e alle forze dell’ordine...
Mentre nelle piazze si scatenano i balordi, siamo arrivati al paradosso, con la Regione che li finanzia».
Anche il consigliere Francesco Bruzzone, decano fra i leghisti in Regione, è rimasto molto colpito dalla delibera.
«È scandaloso, sono veramente allibito - commenta -.
In un momento di rigore e di tagli la sinistra, pur di tenere in piedi una maggioranza variegata, riesce a trovare soldi
per i centri sociali e tutto questo senza che l’Udc batta ciglio.
Abbiamo provato anche a far mancare il numero legale abbandonando l’Aula, ma non è bastato.
Questo è davvero uno scandalo e come segretario regionale annuncio che faremo iniziative popolari per bloccare questa delibera e
ci attiveremo con tutti i mezzi della comunicazione per far sapere ai liguri dove finiscono i loro soldi.
Lo chiederemo al popolo con una petizione o con un referendum, quel che è certo è che non lasceremo nulla di intentato su questo
ennesimo scandalo».
Per il consigliere leghista Maurizio Torterolo
«è doveroso fare distinzioni, non possiamo fare di ogni erba un fascio criminalizzando tutti i giovani, ma neppure giustificare tutto».
Voci di sgomento anche dal Movimento dei Giovani Padani liguri, che non accettano decisioni così assurde:
«La maggioranza di sinistra che governa la Liguria - affermano - si è impegnata a cercare dei finanziamenti di denaro pubblico
per i centri sociali mentre in contemporanea gli attivisti degli stessi centri sociali assaltavano la sede genovese
del Secolo XIX e imbrattavano la sede regionale della Lega Nord Liguria.
Questa è la cosiddetta “meglio gioventù” per cui il presidente Burlando è alla ricerca di lauti finanziamenti». |
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De: Tebro |
Enviat: 29/12/2010 09:45 |
Sulle violenze nella capitale evidentemente hanno visto un altro film...
Il Pd prima aizza, poi nasconde la mano
Questa sinistra
ha distrutto i nobili
ideali di Gramsci
e di Berlinguer
Alcuni giorni fa un cittadino albanese mi ha chiesto stupito se era vero che in Italia se qualcuno entra in casa tua per farti del male o rubare e tu gli spari, rischi seriamente di finire in galera per eccesso di difesa. Io ho dovuto tristemente annuire e lui si è messo a ridere. Purtroppo con i magistrati italici le cose funzionano così, ecco perché vengono qui tanti delinquenti.
ehi, peter, ma davvero questo è un amico tuo? No! dài! dimme che non è vero! dimme che non lo conosci!
Oppure, na vorta tanto, fatte uscì un sordo de coraggio e dimme, che de sto soggetto, anzi, de tutti sti soggetti de sta cazzo de padanìa, pensi quello che penso io!
ahahahahah, me sa tanto che questo ha bevuto dall'ampolla.
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Cosa vuoi da me? Se ti occorrono spiegazioni chiedile all'interessato, no? |
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