Milano zingaropoli: 28enne ammazzato dai rom che scappano dopo un furto
La giovane vittima stava rincasando dopo una notte di lavoro La rabbia degli amici: "Siamo tutti in balìa di questi criminali" di Redazione. Milàn - C'è chi lavora anche la notte per vivere con dignità. E c'è chi di lavorare non ne vuole sapere, e arriva al punto di ammazzare un innocente pur di scappare alle forze dell'ordine dopo l'ennesimo furto. Accade a Milano, alle prime luci dell'alba di giovedì, quando una Bmw con a bordo quattro stranieri, tutti appartenenti al malfamato campo nomadi di via Negrotto, si schianta contro una utilitaria, una C3.
FOLLE VELOCITA'. L'auto di grossa cilindrata, frutto di una rapina, corre a folle velocità e "brucia" i semafori nel tentativo di seminare una volante della polizia: sulla vettura, infatti, ci sono tre zingari e un magrebino che hanno appena scassinato la macchinetta cambiamonete di un bar. La Bmw, lanciata a folle velocità, non rispetta la precedenza mentre arriva l'utilitaria con a bordo Pietro Mazzara, un bravo ragazzo di 28 anni tutto lavoro e palestra, appassionato di boxe.
SOGNAVA UN TAXI. Pietro lavora di giorno e di notte per mettere da parte i soldi con cui avrebbe coronato il suo sogno: comperarsi un taxi. I suoi sogni, la sua vita, i sentimenti dei suoi cari stroncati in un attimo dal cinismo dei criminali in fuga, disposti anche a far crepare qualcuno pur di sfuggire ai poliziotti e godersi il bottino.
SPADRONEGGIANO. "Non si può morire in questo modo, per colpa di alcuni delinquenti che spadroneggiano nel nostro capoluogo lombardo e non mostrano alcun rispetto per la vita altrui", protesta il presidente del Consiglio regionale lombardo, il leghista Davide Boni. E tra gli amici del povero Pietro, al bar del quartiere, è difficile contenere la rabbia di chi si sente in balìa dei banditi senza che lo Stato faccia il suo dovere: nel mirino quei nomadi del campo di via Negrotto accusati dello stillicidio di furti in zona, ed ora, della morte di un bravo ragazzo.
Referendum, nella Lega ha vinto Zaia La sinistra gode grazie all'effetto Minetti
Il significato del successo dei sì: i vertici del centrodestra hanno perso in credibilità. Ci vogliono mea culpa e atti di riparazione di Redazione. Lui era stato il più netto a prendere posizione sui referendum: il sì senza esitazioni annunciato da Luca Zaia ha vinto alla grande. Una vittoria anche personale del governatore veneto, soprattutto se si considera che i vertici del Carroccio avevano ribadito la propria astensione, pur concedendo libertà di coscienza. La linea Zaia, insomma, ha vinto anche nella Lega, aprendo scenari politici ancora tutti da valutare.
RIGORE E SERIETA'. Di certo il successo del sì ai referendum, e il godimento della sinistra, non sarebbe stato possibile senza un paio di fattori: primo, la paura del nucleare, scatenatasi dopo l'apocalisse giapponese (ma in Giappone il governo ha proclamato che non rinuncerà all'energia atomica); secondo, la perdita di credibilità in relazione a certe disinvolture incompatibili con i valori di rigore, moralità e serietà che dovrebbero caratterizzare chi fa scelte di destra.
MEA CULPA. Certi ingressi "allegri" al Consiglio regionale lombardo hanno lasciato il segno. L'effetto Minetti, l'amica del premier Silvio Berlusconi, è ben lungi dall'esaurirsi: ha avuto un peso determinante sulle amministrative, confermato con le consultazioni referendarie. L'affluenza alle urne per i quattro referendum si è attestata al 57% e i sì per i diversi quesiti, senza significative variazioni per i diversi temi affrontati, risultano attorno al 95-97%.
ATTI RIPARATORI.Silvio Berlusconi si è affrettato a dichiarare che "dovremo dire addio al nucleare in seguito del voto popolare" e che "dovremo impegnarci sulle energie rinnovabili". Dai vertici del centrodestra, tuttavia, sarebbe urgente un mea culpa e una buona dose di atti riparatori: a partire dalle dimissioni di chi è stato paracadutato, senza particolari meriti, su lucrose poltrone politiche.
Scusa Botia ma dire che "rigore moralità e serietà " sono caratteristici della ds mi pare un pò strano. Diciamo che Berlusconi ha rimesso molto per ciò che è andato in onda direttamente dalle telecamere nelle sue mutande. Ovviamente potremmo divertirci molto di più se si mettessero telecamere nelle mutande di tutti, forse neanche d'alema ci farebbe morire di noia.
E comunque adesso che Zaia è così contento che farà ?
La giustizia dell'Europa liberal-sociale é inqualificabile 1 Month, 1 Week ago
Karma: 10
Nell’affare DSK=Strauss-Kahn i media liberal-sociali francesi, capitanati da Libération, Le Monde, Antenne 2 hanno oggi pesantemente attaccato il sistema giudiziario americano, e preteso che la presidenza francese si faccia carico di un’azione in grande stile per togliere DSK dalla morsa di una giustizia «vendicativa, non garante dei diritti elementari di chi é solo presunto colpevole». È vero : nei paesi del vecchio continente, la persona indiziata anche pesantemente come in questo caso resta «presunto colpevole» e usufruisce di un trattamento di grande favore, fino a che il giudizio del tribunale sarà emesso magari dopo 2, 5 o 10 anni di processi. Il disgraziato può avere commesso l’atrocità più ripiugnante, godrà in ogni caso dello stesso trattamento, con possibilità di usufruire di una fuoriuscita per abitare a casa sua, salvo l’obbligo di rendersi reperibile. La giustizia USA lavora diversamente perché risponde a un principio di base sacrosanto, che nel vecchio continente non conta più. Quando si é presentati alla corte, si giura sulla Bibbia di dire tutta la verità, solo la verità. DSK ha violato apertamente questo principio a più riprese, cambiando la versione dei fatti già 3 volte! Prima ha sostenuto che non aveva mai visto o conosciuto la donna di servizio vittima della sua aggressione ed ha negato ogni addebito; poi ha sostenuto sotto giuramento, che non poteva essere stato lui l’agressore, perché era a pranzo con sua figlia. Le ricerche fatte hanno assodato, che i due fatti si sono succeduti in tempi diversi. Colto sul fatto, DSK ora racconta di avere avuto una relazione con la vittima, ma che questa era consenziente! Questo comportamento, condito poi da atteggiamenti tipicamente spocchiosi e presuntuosi (voi non sapete chi sono io), é rivoltante e rappresenta giustamente un fatto aggravante secondo la giustizia americana. Per questo DSK é sottoposto a un trattamento volutamente spiacevole, per lui, che é un VIP, uno che contava. È in cella d’isolamento ed é giusto che lo sia. Vergognoso é il fatto che in Francia, come altrove in Eu, l’imputato possa raccontare mille versioni diverse, spergiurando quanto vuole e avvalersi del diritto di schermarsi dietro ogni tipo di attenuante presunta e non provata. Non conta più dire il vero, conta farla franca, arrampicandosi sugli specchi, trovando qualunque cavillo che possa toglierti dall’impiccio, così la morale della giustizia europea di oggi! Non esiste alcuna remora alle proprie dichiarazioni, alcun rimorso, alcuna assunzione della responsabilità dei propri atti. La morale liberal-sociale ha cancellato questo che deve restare un pilastro nella ricerca della verità dei fatti. Rivoltante é la risposta che i media liberal-sociali continuano a fornire ed inscenare. Dapprima si trattava verosimilmente di un tranello, di una montatura preparata ad arte dal ministro francese degli interni Claude Guéant, questo per togliere di mezzo l’avversario più pericoloso per Sarkozy a un’anno dalle elezioni. Forse no, magari si trattava di una vendetta di elementi del Fondo Monetario Internazionale o da parte di gruppi di potere americani contrari alla sua politica. Lui, il paladino del Partito Socialista Francese, a cui si prometteva oramai la vittoria alle prossime elezioni presidenziali francesi. Ma lei, la donna di servizio, non ce la fanno vedere, quindi la cosa é dubbia. Già, perché nella giustizia europea la vittima deve esporsi a ogni sguardo, i suoi diritti contano almeno quanto o di meno che i diritti sel «presunto» delinquente. No, l’Europa liberal-sociale sta disgregando le coscienze, i cervelli. Il campo della giustizia é fondamentale. Allo stato attuale é inqualificabile.
Napoli, il vento del Pd puzza di rumenta E De Magistris chiede aiuto a Berlusconi
Il sindaco: “Colpa del governo che non ha fatto un decreto per mollare agli altri la nostra zozzeria”. Calderoli: “Volano le sedie” di Redazione. Napoli (Italia) - Sulle capacità amministrative di Luigi De Magistris non avevamo dubbi. Il neo eletto sindaco di Napoli, portabandiera del farlocco “vento di cambiamento” di cui mena vanto il Pd, aveva annunciato: “In 4 o 5 giorni risolverò il problema immondizia”. E Napoli non è mai stata tanto nella merda come adesso. E il vento del Pd puzza di monnezza come non mai. Le sparate, insomma, non bastano. Le trovatine nemmeno, come l'annuncio che “d'ora innanzi, a Napoli le autoblu verranno usate solo per motivi di servizio”. Capirai che rivoluzione: usarle per ragioni personali sarebbe comunque un reato, che si chiama peculato!
IL PIU' BRAVO. Ma sulla spazzatura De Magistris ha dato il meglio di sè. Voleva far vedere di essere più bravo di Silvio Berlusconi, l'unico che ha ripulito Napoli, ma, in una settimana, si è trovato sepolto da una valanga di munnezza. Così adesso strilla: “Tutta colpa di Berlusconi che non interviene”.
SOCCORSO PADANO. E il soccoroso invocato da De Magistris è sempre il solito: “Un decreto per garantire la transizione dei rifiuti verso le altre regione”. Ovvero, scaricare agli altri la munnezza che, al solito, i napoletani non sanno e non vogliono smaltire a casa propria. Il governo, pietosamente, si è già messo al lavoro per farsi carico della zozzeria altrui, ma la Lega ne ha abbastanza. “Su una cosa vogliamo essere chiari, sulla questione rifiuti non accetteremo decreti truffa, sennò volano le sedie, lo abbiamo detto a Berlusconi e a Letta”, ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Staremo a vedere.
'Siccome scende in campo anche la Cei, e' il caso che la Conferenza dei vescovi italiani sappia che da piu' di un decennio, a cadenza annuale, tanti soldi vengono dati alla Campania e in particolare a Napoli per far fronte all'emergenza rifiuti, soldi di tutti, in particolare dei cittadini del Nord. Ora, con tutto il rispetto per la dottrina sociale della Chiesa, il richiamo e l'appello della Cei, pur rientrando nella sua missione pastorale, sono irricevibili'. Lo ha detto il senatore della Lega Nord, Giuseppe Leoni, presidente dei Cattolici Padani e componente della commissione Ambiente del Senato, replicando alla nota della Sir, l'agenzia di stampa della Conferenza Episcopale che sollecita il nord del Paese a prendersi carico dei rifiuti di Napoli. 'Se e' emergenza nazionale - continua il senatore Leoni - allora questa e' una emergenza che dura da piu' di un decennio, e' una emergenza che e' stata gestita male, malissimo dagli enti locali, in primis dalle province. E se c'e' un problema - sottolinea ancora il senatore della Lega Nord - questo e' nelle guerre interne dei partiti che hanno governato e governano la regione e il comune. Che poi la 'camorra' ci ha messo del suo, questo lo sanno anche i sassi... ma a forza di dire che la colpa e' della camorra, vuol dire mettere la testa sotto la sabbia e non voler vedere la realta'. I cittadini di Napoli non meritano questo'. Nello specifico sulla presa di posizione dei vescovi il sen. Leoni ribatte: 'troppo comodo che i vescovi della Campania, in particolare quello di Acerra, si schierano con quelli che non vogliono i termovalorizzatori, per poi mandare i rifiuti al nord, mentre i vescovi del nord continuano a parlare di accoglienza ,ma l'accoglienza dei fratelli puo' anche passare, ma quella dei rifiuti non e' un dono di Dio. Se come dicono in Campania, i termodistruttori non fanno bene alla salute dei cittadini del sud, perche' dovrebbero, al contrario, far bene ai cittadini del nord ? Da 50 anni gli oratori al nord fanno le raccolta differenziata, ecco questa e' una delle missioni della Chiesa'.
idea..............perchè non li stivano tutti in vaticano?!
ma il vaticano stato ha una discarica?.......un inceneritore?.......i preti creano monnezza?
Napoli, il vento del Pd puzza di rumenta E De Magistris chiede aiuto a Berlusconi
Arriva il decreto per scaricare agli altri la monnezza partenopea Bossi: "I napoletani non hanno imparato nulla"(Aggiornamento)
LEGA CONTRO DECRETO. Alla fine è arrivato il governo con un decreto che dà il via libera al trasferimento dei rifiuti urbani di Napoli fuori dalla Regione Campania. Il provvedimento va in deroga alla normativa vigente che impedisce di portare i rifiuti all'esterno del territorio regionale. La Lega ha marcato la distanza votando contro in consiglio dei ministri. E Umberto Bossi ha spiegato: "Il problema dei rifiuti lo avevamo già risolto una volta. Se i rifiuti sono ancora per strada vuol dire che i napoletani non hanno imparato la lezione. Non penso che le Regioni del Nord accoglieranno i rifiuti della provincia di Napoli". Non ancora contento De Magistris ("sono deluso"), che si sarebbe aspettato un intervento diretto del governo per pulire le strade: oltre a permettergli di scaricare agli altri la monnezza partenopea, il governo avrebbe dovuto andare a prendersela.
'Mi domando in quale Paese democratico i processi e le condanne per azioni politiche come quelle attuate dai "Serenissimi" possano aver assunto il connotato di vera e propria persecuzione come quella che, per alcuni, ha avuto termine con la sentenza della Cassazione. E si pensi che la Procura della Corte d'appello di Venezia aveva presentato ricorso contro l'assoluzione pronunciata dalla Corte d'Assise!'. Lo afferma il senatore della Lega Nord, Paolo Franco commentando la sentenza definitiva di assoluzione da parte della Cassazione. Per Paolo Franco questi atteggiamenti, come appunto quelli della Procura della Corte d'Appello di Venezia, 'stanno tutti nelle parole dell'inno d'Italia quando recita "che schiava di Roma Iddio la creò". Certa politica e certa Magistratura - conclude il senatore vicentino della Lega - preferiscono le violenze dei Black Block e dei centri sociali alle pacifiche dimostrazioni e rivendicazioni di indipendenza che ogni Popolo ha diritto di reclamare'.